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Legge sul disturbo venatorio, il commento dell’Associazione Cacciatori Veneti

Il presidente dell’Associazione Cacciatori Veneti – Confavi Maria Cristina Caretta ha commentato l’approvazione da parte del Consiglio Regionale del Veneto della legge che introduce sanzioni amministrative per chi volontariamente disturba cacciatori e pescatori, ringraziando il Consigliere Regionale Sergio Berlato per il lavoro svolto e sottolineando che “i Consiglieri regionali che aderiscono al Gruppo consiliare che fa riferimento al Sindaco Flavio Tosi che continua a ricoprire il ruolo di Presidente regionale della Federcaccia anziché votare a favore della legge che difende la dignità dei Cacciatori si sono inspiegabilmente astenuti“.

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Di seguito il comunicato stampa.

DA OGGI I CACCIATORI DEL VENETO, GRAZIE AL CONSIGLIERE REGIONALE SERGIO BERLATO, AVRANNO UNA TUTELA IN PIU’ E POTRANNO CONTARE SU MULTE SEVERE INFLITTE A CHI TENTERA’ DI IMPEDIRE L’ESERCITARE I PROPRI DIRITTI.

Il Consigliere regionale Sergio Berlato, Presidente della terza Commissione consiliare, restituisce ai Cacciatori del Veneto un altro pezzo della dignità che era stata loro negata grazie all’approvazione del suo Progetto di Legge n. 182/2016 che commina sanzioni amministrative da 600 euro a 3.600 euro a chi intenzionalmente vuole impedire l’esercizio dell’attività venatoria e l’esercizio della pesca.

Il Progetto di legge, d’iniziativa del Consigliere regionale Sergio Berlato, è stato approvato nella seduta odierna del Consiglio regionale del Veneto. Grande soddisfazione viene espressa dal Presidente dell’Associazione Cacciatori Veneti – Confavi, Maria Cristina Caretta, che precisa che con questa legge viene confermato il principio che in uno stato di diritto nessuno può opporsi o ostacolare un’attività lecita e prevista da Direttive comunitarie, leggi nazionali e regionali per il quale i Cacciatori, per poterla esercitare, pagano ingenti tasse.

In questo mese, continua la Presidente, abbiamo assistito alla falsa informazione fatta dagli anticaccia sul contenuto di questa legge dichiarandola “Un vero attacco ai diritti di opinione ed espressione“ ma forse gli stessi non avevano letto con attenzione cosa prevede questa importante legge che vuole impedire che chiunque è contrario alla caccia o alla pesca trasformi l’opposizione ideologica in atti di aggressione e di violenza non solo verbale a danno in particolare modo nei confronti dei Cacciatori e dei pescatori.

Ringraziamo quindi, conclude la Presidente Maria Cristina Caretta, il Consigliere regionale Sergio Berlato e l’intera maggioranza per la lealtà ancora una volta dimostrata per l’impegno profuso al fine di arrivare all’approvazione di questa legge che garantisce una maggiore dignità a tutti i  Cacciatori e pescatori del Veneto.

L’unico rammarico è l’aver constatato che i Consiglieri regionali che aderiscono al Gruppo consiliare che fa riferimento al Sindaco Flavio Tosi che continua a ricoprire il ruolo di Presidente regionale della Federcaccia anziché votare a favore della legge che difende la dignità dei Cacciatori si sono inspiegabilmente astenuti.

Ufficio Stampa Acv – Confavi

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gennaro massa
gennaro massa
7 anni fa

Premesso che il cacciatore ha diritto di cacciare ovvero circolare a piedi per boschi e campagne a suo piacimento (ovviamente mantenendosi a debita distanza da case, ferrovie strade ecc e mantenendo il comportamento corretto previsto senza disturbare le colture agricole, il bestiame, i volatili di proprietà e tutto quanto non deve essere esercizio di caccia o interferenza) come si fa a vietare ad un altro cittadino di girare anch’egli senza armi in pugno per le campagne?? A me sembra un’ingerenza dello stato tra italiani che percorrono diversi ideali, ovvero in altre parole un abuso dello stato nei confronti dei cittadini.
E’ vero che il cacciatore paga dei diritti allo stato ma non sembrerebbe più equo che all’atto che riceva un disturbo si sposti in un altro posto?
Il mondo è pieno di cacacazzi che dalla mattina alla sera attentano non alla privaci perchè è vietato, ma alla volontà del prossimo di fare ciò che gli pare ma non sembra che ci sia una legge che lo vieta. Ovviamente la mia è una domanda e non una crociata contro i cacciatori alla cui categoria sono sempre appartenuto, almeno a quelli che la esercitano seriamente ed eticamente e non si trascinano dietro delle vere discoteche o maltrattano cani e richiami di contrabbando.
I protezionisti invece potrebbero accanirsi verso costoro fornendo un serio servizio all’ambiente, allo stato ed ai cacciatori stessi.

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