Lombardia

Lombardia, continua l’iter di approvazione del Piano Faunistico Venatorio Regionale

In Regione Lombardia si avvicina sempre di più l’approvazione finale del Piano Faunistico Venatorio Regionale: lo scorso 19 dicembre, infatti con la delibera n. X/6017 la Giunta Regionale ha approvato la proposta di PFVR, concludendo così la procedura di Valutazione Ambientale Strategica (VAS) iniziata nel marzo 2014. Ora il Piano licenziato dalla Giunta sarà trasmesso al Consiglio Regionale, dove verrà discusso ed eventualmente modificato dalle commissioni prima dell’approvazione definitiva.

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Per chi volesse consultare il testo del PFVR approvato dalla Giunta trova tutti gli allegati sul sito della Regione, a questo link.

Un nuovo piano già vecchio di 4 anni

Come dicevamo la procedura di VAS è cominciata quasi 3 anni fa ed è proprio a causa di questo lunghissimo tempo di valutazione che il nuovo piano faunistico venatorio rischia di nascere già vecchio: infatti, i dati statistici più recenti inseriti nel PFVR fanno riferimento all’annata 2012/13.

Un lasso temporale di 4 anni non di poco conto, sopratutto se si considera che, secondo le disposizione della legge regionale n. 26/93, il piano stesso ha una validità quinquennale e che tra gli obbiettivi principali che il PFVR si pone c’è la “conservazione delle specie di fauna selvatica (uccelli e mammiferi) viventi, anche temporaneamente, in Lombardia e la programmazione di un prelievo venatorio compatibile con le esigenze di tutela, impostato in modo biologicamente corretto, sulla base di una corretta stima quantitativa per le specie sedentarie, e della valutazione dello stato di conservazione per le specie migratrici”.

La domanda sorge spontanea, ha senso “programmare un prelievo venatorio compatibile con le esigenze di tutela sulla base di una corretta stima quantitativa” con dati vecchi di 5 anni? Come sono cambiate le consistenze delle popolazioni dal 2012 ad oggi? Come è cambiata la pressione venatoria? E il territorio che modifiche ha subito?

Probabilmente queste e molte altre altre domande verranno avanzate durante la discussione in commissione, che come ha sottolineato con una nota Federcaccia Brescia sarà “la fase più importante e decisiva, anche per il destino dell’attività venatoria”.

Il commento di Federcaccia

In merito Federcaccia ha fatto sapere che il proprio ufficio legale della Lombardia sta esaminando attentamente il testo licenziato dalla Giunta per verificare e comprendere quali delle modifiche proposte siano state prese in considerazione ed integrate nel testo approvato dalla giunta.

“Sta ora a noi – prosegue la nota di FIdC – comprendere quali obiezioni e ulteriori richieste di modifiche avanzare e presentare, affinché il testo finale sia quanto più vicino a quello auspicato dalla nostra associazione, per permettere a tutti i cacciatori la pratica di una caccia consapevole e intelligente. Ricordiamo che il piano faunistico venatorio è uno strumento di pianificazione molto importante che dovrebbe mirare al mantenimento e all’aumento della popolazione di tutte le specie di mammiferi e uccelli, che vivono in natura allo stato selvatico e inoltre garantire una gestione della caccia in grado di dare maggiori certezze al mondo venatorio”.

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