Quale futuro per le Direttive Habitat e Uccelli? Se n’è discusso a Bruxelles
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Lo scorso 7 marzo si è svolto a Bruxelles il convegno intitolato “Il futuro delle direttive Natura: dove stiamo andando?” organizzato dalla FACE, con la partecipazione degli eurodeputati Karl-Heinz Florenz e Renata Briano, rispettivamente Presidente e Vicepresidente dell’intergruppo “Biodiversità, Caccia e Attività Rurali”. Obbiettivo del convegno è stata la discussione del futuro delle direttive europee sulla natura, le cosiddette Direttiva Habitat e Direttiva Uccelli.
Fitness Check e Piano d’azione
Recentemente la Commissione Europea ha pubblicato la Fitness Check (processo che verifica l’adeguatezza allo scopo delle norme europee) di queste due direttive (Habitat e Uccelli) concludendo che entrambe rimangono di grande rilevanza e adatte allo scopo, e quindi lasciandole inalterate (qua il link alla pagina del processo) . Tuttavia la Commissione ha anche sottolineato la necessità di migliorare l’applicazione delle norme sfruttando negli Stati Membri la collaborazione fra le autorità locali e le parti interessate e, per raggiungere questo scopo, ha annunciato la pubblicazione di Piano d’Azione entro la fine di marzo.
Durante il convegno, Karl-Heinz Florenz ha commentato favorevolmente l’introduzione del Piano d’Azione: “Ciò che è importante – ha sottolineato – è che gli attori locali, come i proprietari terrieri, gli agricoltori e i cacciatori, siano maggiormente coinvolti a livello locale nell’applicazione delle norme. A volte sono necessarie soluzioni anche più pragmatiche e flessibili. In questo modo, saremo in grado di aumentarne l’accettazione a livello regionale e di fermare la perdita di biodiversità.”
Dello stesso avviso è stata anche Renata Briano che ha commentato: “La Commissione europea dovrebbe ascoltare i cacciatori e le persone che vivono in campagna: la perdita di biodiversità è una delle principali sfide ambientali per l’Unione europea. È positivo che le direttive sulla natura rimangono adatto allo scopo; continueremo a lavorare per una migliore applicazione, senza ignorare i problemi segnalati dalle zone rurali e dalle istituzioni dell’UE, come la Corte dei conti europea. Come membri del Parlamento europeo, dobbiamo partecipare al dibattito e lasciare che la voce dei cittadini si senta”.
Come migliore l’applicazione delle direttive
La conferenza si è poi incentrata sul risultato della Fitness Check con particolare attenzione sul come migliorare l’applicazione in futuro delle Direttive Natura. Nicola Notaro, capo dell’unità di “Protezione della natura” della DG Ambiente (Commissione europea) ha presentato i quattro componenti principali del Piano d’Azione sottolineando che una delle più intelligenti implementazioni sarebbe quella di rivedere i Key Concepts descritti dell’articolo 7 (4), della direttiva uccelli.
Erica von Essen, ricercatrice presso la Swedish University of Agricultural Sciences, ha avvertito: “Il crescente partizionamento della fauna selvatica europea dovrà essere contrastato da nuove strategie che dovranno andare verso una gestione comune della fauna selvatica: dobbiamo vedere la natura come un patrimonio condiviso”.
Volker Böhning, Vicepresidente della German Hunters’ Federation, e Gian Luca Dall’Olio, Presidente della Federazione Italiana della Caccia, anche se con i diversi punti di vista nazionali, hanno sottolineato entrambi l’importanza del ruolo dei cacciatori nella conservazione e gestione della natura. Entrambi hanno evidenziato la necessita di un maggiore riconoscimento dei cacciatori per quanto riguarda la fornitura di dati scientifici, e la necessità di approcci innovativi per la conservazione e la gestione delle specie. In particolare Dall’Olio ha spiegato come “l’implementazione troppo rigida per quanto riguarda la definizione delle stagioni di caccia agli uccelli migratori, presenti delle incongruenze fra Paesi confinanti. Infatti, per evitare disparità di trattamento fra cittadini europei, la corretta applicazione della Direttiva Uccelli dovrebbe essere fatta sulla base dei migliori dati disponibili avvalendosi degli studi scientifici più recenti. Per questo motivo la Federcaccia si è dotata di un Ufficio Avifauna Migratoria che ha come scopo la ricerca scientifica, per far avanzare – fra l’altro- le conoscenze sulla migrazione degli uccelli. Il contenzioso legale con l’Italia – ha concluso Dall’Olio – è dovuto a contraddittori e datati risultati del lavoro del Comitato ORNIS adottati dalla Commissione Europea nel 2001 e mai più adeguati”.
Jacques Trouvilliez, segretario esecutivo della African Eurasian Migratory Waterbird Agreement (AEWA), ha presentando la European Goose Management Platform (EGMP) ha sottolineato l’importanza del prelievo adattativo: “La gestione adattativa del prelievo venatorio è un potente strumento per garantire lo stato di conservazione favorevole delle specie cacciabili, ma il coinvolgimento di tutte le parti interessate è essenziale per il successo del processo. Sono fiducioso che il EGMP dovrebbe dimostrare tutti i benefici dell’approccio gestione adattativa “.
Ludwig Willnegger, nuovo segretario generale della FACE, sottolineando la necessità di applicare correttamente l’articolo 19 della direttiva Habitat per aggiornare gli allegati in conformità con il progresso tecnico e scientifico, ha chiuso il convegno dichiarando: “Questa conferenza ha fornito l’ennesima occasione per chiedere alla Commissione europea e gli Stati membri dell’UE di supportare misure innovative per la direttiva uccelli, tra cui la gestione adattativa del prelievo sulle rotte di migrazione, e di promuovere un migliore utilizzo delle deroghe come mezzo per gestire gli enormi problemi causati ad esempio dalle popolazioni sovrabbondanti do oche che hanno un impatto estremamente negativo sull’agricoltura e sulla sicurezza aerea”.
Fonte Face.eu