TAR di Brescia respinge il ricorso della LAV: “Il contenimento delle specie nocive non è caccia”
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Il Tar di Brescia ha respinto il ricorso presentato dalla LAV (Lega Anti Vivisezione), contro Regione, Provincia e Confagricoltura Brescia, con cui chiedeva l’annullamento, previa sospensione, del Piano triennale della provincia di Brescia per il contenimento e l’eradicazione della nutria.
Interessanti i motivi che hanno portato alla sentenza, tra cui l’illegittimità della richiesta di protezione di una specie che non è considerata protetta sotto nessun profilo, e la considerazione che l’attività di contenimento delle specie nocive non costituisce attività di caccia.
Di seguito i due stralci dell’ordinanza del TAR, che potete consultare in versione integrale a questo link.
…si dubita che un’associazione protezionistica sia legittimata ad agire al solo scopo di tutelare una specie come la nutria, che non è considerata protetta sotto nessun profilo, ed anzi è considerata pacificamente da distruggere come nociva…
…la legge regionale in questione prevede in modo esplicito che per eseguire le misure di contenimento della specie nociva in questione possano agire non solo i soggetti indicati dalla l. caccia all’art. 19, ma anche privati cittadini volontari, appositamente formati (art. 3 comma 2); prevede poi che in parchi e riserve – come quelli appartenenti alla “Rete Natura 2000” di cui la ricorrente si preoccupa- operi direttamente o per mezzo di propri delegati il solo ente gestore, tenuto quindi a rispettare tutte le norme di maggior tutela della riserva. In tal senso, quindi, i provvedimenti impugnati appaiono legittimi, considerato anche che l’attività di contenimento delle specie nocive non costituisce “caccia” e quindi non è soggetta ai limiti relativi, contrariamente a quanto ritiene la ricorrente…
Confagricoltura sul Corriere della Sera Brescia ha commenta così la sentenza: “Il Tar – dice l’avvocato di Confagricoltura Brescia, Francesco Fasani – ha accolto le nostre tesi: le nutrie rappresentano un grave problema per l’agricoltura, che va combattuto. La pronuncia chiarisce i dubbi che sono sorti in seguito all’approvazione, nel dicembre scorso, del Collegato ambientale, ribadendo non solo che la nutria alla pari dei topi non può considerarsi specie protetta, ma anche che alle operazioni di contrasto alla specie possono partecipare tutti i cittadini”.