Benelli Mygra, un calibro 20 progettato per la caccia alla migratoria
Il nuovo Mygra è bello, giovane ma di razza. Il nome indica immediatamente la sua vocazione: dalla piccola migratoria fino ai colombacci, grazie alle varie configurazioni di canne e strozzatori
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Presentato a HIT Show 2020, il Benelli Mygra in calibro 20 arricchisce l’ampia e apprezzata famiglia Montefeltro. L’obiettivo è quello di offrire al pubblico un fucile agile, utile e godibile nei reali scenari di caccia ai quali è destinato.
Il nome Mygra indica immediatamente la sua vocazione: tordi, allodole, storni, piccola selvaggina da cacciare allo spollo, al passo o da appostamento. Ma anche quaglie e, grazie alle configurazioni possibili adattando strozzatori e canne, colombacci. Uno spettro d’azione specifico e allo stesso tempo piuttosto ampio data la versatilità di questo modello.
Una tecnica di specialista
Caratteristiche tecniche che lo contraddistinguono sono il calibro e la cameratura scelta. Solo in calibro 20 e solo con camera di scoppio da 70 mm. Perché? Perché così si ottimizzano molti parametri utili a caccia e non sulla carta o dentro la vetrina di casa dove esporlo ad amici e appassionati: il calibro 20 consente di avere un’arma leggera, solo 2,650 kg, snella, facile nel brandeggio e veloce nell’allineamento. Ne tratteremo in altri articoli dedicati ma il risparmio del peso scendendo di calibro si distribuisce su tutto il sistema arma-cacciatore: dal serbatoio che deve contenere cartucce mediamente più leggere di 10 grammi ciascuna rispetto alle omologhe in calibro 12, passando per la canna che deve sostenere cariche, diametri e shock di volata minori, finendo per un dettaglio mai da trascurare e cioè il peso della cartucciera.
La cameratura 70mm deriva dal prendere atto di una cosa: poiché l’evoluzione balistica delle cartucce in calibro 20 consente ai cacciatori di scegliere quasi in ogni ambito munizioni della lunghezza standard, i 6 mm in più che distanziano il punto di apertura della cartuccia dall’entrata dei pallini in canna inficiano, anche se in modo lieve, la corretta evoluzione della spinta e infine della rosata. Se una cosa la si utilizza rarissime volte e invece nella grande maggioranza dei casi incide in modo lievemente negativo sulle prestazioni, allora la parola d’ordine è ottimizzare. Per il Mygra così Benelli ha scelto guardando all’effettivo utilizzo in caccia.
Il sistema otturatore è in tecnologia Easy Locking, punto di arrivo della ricerca in casa Benelli in quanto a silenziosità dello scorrimento e affidabilità dell’azione, che risolve il fastidioso problema dell’arretramento casuale dell’otturatore.
Le canne proposte sono due: 650 e 700 mm. Entrambe pensate per una specifica destinazione e corredate da strozzatori ad hoc Mygra. Il WIDE-SHOT (Steel Shot, quindi anche per caricamenti non in piombo) per la canna da 65 consente una minor concentrazione della rosata e a 25 metri Benelli dichiara un’ampiezza utile, cioè con una ottimale distribuzione residua di pallini, superiore del 32% rispetto a una conformazione omologa ma senza questo strozzatore. Per la canna da 70 è invece pensato il LONG-SHOT, in grado di concentrare la rosata e aumentare il tiro utile del 23% portando una rosata con importante energia residua fino alla soglia dei 45 metri.
Le canne Criobarrel, così come gli strozzatori, sono trattate con la Tecnologia Criogenica Benelli Crio System che consente di avere minore attrito al passaggio dei pallini così da risultare più contenuto il rinculo, maggiore la velocità, e una rosata meglio distribuita che non subisce deformazioni. Il mirino è in fibra ottica rossa ad alta visibilità montato sopra a una bindella in metallo ventilata.
Vocato all’azione, ma di stirpe nobile
La progettazione del Benelli Mygra, che è in armeria a un prezzo di listino di 2.175 euro, trova la sua realizzazione là dove i criteri operativi più avanzati e vicini alle esigenze del cacciatore incontrano l’essenza di un marchio pregiato. E’ bello, giovane ma di razza. Il legno scelto per calcio e astina è il noce, che qui è impreziosito dal trattamento WoodFX da cui derivano tanta luminosità e l’esaltazione delle venature.
Un vezzo: sulla coccia, con fondo rosso, si torva il logo Mygra inciso in colore oro, come di colore oro sono anche il grilletto e la scritta Mygra sul fianco della carcassa raffigurante un tordo e un’allodola stilizzati. Poi le concessioni fatte alla brillantezza si fermano qui. Perché l’estetica torna ad abbracciare le necessità in caccia: la carcassa ha un trattamento esterno di brunitura opaca antiriflesso chiamato Nature Brown, a indicare le tonalità del bosco con le quali vuole confondersi. Tutto ciò gli conferisce un aspetto ricercato, moderno e godibile. Nella valigetta in tecnopolimero in cui verrà consegnato ai clienti, oltre agli strozzatori, all’ormai classico Benoil per la cura dell’arma, e al manuale d’uso e ricambi, si trova anche il kit con il quale ognuno potrà modificare e regolare la piega del calcio secondo le proprie esigenze.
L’appuntamento è per l’inizio della stagione 2020/2021 per testarlo direttamente sui terreni di caccia.
Trovate il dettaglio di tutte le caratteristiche del semiautomatico Mygra sul sito di Benelli.