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Nord-Ovest Sardegna 2024: L’ultima Scolopax

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Mercoledì 31 gennaio, finale di stagione alla Beccaccia in Sardegna, in anticipo rispetto al solito giovedì (o domenica) che quest’anno cade all’interno di Febbraio. Giornata fresca, non ventilata, con il vento da ENE durante la notte le temperature scendono e, dove aperto, gela.

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La zona riparata, incanalata ed esposta al sole è ancora lontana, l’accesso è difficile, impervio. Cisti fitti, rovi, fronde basse di sughere sempreverdi, ginestre spinose e rocce scivolose ostacolano, a dir poco, il passaggio.

Io e Ares entriamo dall’alto, la “camminera” battuta dai pochi bovini ci porterà al di sotto del banco di rovi che fascia tutta la spalla del canale. Passo dopo passo, non senza fatica e ci siamo!

I raggi del sole penetrano tra la ramaglia come lame di luce, Ares è poco distante da me intento nella cerca, quando, d’un tratto rallenta… alza leggermente la testa… e si arresta. In un attimo dal bordo pulito del rovo la Beccaccia si invola “a colonna” non prima di aver voltato, velocissima, dietro al tronco della quercia.

Mi ha sorpreso, quella frazione di secondo manda a vuoto la mia stoccata… Una piuma dall’alto si adagia lentamente sul tappeto di foglie del sottobosco.

Quindi si ricomincia, ribatterla è ancora più stimolante. Ares nonostante la sua giovane età sa come muoversi e taglia in mezzo al fitto dell’alberato come per aggirarla. Io non potendo passare oltre resto un pelo più sotto… sento il campano poco sopra… poi ancora più vicino, intravedo il cane… poi, tutto si ferma!

Nemmeno il tempo di pensare e la sento sfrullare… 

Ares è immobile, la Beccaccia è andata, ancora una volta “a colonna” e ben coperta dal fitto della ramaglia. La intravedo verso l’alto fare squadra per calarsi più avanti, di sotto, sempre dentro la spalla ma sul bordo dove scorre il ruscello.

Pian piano mi faccio spazio tra rovi e spini, il muretto a secco è proprio lì, Ares mi anticipa e mentre si rinfresca, salto anch’io. Oltre il piccolo corso d’acqua un bordo di cisto basso e fitto, il cane è già dentro e vedo che si ferma, cercandomi… mi affretto e lo vedo rallentare, la cerca è più meticolosa e attenta, io dietro a servirlo… poi pian piano torna nel pulito della vecchia mulattiera e mi guarda ancora… va su di pochi metri e rientra convinto… sbaglio a non stargli dietro! Infatti, non sento il campano e come faccio per avvicinarmi, la Beccaccia gli va via da sotto il muso, ormai lunga per me, bellissima e maestosa di “traversone” ritorna da dove poco prima era volata, ma nel bordo più basso, dove la vedo aprire le ali e calarsi sotto una grande quercia tra i rovi.

Preso il punto di riferimento si riparte…

Ecco la quercia, penso tra me e me… Ares è già sotto le fronde, la testa alta mentre aggira il grande rovo… lo vedo attraverso gli spini e non posso che fermarmi… ancora silenzio, assordante, Ares è in ferma e ancora una volta la Beccaccia, questa volta costretta, sale a colonna…

Altra stoccata nel fitto e… come faccio per avvicinarmi vedo Ares che mi viene incontro con la Beccaccia! Non ho parole, solo abbracci. Alla prossima, signor Korthals.

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Lucarini aldo
Lucarini aldo
10 mesi fa

Bellissimo racconto meglio di un video forse perché sappiamo di cosa si parla tu racconti e noi nella nostra mente mettiamo odori e ricordi ……..che persone fortunate siamo noi cacciatori

Francesco
Francesco
10 mesi fa

Sono d’accordo

Fabio Bartalini
Fabio Bartalini
10 mesi fa

Bellissimo racconto, per chi non pratica questa caccia sicuramente non capisce lche tipo di emozione che hai provato, io sono 25 anni che pratico, e ogni anno provo emozioni diverse, quest’anno di baci e abbracci ne ho dati tanti, a volte con lacrime, a Tango e Giulia, lei giovanissima mi ha fatto emozionare, ciao, alla prossima stagione Fabio

simona molinari
simona molinari
10 mesi fa

La caccia non è uno sport, è assurdo ostinato dominio dell’uomo sulla vita, su ciò che non gli appartiene… spero un giorno gli si rivolti contro e lo annienti!

Lucarini aldo
Lucarini aldo
10 mesi fa

Cara, se l’ uomo verra’ annientato non sara’ di certo per colpa della caccia. Con rispetto

Olga
Olga
10 mesi fa

però, adesso che la beccaccia è morta, cosa resta di quella meraviglia e di quell’emozione? “solo il sangue secco delle sue vene” come diceva De Andre’?
Complimenti per il cane, i Korthals sono meravigliosi

Augusto
Member
10 mesi fa

Grazie Efisio mi permetti di riassaporare quello che ultimamente resta o nei ricordi o nei sogni!!! Complimenti per il racconto per il tuo Ares e per la tua passione!! Un abbraccio

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