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Modificati i Key Concepts per Alzavola, Cesena e Tordi

Dopo innumerevoli ricorsi e dopo l'incessante lavoro scientifico di alcune associazioni venatorie, i Ministeri dell'Agricoltura e dell'Ambiente hanno finalmente "convinto" ISPRA ad aggiornare i KC italiani basandosi sui dati dell'Atlante Europeo delle Migrazioni.

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Dopo il discutibile aggiornamento 2021 dei Key Concepts, quello in cui ISPRA ha fornito dati sui periodi di migrazioni di alcune specie totalmente discrepanti rispetto a quelli di altri Stati europei, abbiamo più volte sottolineato su queste pagine la necessità di revisionare i KC italiani e finalmente la scorsa settimana è arrivata la notizia che la Commissione Europea ha approvato la proposta italiana di aggiornamento dei Key Concepts, posticipando di una decade le date d’inizio della migrazione primaverile per quattro specie.

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L’impegno politico del MASE e del MASEF

Il risultato è frutto del lavoro portato avanti per anni da alcune associazioni venatorie che hanno finanziato diversi lavori scientifici e prodotto minuziose relazioni tecniche per dimostrare scientificamente l’incongruenza dei dati riportati nell’aggiornamento 2021 dei KC italiani.

La situazione, però, si è sbloccata soltanto grazie alla volontà politica dei Ministeri dell’Ambiente e dell’Agricoltura che nello scorso agosto, probabilmente anche a seguito dei tanti contenziosi amministrativi sui calendari regionali, hanno finalmente dato ascolto alle richieste del mondo venatorio, avviando un tavolo di confronto con ISPRA per rianalizzare i dati dei KC di 5 specie, alzavola, cesena, tordo sassello, tordo bottaccio e beccaccia, ossia quelle maggiormente soggette ai ricorsi al TAR.

L’intento era rivalutare i dati utilizzati nel 2021 integrandoli con quelli prodotti nel frattempo, sopratutto tenendo conto dei dati dell’Atlante Europeo delle Migrazioni realizzato dalla Convenzione sulle Specie Migratrici (UNEP) e pubblicato successivamente all’ultima revisione del Key Concepts.

L’importanza dell’Atlante Europeo delle Migrazioni

L’Atlante Europeo delle Migrazioni (pubblicamente consultabile qui) è un progetto scientifico presentato ufficialmente nel 2022 e che raccoglie e analizza dati sulla migrazione di circa 300 specie di uccelli in Europa. È stato finanziato dal Ministero dell’ambiente italiano, supportato dalla Convenzione sulla conservazione delle specie migratrici (CMS) e sviluppato da un team internazionale di ornitologi coordinati dall’Euring (European Union for Bird Ringing).

Basato su informazioni provenienti da attività di inanellamento, osservazioni sul campo e studi satellitari, l’atlante fornisce una panoramica dettagliata delle rotte migratorie, dei tempi di spostamento e delle aree di sosta delle diverse specie di uccelli. Immaginate un’immensa banca dati che raccoglie e unisce oltre cento anni di studi sulle migrazioni e li rende accessibile e consultabili a chiunque.

Insomma, è uno strumento fondamentale per la gestione e la conservazione dell’avifauna, poiché può aiutare a definire strategie di protezione e a stabilire periodi di caccia compatibili con la salvaguardia delle specie.

La decisione di ISPRA e l’impatto che avrà sui prossimi calendari venatori

In sede di confronto ISPRA ha sostanzialmente confermato la documentazione tecnico scientifica utilizzata nel 2021 ma ha anche riconosciuto che i dati riportati nel nuovo Atlante Europeo delle Migrazioni “consentono un efficace confronto tra le decadi proposte dai diversi Paesi europei, mettendo in chiara evidenza la necessità di una ulteriore revisione del KC“.

Dall’analisi tecnica di questi dati ISPRA ha proposto le nuove date d’inizio della migrazione primaverile prevedono per alzavola, cesena e tordo sassello un passaggio dalla seconda alla terza decade di gennaio, mentre per il tordo bottaccio lo slittamento è dalla prima alla seconda decade dello stesso mese.

Questo aggiornamento dovrebbe consentire, grazie allo sfruttamento della decade di sovrapposizione, di estendere il periodo venatorio per tutti gli acquatici fino alla fine di gennaio e almeno fino al 20 gennaio per i turdidi.

Nessun cambiamento per la Beccaccia

Resta invariato, invece, il periodo di migrazioni previsto per la beccaccia, nonostante la specie sia stata tra quelle rianalizzate durante il tavolo di confronto MASE-MASEF-ISPRA e nonostante diversi lavori scientifici pubblicati negli ultimi anni abbiamo dimostrato attraverso l’utilizzo della telemetria satellitare che la migrazione primaverile di questa specie nel nostro paese non inizia mai prima di febbraio.

Un segnale inequivocabile che questo aggiornamento rappresenta un passo significativo ma ancora non completo verso una gestione venatoria più equilibrata che eviti contenziosi legali e garantisca una maggiore coerenza con gli altri stati europei.

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Roberto
Roberto
24 minuti fa

ho letto bene 20 febbraio per i turdidi?

MARCELLO MARZOCCHELLA
MARCELLO MARZOCCHELLA
3 ore fa

Finalmente Giustizia è fatta! Ora bisogna solo sperare che I.S.P.R.A. e le Regioni (disinute tra loro) applichino quanto stabilito dalla Commissione Europea.

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