A Perugia convegno sulla prevenzione delle collisioni tra fauna selvatica e veicoli
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A Perugia il 4 e il 5 ottobre esperti italiani e stranieri si confronteranno su monitoraggio e azioni di prevenzione della mortalità della fauna su strada, mettendo a confronto ricerche ed esperienze in Italia, Europa e Stati Uniti, nell’ambito del progetto europeo Life Strade
Si intitola Wildlife Road Kill Prevention: Theory, Research and Practice il convegno internazionale in programma il prossimo 4 e 5 ottobre a Perugia, che vede studiosi di diversi paesi del mondo confrontarsi sulle politiche e le progettualità per la prevenzione delle collisioni tra veicoli e fauna selvatica. Non è un caso che il progetto Life Strade – che coinvolge, in Italia, tre regioni – l’Umbria (con il ruolo di coordinatore), le Marche e la Toscana e cinque province (Perugia, Terni, Siena, Grosseto e Pesaro Urbino) abbia scelto questa tematica.
Il traffico veicolare rappresenta, infatti, una delle cause di mortalità della fauna selvatica in costante crescita, a causa dell’aumento dei veicoli in circolazione.
Negli Stati Uniti la mortalità della fauna selvatica in seguito a collisioni con gli autoveicoli viene stimata nell’ordine di un milione di vertebrati al giorno, mentre in Europa gli uccelli e mammiferi travolti ogni anno sulle strade sarebbero dai 10 ai 100 milioni.
In ciascuna provincia italiana si stimano oltre 15.000 animali travolti ogni anno, anche se non c’è ancora un accurato programma di monitoraggio. I dati attualmente disponibili si riferiscono esclusivamente ai danni denunciati o indennizzati da ciascuna provincia secondo le normative vigenti, pertanto si tratta di dati parziali, che tendono a sottostimare il fenomeno.
Nella regione Umbria, ad esempio, sono stati registrati circa 1.500 incidenti stradali causati dalla fauna selvatica nel solo periodo che va tra il 2013 e il 2016. Le specie più investite sono – in ordine di frequenza – il cinghiale, il capriolo, il daino e l’istrice. Tra le altre specie coinvolte ci sono il lupo, il gatto selvatico, la lepre, il tasso ecc.
Con dati così allarmanti, diventa fondamentale un monitoraggio più attento del fenomeno e l’individuazione di azioni che possano contribuire a mitigarlo.
Scopo del progetto Life Strade, avviato nel 2013 e in dirittura d’arrivo a marzo del prossimo anno, è proprio quello di creare un archivio informatico delle collisioni fauna-veicolo, continuamente aggiornato (attualmente contiene oltre 8mila segnalazioni di incidenti), sul quale costruire una mappa del rischio reale.
Quindi – e qui sta l’aspetto innovativo del progetto – implementare un sistema di prevenzione, che da un lato, attraverso un sistema sonoro, mira a dissuadere l’animale dall’attraversare la strada e, attraverso un sistema radar, avverte gli automobilisti dell’eventuale presenza degli animali.
Il convegno del 4 e 5 ottobre nel capoluogo umbro rappresenta, dunque, un utile momento di confronto sull’avanzamento del progetto a livello europeo, ma anche sulle soluzioni al problema messe in atto da altri soggetti in altri paesi del mondo.
Ad aprire il convegno sarà l’Assessore all’Agricoltura, Cultura e Ambiente Fernanda Cecchini, per poi lasciare spazi agli interventi tecnici di ricercatori ed esperti di prestigiose università italiane, come quella di Torino, di Trento e di Trieste, europee (Svezia, Germania, Spagna, Belgio, Repubblica Ceca) e di atenei americani come l’Università dello Utah e della California, nonché soggetti diversi che da tempo portano avanti studi sulla tematica.
Tutto il programma del convegno su http://www.lifestrade.it/index.php/it/