In Umbria, con la modifica alla 157, la caccia a Tordi e Beccaccia può proseguire?
Il Consiglio di Stato l'ha sospesa ma la nuova norma nazionale richiamerebbe in vigore le date di chiusura del calendario venatorio precedente. E' necessario un chiarimento da parte della Regione.
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Come era prevedibile la nuova modifica all’articolo 18 della legge nazionale sulla caccia sta generando dibattiti sulla sua immediata applicabilità: ora, dopo Calabria e Marche, è la volta dell’Umbria. Vi ricordiamo che questa modifica prevede che, in caso di sospensione cautelare del calendario venatorio regionale, ritorni in vigore il calendario dell’anno precedente fino alla definizione del giudizio di merito.
Nei giorni scorsi vi abbiamo raccontato di come in Calabria la regione abbia applicato immediatamente la nuova norma permettendo la continuazione della caccia ai turdidi fino al 30 gennaio e di come, invece, nelle Marche l’avvocatura regionale l’abbia ritenuta non applicabile poiché sul calendario venatorio 2024/25 era già stata pronunciata una sentenza di merito (nonostante l’iter giudiziario sia ancora aperto grazie al ricorso in Consiglio di Stato). Ora in Umbria la situazione sembra essere ancora più intricata.
La situazione in Umbria
Per chi se le fosse perse, facciamo un breve riassunto delle ultime vicende giudiziarie sul calendario venatorio umbro.
- Ad agosto le associazioni animaliste presentano il solito ricorso con richiesta di sospensione cautelare, che porta allo stop dell’unica giornata di preapertura alla Tortora prevista dal calendario;
- A inizio ottobre il TAR respinge tutti gli altri motivi di ricorso, tra cui la richiesta di anticipare la chiusura per Turdidi e Beccaccia;
- Contro questa decisione gli animalisti ricorrono al Consiglio di Stato che il 17 dicembre ribalta la sentenza del TAR stabilendo la chiusura anticipata della caccia a Beccaccia e Tordo bottaccio al 30 dicembre e di quella a Tordo Sassello e Cesena al 9 gennaio;
- Il 30 dicembre la Regione pubblica una nota sibillina con cui annuncia la pubblicazione ufficiale delle modifiche alla legge nazionale sulla caccia senza però sbilanciarsi sulla loro applicabilità immediata al calendario regionale;
- Il 15 gennaio il Consiglio di Stato conferma la sospensione cautelare e l’anticipo delle chiusure, chiarendo che la regione dovrà dare esecuzione all’ordinanza e che la modifica all’articolo 18 della legge 157/92 esula dall’oggetto del giudizio in corso (in sostanza l’applicabilità immediata della nuova disposizione non è stata valutata).
Necessario un chiarimento da parte della Regione
Insomma, la questione è tutt’altro che chiarita e in questo Ping Pong giuridico si contrappongono le posizione delle associazioni venatorie e di quelle animaliste: le prime sostengono che la modifica all’articolo 8 sia automaticamente operativa e che, quindi, permetta la continuazione dell’attività venatoria secondo il calendario precedente (chiusura per Turdidi e Beccaccia al 30 gennaio); le seconde, al contrario, ritengono che la regione debba dare esecuzione immediata all’ordinanza del CdS sospendendo da subito i prelievi.
Sulla questione la Regione non ha ancora preso una posizione ufficiale ma è auspicabile un intervento tempestivo che fornisca indicazioni precise ai cacciatori umbri e che garantisca il rispetto delle disposizioni legislative vigenti. Appena arriverà ve ne daremo conto.