AbruzzoAttualità Venatoria

Il calendario venatorio 2024/25 dell’Abruzzo è uno dei peggiori di sempre

Per il terzo anno consecutivo la Regione ha recepito tutte le indicazioni fornite dall'Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale, approvando uno dei calendari più restrittivi e limitanti d'Italia. Si salva solo la caccia al cinghiale, ma i cacciatori avranno voglia di impegnarsi ad aumentare gli abbattimenti viste tutte le limitazioni alle altre forma di caccia?

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Finalmente anche in Abruzzo è stato approvato il calendario venatorio per la stagione di caccia 2024/2025 ma il mondo venatorio non che può essere profondamente insoddisfatto. Ancora una volta la regione ha scelto di recepire (quasi) integralmente tutte le indicazioni fornite da ISPRA, varando uno dei calendari che per tempi e modalità di caccia è uno dei più limitanti d’Italia.

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Citiamo giusto le limitazioni più significative: niente Tortora in preapertura; non cacciabili Moriglione, Pavoncella, Moretta e Combattente; tolta la possibilità di cacciare il Colombaccio nella prima decade di febbraio; tolto il merlo a settembre; apertura generale fissata, di fatto, al 2 di ottobre (a settembre si potranno cacciare solo Corvidi e Colombacci d’appostamento); chiusura per tutti i Turdidi al 9 gennaio e per Acquatici e Beccaccia al 20 (quest’ultimo punto, chiusura della beccaccia, è l’unico per cui la regione si è parzialmente discostata dal parere ISPRA); inserito il divieto di caccia su 3 valichi montani (Altopiano delle Cinque Miglia, Forca di Penne, Olmo di Bobbi); perfino il periodo di addestramento cani inizierà più tardi rispetto ad altre regioni, il 1° di settembre (in concomitanza con la preapertura ai corvidi). Senza considerare tutte le limitazioni sito specifiche vigenti nelle tante zone speciali di cui è costellato l’Abruzzo, Zone di Protezione Speciale (ZPS), Zone Speciali di Conservazione (ZSC), Siti di Importanza Comunitaria (SIC), Zone di protezione esterna del Parco Nazionale di Abruzzo Lazio e Molise (ZPE), Zone di Connessione e allargamento (ZPC) e tutti gli altri siti di presenza dell’orso bruno marsicano.

Insomma, cacciare in Abruzzo sta diventando sempre più complicato, a meno che non si parli di cinghiale, per quello la regione, sotto la pressione di Governo e agricoltori che da tempo chiedono di ridurne i numeri, ha trovato il tempo e la voglia di allungare il periodo di caccia di un mese: si potrà cacciare da inizio ottobre a fine gennaio, senza limitazioni di carniere, addirittura anche all’interno delle nuove zone di divieto di caccia imposte sui 3 valichi montani, e in selezione, come deciso lo scorso anno, si potrà cacciare fino a mezzanotte anche l’utilizzo di termici e visori.

Ma i cacciatori abruzzesi avranno voglia di impegnarsi nell’abbattimento dei cinghiali visto tutte le limitazioni imposte alle altre forme di caccia? Di seguito trovate tutti i dettagli del calendario venatorio 2024/2025 dell’Abruzzo.

Preapertura

In preapertura si potranno cacciare soltanto i corvidi, Cornacchia grigia, Gazza e Ghiandaia nei giorni 1, 7, 8, 14 e 15 settembre. Come di consueto in questo periodo il prelievo può essere effettuato solo da appostamento e non è consentito all’interno delle aree Natura 2000.

Specie cacciabili e periodi di prelievo

Considerando che a settembre si potranno cacciare soltanto corvidi e colombacci, di fatto in Abruzzo la stagione venatoria 2024/25 inizierà il 2 ottobre. Si potrà cacciare per 3 giornate a scelta con l’esclusione di martedì e venerdì e la stagione terminerà il 30 gennaio, anche se per molte specie è prevista una chiusura anticipata.

Queste le specie cacciabili e i periodi di prelievo:

  • Cornacchia Grigia, Ghiandaia e Gazza dal 18 settembre al 16 gennaio + preapertura (a settembre solo d’appostamento – No preapertura nelle aree Natura 2000)
  • Colombaccio dal 15 settembre al 30 gennaio
  • Merlo dal 2 ottobre al 30 dicembre (a settembre solo d’appostamento)
  • Fagiano dal 2 ottobre al 30 gennaio (a dicembre e gennaio solo in presenza di monitoraggi e piani di prelievo – Nelle aree Natura 2000 chiude al 30 novembre)
  • Lepre dal 1° ottobre al 21 dicembre
  • Starna dal 2 ottobre al 30 novembre (solo in presenza d’interventi di gestione attiva)
  • Coturnice dal 2 ottobre al 30 novembre (con limitazioni)
  • Quaglia dal 2 al 30 ottobre
  • Allodola dal 2 ottobre al 30 dicembre
  • Alzavola, Canapiglia, Codone, Mestolone, Fischione, Germano Reale, Marzaiola, Folaga, Gallinella d’acqua, Porciglione, Beccaccino e Frullino dal 2 ottobre al 20 gennaio (a gennaio in forma vagante solo in prossimità di corsi d’acqua, canali, fossi, risaie aree umide ed entro 50 metri di distanza da questi) 
  • Beccaccia dal 2 ottobre al 20 gennaio (a gennaio solo negli ATC che fanno monitoraggi dei prelievi – nelle aree Natura 2000 chiude il 9 gennaio)
  • Cesena, Tordo bottaccio e Tordo sassello dal 2 ottobre al 9 gennaio (a settembre solo d’appostamento – nelle aree Natura 2000 è vietata la caccia al tordo sassello)
  • Volpe dal 2 ottobre al 30 gennaio (a gennaio solo in squadre organizzate)

Caccia al cinghiale

Come già fatto da altre regioni anche l’Abruzzo, sfruttando le nuove disposizioni del Governo, ha allungato di un mese il periodo di caccia al cinghiale in forma collettiva (braccata e girata) e in forma individuale (appostamento, cerca senza cane e con cane limiere): la specie potrà essere cacciata dal 1° ottobre al 30 gennaio nelle giornate di mercoledì, sabato, domenica e festivi infrasettimanali, senza nessuna limitazione di carniere.

Vi ricordiamo, invece, che la caccia di selezione al cinghiale è consentita dal 1° gennaio al 30 settembre 2024, da un’ora prima del sorgere del sole fino alle 24 (consentito l’uso degli strumenti per la visione notturna), a tutte le classi di età in entrambi i sessi. Qui trovate tutte le informazioni sulla caccia di selezione al cinghiale in Abruzzo.

Divieto di caccia sui valichi montani

A partire da questa stagione la regione ha imposto il divieto di caccia su tre valichi montani interessati dalle rotte di migrazione e individuati da ISPRA. I valichi in questione sono Forca di Penne, Olmo di Bobbi e Altopiano delle Cinque Miglia.

Su questi valichi non si potrà cacciare per una distanza di 1.000 metri dai valichi stessi, fatta eccezione per la caccia al cinghiale che potrà essere esercitata esclusivamente con munizionamento a palla unica.

Carnieri giornalieri e stagionali

Nella stagione venatoria 2024/2025 ogni cacciatore abruzzese potrà prelevare giornalmente 2 capi di selvaggina stanziale rispettando le seguenti limitazioni:

  • Lepre 1 capo giornaliero e 10 stagionali
  • Fagiano 2 capi giornalieri e 15 stagionali
  • Starna 2 capi giornalieri e 10 stagionali
  • Coturnice 1 capo giornaliero (il carniere stagionale è definito dai piani di prelievo vigenti nei Distretti di gestione per la caccia alla Coturnice)
  • Volpe 2 capi giornalieri e 50 stagionali

Per la selvaggina migratoria potranno essere prelevati 15 capi giornalieri con le seguenti limitazioni:

  • Quaglia e Codone, 5 capi giornalieri e 25 stagionali
  • Beccaccia, 5 capi giornalieri fino a dicembre, 2 capi giornalieri a gennaio, per un massimo di 20 capi stagionali
  • Allodola, 5 capi giornalieri e 25 stagionali
  • Colombaccio, 10 capi giornalieri
  • Cesena, Tordo Sassello e Tordo bottaccio, 15 capi giornalieri
  • Merlo, 5 capi giornalieri
  • Cornacchia grigia, Gazza e Ghiandaia, 5 capi giornalieri e 50 stagionali
  • Folaga, Gallinella d’acqua, 5 capi giornalieri
  • Beccaccino, Alzavola, Fischione, Germano reale e Marzaiola, 8 capi giornalieri e 25 stagionali
  • Porciglione, 2 capi giornalieri e 25 stagionali
  • Canapiglia, Mestolone e Frullino, 5 capi giornalieri e 20 stagionali

Addestramento cani

L’addestramento e l’allenamento dei cani da caccia sarà consentito dal 1° settembre 2024, dall’alba fino alle ore 12 e dalle ore 16 alle 18.30, esclusivamente nelle aree naturali, lungo i corsi d’acqua, negli incolti, nei boschi e nelle aree coltivate non suscettibili di danneggiamento.

A questo link potete consultare il testo integrale del Calendario Venatorio 2024/2025 con tutte le disposizioni adottate della Regione Abruzzo.

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