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Le novità più interessanti che abbiamo visto a EOS ’25

Dalle audaci scelte costruttive della nuova Lupo Alpha di Benelli allo stile post-apocalittico della Pedersoli Boarbuster Apocalypse. Qui vi raccontiamo quali prodotti hanno attirato di più la nostra attenzione alla fiera di Verona.

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Lunedì scorso, assieme a Mattia, dopo un anno di assenza, sono tornato a visitare l’EOS Show di Verona con l’obbiettivo di trovare le novità di settore più interessanti da testare e recensire per voi che ci leggete sempre con interesse. Vi dico subito che di grandissime novità ne abbiamo viste poche, ma qualche chicca che nei prossimi mesi porteremo su queste pagine l’abbiamo trovata. Prima di parlavi di questo, però, lasciatemi spendere due parole sulla manifestazione.

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Come ci è sembrata EOS 2025

A Verona abbiamo trovato una fiera sicuramente migliorata nell’organizzazione, ben strutturata, con un’ottima presenza di espositori sopratutto per i settori caccia e armi, anche se l’assenza di alcuni nomi illustri sia tra i distributori che tra i produttori italiani si è fatta notare.

Ben popolata, come sempre, la parte di mercato dove non mancavano stand e offerte. Sicuramente migliorata anche la proposta di eventi collaterali, quest’anno c’era addirittura una gara di tiro a segno dedicata ai giornalisti, Mattia mi ha tirato le orecchie per non averlo iscritto ma purtroppo eravamo stretti con i tempi per riuscire a fare tutto.

Ancora sottotono, purtroppo, la parte pesca e nautica. Qui EOS non sembra ancora riuscire a catalizzare l’attenzione dell’intero settore, cosa peraltro inevitabile quest’anno vista la concomitanza del Pescare Show. Peccato. Come ancora mi è sembrato poco esplorato, per una fiera che si fregia dell’altisonante nome European Outdoor Show, tutto il settore delle attività outdoor intese nel senso più rurale del termine. Camping, survivalismo, buschcraft, foraging, fuoristrada, che ad EOS potrebbero trovare la cornice perfetta, sono ancora poco rappresentate e lasciano ampi margini di crescita all’evento.

Nel complesso, comunque, EOS ’25 è un evento ben riuscito che si conferma punto di riferimento per tutto il settore armiero/venatorio. E a dirlo ci sono i numeri, che quest’anno hanno fatto registrare il record assoluto di ingressi, 40.269 visitatori. Non male! Speriamo che l’evento continui a crescere di anno in anno.

Le novità più interessanti viste a EOS ’25

La novità per noi più significativa, come accade spesso, l’abbiamo vista in casa Benelli, che ancora una volta si è confermato come uno dei pochissimi brand a livello internazionale capace di portare nel settore caccia un’innovazione costante e mai banale.

La novità in questione è la Lupo nella nuova versione Alpha, che potremmo semplicemente definire come la carabina con chassis metallico più leggera al mondo, 2.6 kg. Non voglio però banalizzare: parliamo di circa mezzo chilo di peso in meno rispetto alla Lupo standard, su una tipologia di armi in cui precisione non ha mai fatto rima con leggerezza. Il tutto senza utilizzare materiali particolarmente leggeri, come carbonio o titanio. Capirete perché la consideriamo una novità significativa.

La Benelli Lupo Alpha è una limited edition prodotta in soli 1000 esemplari e per ora è disponibile unicamente in calibro .308. Il prezzo di listino è di 2600 euro.

Gli ingegneri Benelli hanno ottenuto questo risultato togliendo tutto quello che si poteva togliere da carcassa e fodero, alleggerendo la canna grazie a un nuovo profilo rastremato che chiamano pencil e modellando con la stampa 3D un nuovo tecnopolimero ad alta resistenza che da forma a calcio e asta, entrambi alleggeriti dal peculiare design cavo. L’ispirazione è arrivata dalle ossa cave degli uccelli, dove la spinta evolutiva ha combinato leggerezza e resistenza.

Il risultato finale è una carabina dal design unico e intrigante (a me personalmente è piaciuto molto), che al primo sollevamento stupisce per il peso contenuto e che alla prima apertura di otturatore e caricatore stupisce ancora di più per tutte le fenestrature presenti su fodero e carcassa. La proveremo, perché in un’arma così la scommessa sta tutta nel combinare la precisione alla leggerezza, ma possiamo già dirvi che Benelli garantisce una precisione sub-moa su 3 colpi.

Restando in Benelli, abbiamo visto anche due belle versioni lusso della Lupo e della Endurance e gli aggiornamenti di vari modelli con le nuove canne Advanced Impact. Fra tutti questi, a stuzzicarci di più è stato il nuovo Raffaello AI in calibro 28, dove l’abbinamento piccolo calibro e nuova canna sovralesata potrebbe dare risultati davvero sorprendenti. Anche questo, se tempo e budget ce lo permetteranno, lo porteremo in test sui terreni di caccia nella prossima stagione venatoria.

Il Raffaello è il primo calibro 28 di Benelli a montare la nuova canna sovralesata, che qui raggiunge un diametro in asta di 15 mm. Il design è lo stesso che abbiamo gia visto sui nuovi Raffaello nei calibri maggiori, 12 e 20.

Tornando al rigato, Mattia è stato letteralmente rapito dalle nuove proposte di Pedersoli. Da tempo vorrebbe mettere sotto stress in battuta al cinghiale una lever action e quest’anno è giunto il momento di farlo. Vedremo quale scegliere, se qualcosa di classico o moderno, ma allo stand Pedersoli l’attenzione la rubava tutta lei, la Boarbuster Apocalypse 45-70. Probabilmente quella che meno ti aspetti di trovare dentro a una battuta al cinghiale, ma che quando poi ci arriva tutti vogliono vederla.
Classica linea retrò di una carabina a leva, unita a soluzioni tecniche moderne (attacchi M-lock, nasello regolabile, finitura in Cerakote, slitta Picatinny con mirino integrato) e con uno stile che, come suggerisce il nome, sembra uscito direttamente dall’universo apocalittico di The Walking Dead. Insomma, un must have per gli amanti del genere!

La Pedersoli Boarbuster Apocalypse è una lever action in calibro 45-70 che mixa le linee classiche di una carabina a leva con soluzioni tecnologiche moderne. Il prezzo di listino in Italia dovrebbe aggirarsi attorno ai 2300 euro.

Interessante anche la nuova Mauser 25, la prima straight pull del costruttore tedesco. Qui a impressionarci è stata la leggerezza con cui scorre l’otturatore per il riarmo, davvero notevole. Un risultato ottenuto grazie al nuovo sistema di chiusura che chiamano “MAUSER-Spread-Lock-250”, un otturatore a due tenoni che coprono una superficie di contatto di 250° e che, oltre a una scorrevolezza impressionante, garantisce anche massima sicurezza (per intenderci, ha un 10% in più di superficie di chiusura rispetto a quella mitica del Mauser 98, riconosciuta universalmente come una delle più sicure). Delle 3 versioni disponibili, la thumbhole è quella che ci è piaciuta di più e che grazie all’impugnatura ergonomica dovrebbe massimizzare la semplicità e la velocità di riarmo.

La Mauser 25 ha anche uno scatto facilmente regolabile (tra 700 e 1,700 grammi), una sicura a due posizioni che permette di scaricare l’arma con il grilletto bloccato e la nuova slitta single base di Mauser che consente di avere molte opzioni di montaggio. Per ora è disponibile solo in calibro .308. Il prezzo di listino parte da 1.749 euro.

Per quanto riguarda il munizionamento, non siamo riusciti a dedicarci molto tempo. Ci sarebbe piaciuto saperne di più sul nuovo calibro 7 mm backcountry sviluppato da Federal, ma Bignami, il distributore italiano del brand, non era presente. Rimedieremo.

Parecchio tempo, invece, lo abbiamo dedicato ai termici il cui mercato, sempre più affollato e competitivo, è ormai esploso anche in Italia dopo l’approvazione delle modifiche normative che ne consentono l’utilizzo per la selezione al cinghiale. Noi eravamo alla ricerca di un termico da puntamento che avesse un buon rapporto qualità/prezzo e due brand hanno attirato particolarmente la nostra attenzione: da Pulsar ci sono piaciuti i Thermion che hanno una buona scelta di sensori, caratteristiche secondarie non di poco conto e un range di prezzo abbastanza variabile; da Hikmicro abbiamo trovato un team tutto italiano che si occupa dello sviluppo del brand sul territorio (cosa piuttosto utile nel caso in cui si avesse necessità di supporto) e una gamma bella ampia, sia da osservazione che da puntamento, con i nuovi Stellar 3.0 che ci hanno intrigato parecchio. Vedremo quale testare e recensire, ancora non abbiamo deciso.

Per finire chiudo con una piccola chicca che era un po’ nascosta nello stand di Forest Italia, distributore di Leica, e che mi ha fatto notare Mattia dandomi un colpetto sulla spalla mentre passavamo, dicendomi “Guarda quanto sono belli i nuovi Fortis Glossy…”. Oggettivamente sono stupendi! Leica ha unito alla già conosciuta qualità ottica dei Fortis una cura dell’estetica che mai prima ad ora avevamo visto su un’ottica. Hanno una finitura elegantissima e totalmente artigianale, in un nero lucido che viene esaltato dalle scritte bianche incise a mano, e sono pensati per essere il perfetto abbinamento sia estetico che funzionale per tutte le armi fini. Se ne avessi una su cui metterli, un pensierino all’acquisto lo farei.

I Fortis Glossy di Leica sono disponibili in 3 modelli, 1-6×24, 1.8-12×42, 2-12×50. I prezzi partono da 2.490 euro.

Ci siamo persi qualche novità?

Come sempre, in fiera riuscire a vedere tutto in poco tempo è quasi impossibile, quindi sì, qualcosa di interessante potremmo essercelo perso. Se voi avete visto qualche altra novità che vi è piaciuta e volete segnalarcela, scriveteci nei commenti che ne parliamo. Qua sotto vi lascio qualche foto fatta in fiera.

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