Lombardia, la Regione apre la caccia al cinghiale in provincia di Lecco
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Ieri, 24 ottobre, la Regione Lombardia ha adeguato la disciplina per la caccia al cinghiale in provincia di Lecco, nel territorio della zona Alpi, approvando la delibera “Determinazioni in ordine al prelievo venatorio del cinghiale nel territorio provinciale di Lecco“.
Antonio Rossi e Daniele Nava – rispettivamente Assessore regionale allo Sport e alle Politiche per i giovani e sottosegretario alle Riforme Istituzionali e agli Enti Locali hanno commentato con soddisfazione l’approvazione in Giunta regionale della Delibera: “Sul nostro territorio da tempo si vive una vera e propria emergenza dovuta all’altissima presenza di cinghiali. L’apertura della caccia agli ungulati decisa oggi rientra negli interventi utili al contenimento numerico della specie ed era una misura da tempo attesa dal territorio”.
ATTENZIONE DELL’ASSESSORE FAVA E DEL CONSIGLIO
“Dobbiamo ringraziare l’assessore all’Agricoltura Giovanni Fava e il consigliere regionale Antonello Formenti, che presentò la mozione poi approvata a luglio – aggiungono i due esponenti della Giunta lombarda – per avere offerto una pronta risposta alla situazione di emergenza venutasi a creare negli ultimi anni a livello regionale, in particolare nel Lecchese, a causa della proliferazione delle popolazioni di cinghiale con incremento dei danni alle aziende agricole, ma pure con pregiudizio per la biodiversità, la pubblica incolumità e la sicurezza dei trasporti”.
UNA PRESENZA IN CRESCITA
“Purtroppo in questi ultimi anni – affermano l’assessore e il sottosegretario – sono state numerose le segnalazioni di presenza nonché l’aumento delle richieste di indennizzo di danni provocati da questa specie sul territorio della provincia di Lecco. Sino a oggi il controllo numerico del cinghiale su questo territorio è stato attuato quasi esclusivamente tramite contenimento riduttivo. Era quindi necessario prevedere la possibilità di esercitare il prelievo venatorio per limitare la crescita esponenziale di questo problema, che negli ultimi anni è aumentato sino a raggiungere gli attuali livelli di guardia”.
“Per questo, e ancora una volta, Regione Lombardia – concludono Rossi e Nava – si mostra sensibile alle richieste che arrivano dai cittadini e dagli enti locali, e attenta alle necessità e ai bisogni di un territorio in continua evoluzione”
Fonte: Regione Lombardia