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Lombardia, è possibile la riapertura dei Roccoli? No, secondo Ferdercaccia Bergamo

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Il Presidente Provinciale della Federcaccia di Bergamo, Lorenzo Bertacchi, rispondendo ad una nota recentemente diffusa dall’Associazione AnuuMigratoristi in cui si affermava che in Lombardia, se ci fosse la volontà delle Regione, ci sarebbero le condizioni per aprire alcuni impianti di cattura per Cesene e Tordi sasselli, ha fatto il punto della situazione sui Roccoli spiegando perché, a suo avviso, non ci sono le condizioni per la riapertura in questa stagione.

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FedercacciaSEGNALI DI FUMO… NEGLI OCCHI. ROCCOLI, ECCO COME STANNO LE COSE!

Ho letto nei giorni scorsi proclami da parte di altra Associazione venatoria relativi alla possibilità, dichiarazioni del ministro Galletti alla mano, che basterebbe un atto (di coraggio) della Regione Lombardia per aprire nei prossimi giorni gli impianti di cattura per rifornire i cacciatori di sasselli e cesene da richiamo.

Non mi piace mai intervenire sui comunicati di altre associazioni venatorie , ma quando leggo richieste sterili e consapevolmente irrealizzabili non riesco a tacere. Non riesco a tacere quando si danno false illusioni ai cacciatori e, peggio, ai proprietari degli impianti di cattura.

Non riesco a tacere perché ANUU ha partecipato agli ultimi ricorsi al TAR Lombardia e quindi sa bene quali siano i motivi per cui Regione ci risponde che “non ci sono le condizioni” per attuare le deroghe: perché il TAR ce l’ha detto annullando gli ultimi tre provvedimenti adottati “legittimamente”, ovvero adottandoli almeno nel rispetto procedurale delle deroghe. Ma se almeno la procedura allora venne rispettata, il Tribunale ci castigò sulle piccole quantità e soprattutto sull’esistenza di soluzioni alternative.

Ripercorriamo le tappe: l’anno scorso cambia la legge 157/92 e viene precisato che sono vietati gli impianti e i mezzi di cattura non conformi alla Direttiva Uccelli. Ovviamente la 157/92 prevede anche la procedura per attivare le “deroghe” previste dalla direttiva. In pratica nulla cambia: erano ormai quindi anni che gli impianti di cattura si aprivano “in deroga” alla direttiva, che si applicava già e comunque prima della modifica della 157/92!

Viene contestualmente approvato un ordine del giorno che impegna il Ministero a dichiarare quali siano allora gli impianti consentiti. Ad agosto il Ministero ci risponde che gli impianti di cattura con le reti tradizionali bergamaschi e bresciani (i roccoli) sono vietati dalla legge nazionale e comunitaria e, pertanto, possono essere attivati solo in deroga. La stessa cosa l’ha ribadita pochi giorni or sono. Ovvero, l’unica strada percorribile è quella già percorsa negli anni scorsi e per quanto riguarda la Lombardia allo stato delle cose termina in un vicolo cieco.

Quindi, per poter aprire i roccoli serve:

  1. avvisare ISPRA entro e non oltre il 30 aprile
  2. conformarsi al parere ISPRA se il parere è positivo
  3. motivare in maniera esauriente perché si apre nonostante il parere ISPRA negativo.

Regione Lombardia entro il 30 aprile non ha avvisato ISPRA di voler aprire i roccoli e questo basta per impedire in ogni modo l’adozione di una delibera che li apra di qui a pochi giorni, anche solo per sasselli e cesene. E’ proceduralmente impossibile.

E quand’anche Regione Lombardia l’avesse fatto, il TAR Milano ha già bocciato gli ultimi due provvedimenti di apertura in deroga in quanto non c’erano le condizioni di necessità tali da consentire l’applicazione del regime di deroga.

È chiaro che questa cosa non ci piace, e avremmo voluto che la Regione almeno ci provasse, ma oggi come oggi dire in Lombardia che il Ministro ha sancito la legittimità delle catture dei richiami vivi è una falsità enorme: il Ministro ha confermato che le catture con le reti sono vietate e che vanno rispettate le condizioni per esercitarle in deroga. Ovvero per piccole quantità, in maniera selettiva, con rigidi controlli, e in assenza di soluzioni alternative soddisfacenti. Ovvero, tradotto: salvo circostanze incredibili, scordiamoci le catture.

E premesso che di promesse per l’apertura dei roccoli da parte dell’assessore e dei funzionari regionali noi non ne abbiamo mai avute (anzi), ma forse l’ANUU sì – anche se il travisamento delle parole del Ministro mi farebbe pensare a un altro errore – mi pare che le uniche promesse non mantenute siano quelle dell’ANUU, che da agosto 2015 garantisce ai roccolatori che è fatta, e di tenersi pronti a tendere le reti.

Ps: il parere ISPRA positivo è possibile. Basta fare come in Friuli. Ma invito i chiacchieroni, prima di parlare, a leggere attentamente la delibera del Friuli e prestare attenzione oltre che ai numeri (due impianti per catturare poco più di 300 uccelli complessivamente) alle condizioni. Ne cito solo due: gli uccelli catturati sono destinati agli allevatori; si procederà al tracciamento genetico degli esemplari catturati e dei loro discendenti.

Il presidente provinciale Fidc Bergamo
Lorenzo Bertacchi

Fonte e Photo Credit Federcaccia Bergamo

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