Marche

Marche, il TAR respinge la richiesta di sospensione cautelare del calendario venatorio

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Il Tribunale Amministrativo Regionale delle Marche si è espresso ieri sulla richiesta di sospensione cautelare inerente al ricorso presentato dalle associazioni animaliste LAC, LAV, LIPU, ENPA e WWF contro il calendario venatorio 2019/2020, che in via cautelare urgente aveva già portato ben due volte alla sospensione della preapertura.

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Confermata la validità dei Piani Faunistici Provinciali

Questa volta i giudici hanno accolto le difese della Regione Marche, dell’ATC AN2 e delle Associazioni Venatorie che erano intervenute “ad opponendum” (Enalcaccia, Federcaccia e Libera caccia), respingendo la domanda cautelare e confermando la piena legittimità della pianificazione faunistica regionale.

Per i giudici, infatti, “non appare fondato il motivo con cui si deduce l’assenza di una pianificazione faunistica vigente (visto che attualmente l’art. 3, comma 4, della L.R. n. 7/1995 prevede espressamente, nelle more dell’approvazione del PFVR, l’ultrattività dei piani faunistico-venatori provinciali)”. 

Sospeso il prelievo di Pavoncella e Moriglione

Via libera quindi al calendario venatorio 2019/2020 nella sua interezza, ad eccezione della caccia al Moriglione ed alla Pavoncella, per i quali invece giudici hanno disposto la sospensione del prelievo venatorio. Nell’ordinanza di legge: “in un equo contemperamento dei contrapposti interessi e tenuto anche conto del fatto che il Calendario Venatorio 2019/2020 è stato sottoposto a Valutazione di Incidenza, la domanda cautelare va accolta limitatamente alle specie Moriglione e Pavoncella (stante quanto segnalato dal Ministero dell’Ambiente con nota prot. n. 0016169 del 9 luglio 2019).

L’udienza per la definitiva discussione nel merito è stata fissata al 6 maggio 2020. Qui il testo integrale dell’ordinanza.

Il commento di Federcaccia

Federcaccia ha commentato a caldo la sentenza: “Anche il tribunale amministrativo marchigiano ha riconosciuto la fondatezza e la validità delle nostre argomentazioni. Unica ombra la posizione su moriglione e pavoncella in merito alla quale continueremo ad impegnarci con forza. Come accaduto in Calabria qualche giorno fa, il ricorso è stato quasi totalmente respinto ed è stata confermata la validità delle stagioni di caccia previste dalla legge nazionale e difese da Federcaccia contro la linea ISPRA che vorrebbe ridurre di un mese la caccia in Italia”

Di seguito il commento del presidente nazionale FIdC Massimo Buconi.

 

Il commento di Enalcaccia

“E’ stata dura ma ce l’abbiamo fatta”. Commenta così l’Avvocato Giorgio Salustri, il legale rappresentate di Enalcaccia, “quella di ieri è stata un’udienza molto serrata durante la quale si sono succedute le relazioni dei ricorrenti, la puntuale replica tecnica del legale della regione e l’accorato appello dei legali delle associazioni venatorie.”

“Per quanto mi riguarda – continua l’Avvocato Salustri – nella mia discussione ho cercato di portare all’attenzione del Collegio le criticità del nostro territorio ed i pregiudizievoli effetti che sarebbero potuti derivare dalla sospensione della caccia nelle zone ZPS e SIC, sopratutto con riferimento al problema del sovrannumero di cinghiali. Oltre ciò ho puntato il dito, forse anche alzando un po’ troppo la voce, sul fatto che a partire dal 2016 i titolari di appostamenti, nelle aree di cui sopra, e tutti coloro che avevano dovuto richiedere autorizzazioni che potevano avere un qualsiasi impatto ambientale, avevano dovuto pagare di tasca loro la Valutazione di Incidenza per ottenere il permesso o il rinnovo, in assenza del piano faunistico provinciale. Oltre ciò, sul discorso relativo alla Starna ho fatto presente che essa è stata reintrodotta solo ed esclusivamente grazie ai ripopolamenti degli ATC, effettuati con i soldi dei cacciatori, ed al lavoro di questi nell’opera di ambientamento, evidenziando il fatto che, al contrario, le associazioni ambientaliste non hanno mai stanziato un centesimo per questi progetti, preferendo questi spendere soldi per i ricorsi. In sostanza ho chiesto una pronuncia più di buon senso che in punto diritto, così come invece chiedevano i ricorrenti”.

“Un ringraziamento da parte dell’Enalcaccia, ed anche personale – prosegue Salustri – va rivolto per il lavoro svolto all’Avv. Paolo Costanzi della Regione Marche, all’Avv. Paolo Cecchetti della Federcaccia ed all’Avv. Giorgio Benedetti della Libera Caccia.

“A questo punto – conclude l’Avvocato – non dobbiamo comunque dormire sopra gli allori per il risultato ottenuto ma dobbiamo far si che il Piano Faunistico venga approvato nel termine prefissato e cioè quello del 31 dicembre 2019, al fine di porre fine a questa estenuante lotta con chi vorrebbe chiusa la caccia, solo ed esclusivamente per partito preso”.

Il commento di Arci Caccia

Anche Arci Caccia ha commentato la decisione del TAR: “Qualche “avvoltoio” si è subito scagliato contro Arci Caccia per non esser intervenuta ad opponenedum in merito al ricorso al Calendario Venatorio Marche 2019/2020 proposto al TAR lo scorso agosto da LAC ed altre Associazioni Ambientaliste. Arci Caccia Marche, coerente fino in fondo, tiene a precisare che l’intervento ad opponenedum in occasione di un ricorso al TAR è utile solamente per sbandierare la propria presenza. Gli Avvocati della Regione, unica vera controparte del processo, hanno fatto un ottimo lavoro e per questo li ringraziamo. Teniamo a ringraziare, nonostante ciò, anche le Associazioni Venatorie, Libera Caccia, Federcaccia ed Enalcaccia P.T. per aver preso parte al dibattimento dello scorso 18.09.2019″.

“Arci Caccia Marche – prosegue la nota dell’Associazione – aveva chiesto alla Regione Marche di sottoporre il Calendario Venatorio 2019/2020 a Valutazione di Incidenza (proposta Arci Caccia C.V. Marche 19/20). Così è stato e grazie proprio all’adozione di questo provvedimento da noi richiesto, come evidenziato nell’Ordinanza 174/2019 emessa dal TAR Marche il 18/09/2019, le uniche limitazioni imposte da detta Ordinanza sono solamente riferite al prelievo di Moriglione e Pavoncella. Il resto del Calendario rimane invariato, compresa l’attività venatoria nei Siti Natura 2000 (SIC e ZPS)”.

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Michele
Michele
5 anni fa

Tutti felici evivva evviva intanto la pavoncella é chiusa … dopo che ho pagato tutto a luglio 500 euro tra tasse e licenza ora che dovrei dire …. che ci sara da essere contenti

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