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Toscana, niente Tortora selvatica in preapertura

Nelle due giornate di caccia in preapertura autorizzate dalla regione si potranno cacciare soltanto le tre specie in deroga, Storno, Piccione e Tortora dal collare.

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Niente tortora in preapertura, è questa la decisione finale della giunta regionale della Toscana che lo scorso lunedì 5 agosto ha approvato la delibera con cui autorizza la caccia in preapertura per la stagione 2024/2025.

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Preapertura solo per le specie in deroga

Domenica 1° settembre e domenica 8 settembre si potranno prelevare soltanto le tre specie per cui era già stata autorizzata la caccia in deroga, Storno, Piccione e Tortora dal collare. Le modalità restano le stesse di cui vi abbiamo già parlato qui.

Per lo storno il prelievo potrà essere effettuato solo d’appostamento all’interno o in prossimità (nel raggio di 100 metri) di vigneti, uliveti e frutteti (anche in presenza di nuclei vegetazionali sparsi – almeno 2 piante in pena terra) con frutto pendente e in cui sono in atto sistemi dissuasivi incruenti a protezione delle colture. Allo stesso modo, Piccione e Tortora dal collare potranno essere prelevate solo d’appostamento e soltanto in prossimità (raggio di 100 metri) dei terreni con cereali autunno vernini, cereali a semina primaverile o piante oleoproteaginose, nel periodo compreso dalla semina alla raccolta.

Potranno accedere al prelievo solo i cacciatori con residenza anagrafica in Toscana e potranno effettuarlo solo nell’ATC di residenza. I limiti di carniere giornaliero sono di 20 capi per specie per Storno e Piccione e di 10 capi per la Tortora dal collare. Per tutte e tre le specie sarà obbligatorio l’utilizzo del tesserino digitale per la marcatura dei capi abbattuti. Qui potete trovate il testo integrale della delibera sulla preapertura.

Perché non è stato autorizzato il prelievo della Tortora selvatica

Come saprete dal 2018 la Tortora in Europa è soggetta a un piano di gestione internazionale della specie a causa di un calo della popolazione che prosegue ormai da alcuni decenni (la stima più recente è di 2.17 milioni di coppie nidificanti, che significa circa 9 milioni di individui presenti nel periodo di caccia). Questo piano ha portato nel 2021 alla sospensione totale dei prelievi nella flyway occidentale (che interessa Francia, Portogallo, Spagna e 3 regioni italiane, Piemonte, Liguria e Valle d’Aosta) e all’attivazione di un sistema di gestione adattativa dei prelievi (Adaptive Harvest Management – AHM) nella flyway centro-orientale (che interessa tutte le altre regioni italiane, Grazie, Malta, Austria, Bulgaria, Romania). Grazie all’AHM in tre anni il numero dei prelievi si è ridotto del 70% nella flyway centro-orientale e del 85% in tutta Europa. Si è passati da 800 mila prelievi complessivo nel 2018 a 200 mila del 2022, anno in cui in Italia sono state prelevate circa 20 mila Tortore (dati FACE).

Nonostante questa riduzione, ad aprile 2024, durante l’ultimo tavolo tecnico europeo sul piano di gestione internazionale della specie, la commissione UE ha presentato i dati più recenti sull’andamento della popolazione evidenziando che è ancora in calo e per questo ha raccomandato agli stati membri di sospendere temporaneamente il prelievo anche nella Flyway centro-orientale.

A maggio il MASE (Ministero dell’Ambiente) ha recepito questa indicazione invitando le Regioni ad escludere la tortora selvatica dai calendari venatori 2024-25, salvo poi rettificare la sua posizione con una nuova nota in cui specificava che “tale invito rappresenta una soluzione al degrado di conservazione della specie. Se le Regioni ritenessero che pari risultato possa essere ugualmente raggiunto attraverso altre opere di ripristino degli habitat, esse agirebbero, comunque, nell’esercizio delle loro prerogative e dei poteri conferiti ai sensi dell’articolo 18 della legge 157/92 disciplinante l’attività venatoria. Tale specificazione si rende necessaria in quanto la scrivente Direzione Generale non può sostituirsi alle più ampie facoltà di competenza regionale, compresa quella di disporre meccanismi misti che, a mo’ di esempio, da una parte riducano ulteriormente il prelievo e dall’altra garantiscano misure atte al ripopolamento”.

Sulla base di queste indicazioni alcune regioni ne hanno consentito il prelievo con carnieri ulteriormente ridotti, come ad esempio le Marche in cui il TAR ha già legittimato tale scelta, altre invece hanno preferito non autorizzarlo, come la Toscana.

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