ACL: “Dove sono le Associazioni riconosciute? Perché non contrastano il piano ISPRA?”
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Dopo il comunicato di pochi giorni fa l’Associazione Cacciatori Lombardi ritorna sul Piano d’azione nazionale contro il bracconaggio, che è in corso d’approvazione da parte di ISPRA, chiedendosi dove siano le Associazione Venatorie riconosciute e come mai non contrastino l’approvazione del piano.
Entro il 7 di settembre le associazioni riconosciute dovevano rispondere all’ISPRA con una serie di proposte e soluzioni intelligenti. Oggi scopriamo che questo famigerato “Piano Ispra” condizionerà pesantemente il futuro della caccia nel nostro paese. Ancora alla fine di luglio il Ministero dell’Ambiente aveva consegnato alle associazioni riconosciute tutta la documentazione chiedendo di dare una risposta ed una propria valutazione. Magari sarà anche stata redatta la risposta… ma si è agito da carbonari anche nei confronti dei propri associati. Ad oggi sono in pochissimi ad essere informati di quello che potrebbe accadere se questo piano venisse approvato.
Il piano ISPRA prevede tra le azioni ad alta priorità, il potenziamento del Noa, già attivo in provincia di Brescia durante il periodo di caccia, incrementando le risorse finanziarie fino a 300 mila euro e portando le unità operative a 10, il potenziamento del nucleo Cites per poter controllare gli uccelli selvatici detenuti in cattività e il commercio online degli stessi. Tra le priorità la creazione di un nucleo di coordinamento antiveleno e di strutture di contrasto dislocate sul territorio; il potenziamento e la riorganizzazione dei corpi provinciali di vigilanza venatoria per non disperdere le professionalità presenti sul territorio. Gli argomenti che potranno spaventare i cacciatori sono altri: tra le proposte c’è quella di introdurre il reato penale di «furto venatorio» nei casi in cui il prelievo di uccelli selvatici avvenga in contrasto con la legge 157, il divieto di vendita di richiami elettroacustici e il reato di possederli; il divieto di detenzione di munizioni al piombo e l’inasprimento del quadro sanzionatorio per gli illeciti contro la fauna come effetto deterrente. E in ambito di controlli venatori? Ecco la goccia che fa traboccare il vaso e preoccupa il mondo venatorio: il riconoscimento di status di polizia giudiziaria alle guardie venatorie volontarie, dando maggiori poteri con tutto quello che può comportare a tutte le sentinelle delle associazioni anticaccia.
La domanda che nasce spontanea è…. “Le vostre associazioni vi hanno mai fatto cenno di tutto questo? Vi hanno mai spiegato quale grossa tegola ci sta per cadere in testa?”…. Va bene il piano antibracconaggio, ma se venisse riconosciuto e applicato cosi com’è sarebbe la fine della nostra passione.
Per saperne qualcosa di più e per illustrare la bozza ai cacciatori bergamaschi l’Associazione Cacciatori Lombardi organizza per giovedì 24 novembre alle 20,30 alla sala della Biblioteca di Pradalunga di via Aldo Moro l’assemblea dal titolo «Caccia a rischio, fermiamo il piano Ispra!». Nel corso dell’incontro verranno illustrati i punti salienti e le azioni proposte dal piano Ispra che se approvato, metterebbe in discussione la caccia e il suo futuro: a spiegarne i contenuti saranno Fortunato Busana, il presidente regionale di Acl e il vice Carlo Bravo ed Eugenio Casella