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Piano Nazionale contro il Bracconaggio, ACL: “La caccia non si svende, si ama e si difende”

Non se n’è parlato molto, ma dallo scorso maggio l’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambinetale (ISPRA) è alle prese con lo sviluppo di un Piano d’azione nazionale contro il bracconaggio.

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La bozza del lavoro intitolata “Piano d’azione nazionale per il contrasto degli illeciti contro gli uccelli selvatici”, sviluppata a seguito di Workshop tecnico tenutosi lo scorso 9 e 10 giugno a Rosolina a Mare (Rovigo), è stata condivisa ad agosto con le amministrazioni locali e vari portatori d’interesse, tra cui alcune Associazioni Venatorie Riconosciute.

Ora l’Associazione Cacciatori Lombardi, che ha finalmente potuto prendere visione anch’essa della bozza, valutandola come “irricevibile” si chiede “come abbiano reagito e risposto le Associazioni Venatorie Nazionali Riconosciute davanti ad un Piano del genere. Esse erano chiamate ad inviare loro contributi ed integrazioni entro il 7 settembre. Soprattutto ci chiediamo come mai le Associazioni sopraccitate non ci risulta abbiano mai fatto cenno dell’esistenza di questo documento“.

Proprio su questo temo ACL ha organizzato per giovedì 24 novembre alle ore 20.30 presso la sala biblioteca di Pradalunga (BG) un’assemblea aperta a tutti i cacciatori sul tema: “Caccia a rischio, fermiamo il piano ISPRA”. Nel corso della serata, Fortunato Busana Presidente Provinciale ACL, Eugenio Casella Vice Presidente Regionale e Carlo Bravo Presidente Regionale ACL, illustreranno i punti salienti e le azioni proposte dal piano ISPRA.

Logo ACLLA CACCIA NON SI SVENDE, SI AMA E SI DIFENDE

Questo è un messaggio chiaro e forte che ACL lancia a tutte le Forze Politiche, Sociali e Associative portatrici di interessi legittimi.

Lo fa in presenza della Bozza di “Piano d’azione nazionale” per il contrasto degli Illeciti contro gli uccelli selvatici, predisposto da ISPRA, consegnato l’8 agosto 2016 a 34 destinatari tra cui: FIDC, ENALCACCIA, ARCICACCIA, ANUU e LIBERACACCIA.

Queste in sintesi le azioni previste da ISPRA:

  • potenziamento del noa;
  • riconoscimento della qualifica di polizia giudiziaria alle guardie venatorie volontarie;
  • introduzione del reato di “furto venatorio”;
  • raddoppio delle pene previste all’art. 30 L. 157/92;
  • trasformazione dei reati contravvenzionati in delitti alle lettere a) b) c) d) ed e) comma 1 art. 30 L. 157/92;
  • formazione dei magistrati, per una migliore conoscenza dei reati contro la fauna;
  • semplificare ed incentivare il rinnovo e/0 accesso alla vigilanza volontaria;
  • armonizzazione e rafforzamento della tracciabilità degli animali detenuti affiancando all’inanellamento, l’analisi del dna;
  • intensificazione dei controlli sulle attivita’ di ristorazione dove è diffuso il consumo degli uccelli selvatici;
  • educazione ambientale con un programma di attività didattica nelle scuole medie inferiori e superiori per sensibilizzare gli studenti sui danni che, gli illeciti contro gu uccelli selvatici, arrecano alla biodiversità.

A questo punto la nostra coscienza ci impedisce di andare avanti nell’elencazione delle altre azioni previste, riconoscendo in questo Piano qualcosa di abnorme e che travalica le sue finalità.

Come ACL ci chiediamo come abbiano reagito e risposto le Associazioni Venatorie Nazionali Riconosciute davanti ad un Piano del genere.

Esse erano chiamate ad inviare loro contributi ed integrazioni entro il 7 settembre. Soprattutto ci chiediamo come mai le Associazioni sopraccitate non ci risulta abbiano mai fatto cenno dell’esistenza di questo documento.

Un Piano, questo, di ISPRA che, a nostro avviso, per i suoi contenuti ed azioni avrebbe dovuto essere dichiarato “IRRICEVIBILE” e, come tale, rimandato al mittente.

LA CACCIA NON SI SVENDE MA SI AMA E SI DIFENDE.

Fonte Associazione Cacciatori Lombardi

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