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Anche in Veneto il TAR stoppa l’inizio della stagione. Altra spintina verso la riforma della 157?

Fino al primo di ottobre si potranno cacciare soltanto Volpe, Lepre, Coniglio selvatico e solo d'appostamento Corvidi, Colombaccio e Merlo.

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Continua lo stillicidio di ricorsi, di sospensioni, d’inizi di stagione bloccati. Dopo le 6 preaperture saltate, dopo le aperture rimandate in Campania e Lombardia, questa volta è toccato al Veneto dove il TAR con l’ordinanza pubblicata ieri ha sospeso in via cautelare fino al primo di ottobre la caccia alla maggior parte delle specie.

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Caccia sospesa per quasi tutta l’avifauna e limitazioni anche per le giornate integrative

È questo il risultato del secondo round del ricorso/scontro presentato dalla solita pletora di associazioni animaliste ad agosto: il primo è finito con lo stop della preapertura alla tortora, questo ha bloccato la caccia a Quaglia, Starna, Fagiano, Germano reale, Folaga, Gallinella d’acqua, Alzavola, Mestolone, Canapiglia, Porciglione, Fischione, Codone, Marzaiola, Beccaccino, Frullino, Moriglione, Beccaccia, Tordo sassello, Tordo bottaccio e Cesena.

In sintesi, in Veneto fino al primo di ottobre si potranno cacciare soltanto Corvidi, Colombaccio e Merlo (tutti solo da appostamento), Volpe, Lepre e Coniglio selvatico.

Inoltre, il TAR è intervenuto anche sulle giornate integrative per la caccia da appostamento alla migratoria: sospese quelle per la caccia all’allodola in tutta la regione; sospese tutte e due le giornate in provincia di Vicenza e una delle due giornate nelle provincie di Treviso e Verona per la caccia da appostamento a Tordi e Cesena.

La trattazione di merito del ricorso si terrà il 14 novembre. Qui il testo integrale dell’ordinanza del TAR.

I motivi della decisione

Le motivazioni sono sempre le stesse e francamente sono anche stufo di ripeterle: come sappiamo ISPRA suggerisce un’apertura generale della stagione venatoria a inizio ottobre (salvo pochissime eccezioni) e secondo i giudici “le motivazioni addotte dalla Regione per discostarsi dalle indicazioni di I.S.P.R.A. sembrano fondarsi su considerazioni di carattere teorico e non sulla base di un’istruttoria approfondita, né di dati statisticamente rilevanti, né di evidenze condivise dalla comunità scientifica di riferimento tali da dimostrare, in modo incontrovertibile, l’esistenza di tratti specifici del territorio e dell’avifauna del Veneto non considerati nell’anzidetto parere di I.S.P.R.A.”. Così, sempre secondo i giudici, in questa “situazione di opinabilità delle contrapposte argomentazioni” deve essere applicato “il principio di precauzione”, soprattutto se c’è “l’esigenza di proteggere gli ultimi nati delle singole specie” e il “rischio di confusione tra specie tra loro simili, che condividono l’habitat e/o che volano in stormi misti”.

L’orientamento dei TAR è sempre quello: ISPRA può fornire indicazioni generiche (non basate su dati scientifici; senza richiamare caso per caso le specie che sarebbero danneggiate dall’apertura alla terza domenica di settembre: senza considerare la capacità dei cacciatori – acquisita attraverso il conseguimento dell’abilitazione venatoria – di distinguere specie tra loro simili) e le regioni, invece, per discostarsi da queste indicazioni devono fornire dati incontrovertibili, statisticamente significativi, condivisi dalla comunità scientifica. Viva l’equo giudizio! Viva la gestione faunistica decisa nelle aule dei TAR!

Ma tant’è, è inutile lamentarsi, ormai le associazioni animaliste in questo tetris decisionale con cui si approvano i calendari venatori hanno imparato a sguazzarci. Come scrivevo qualche giorno fa, l’unica soluzione definitiva, considerato anche il cronico ritardo con cui le regioni approvano i calendari, è la riforma della 157/92.

Arriverà la riforma della 157/92?

A giudicare delle parole scritte qualche giorno fà su Facebook dal Ministro Lollobrigida, sì, la riforma arriverà e anche a breve, entro fine anno.

Ma c’è da credergli? Beh, si sa, oggi credere alle promesse di un politico è un atto di fede… se poi si spera rispetti i tempi di approvazione, allora è meglio iniziare con le preghiere! Quello che è certo è che ad ogni ricorso, ad ogni sospensiva del TAR, ad ogni blocco della stagione venatoria, aumenta la rabbia dei cacciatori e di conseguenza aumenta la pressione sul Governo, che di voti da quei cacciatori ne ha presi tanti. Così, sotto questa spinta, un piccolo passo in avanti è stato fatto, la discussione della riforma è stata inserita nel calendario di Governo per novembre.

Nel mentre dall’altra parte, quella animalista e 5 stelle, non stanno a guardare: il bombardamento mediatico per evitare che la riforma si discuta è già iniziato. Chi invece sta a guardare, come sempre immobili, sono le nostre associazioni venatorie. Quelle bombardano, loro sonnecchiano. Io per non avere rimpianti continuo a punzecchiarle Associazioni venatorie tirate fuori le palle se ancora le avete!

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Nirva
Nirva
1 mese fa

Ministro caro su 200 specie di uccelli solo 7 sono cacciabili … mi chiedo cosa vogliono ancora questi ambientalisti. L’hanno sempre vinta loro e mi chiedo a cosa servano le Federazioni della caccia. A questo punto almeno una riduzione delle spese sul rinnovo dell’ ambito e sul rinnovo della licenza.
Chiudetela e che sia finita

Roberto Mafficini
Roberto Mafficini
1 mese fa

Carissimi colleghi cacciatori
Invece di fare a gara ad andare ad abbattere piccioni e nutrie fuori stagione a spese vostre, lasciate che siano le associazioni animaliste a dare una mano agli agricoltori.
Facciamoci spiegare la genialatà di avere concesso la caccia alla lepre e non ad esempio al fagiano e alla starna, animali allevati ( con facilità)a migliai e immessi a nostre spese e forse ancora presenti sul territorio proprio perché immessi, così come la lepre.
Lasciamo che le volpi inizino ad arrivare nei centri abitati a cercare cibo e poi vediamo queste associazioni animaliste cosa faranno per risolvere il problema. Associazioni i cui militanti saranno i primi a sterminare anche una formica che cercherà di entrare a casa loro.

Nirva
Nirva
1 mese fa

Non c’è’ destra
ne sinistra che tenga. Siete tutti uguali. Girate le questioni solo a vostro favore e non fate nulla per renderle legali nel rispetto di chi paga una licenza di caccia. Ormai ci sentiamo dei fuorilegge … tante sono le sanzioni applicate per farci smettere di cacciare. Ogni anno la stessa storia … almeno abbiate la coerenza di ridurre le spese del rinnovo della tessera e dell’ambito. Siete bravi a promettere cose che alla fine vengono disattese. Ma non vi vergognate mai di prendere importanti compensi e pensioni d’oro sfruttando solo il nome di un partito che la pensa diversamente  dall’altro.  So che la vergogna e’ una cosa che non fa parte di un politicante … tanto siete esperti nel girare le carte in tavola. Non e’ la caccia, caro Ministro che danneggia la fauna selvatica , stanziale e migratoria, ma sono i pesticidi usati e permessi in agricoltura  che sono la principale causa. Ma scontrarsi con le multinazionali ricche sfondate  e’ dura… vero Ministro … meglio scontrarsi con i cacciatori … pochi e ormai abbandonati al proprio destino. Se muoiono le api … muoiono per lo stesso motivo anche gli uccelli.  Ma questo lo dico solo io. Deluso dalla politica e dalle Federazioni Venatorie tutte non siamo delinquenti ma appassionati di caccia che esiste dai tempi dei primitivi. 

Flavio
Flavio
1 mese fa

su quale base il Tar decide di togliere le giornate integrative in prov. Vicenza mentre TV. Vr. ne lascia 1 le altre regioni del Veneto le lascia tutte 2 .non capisco

Francesco sutto
Francesco sutto
1 mese fa

Mi sembra che come ogni anno all’approssimarsi della stagione venatoria le associazioni protezionismo anticaccia facciano ricorso al Tar,da calendario venatorio hanno tolto la pre apertura,per poi chiudere la stagione a fine Gennaio togliando quei dieci giorni da appostamento a colombacci,quest’anno poi alcune regioni hanno aperto prima di altre,trovo sia illogico visto che il calendario venatorio è uguale per tutte le regioni che ogni regione faccia come gli pare,ma al di la’di questa mia considerazione giusta o sbagliata che sia,trovo inconcepibile i ricorsi al Tar,evidentemente i burocrati oltre a prendere voti ci mangiano.La cosa indecente sono le associazioni venatorie che restano a guardare, se la situazione è questa tra,qualche anno la caccia non esisterà più!

Francesco
Francesco
1 mese fa

Le associazioni ambientaliste mi sembra vadano a braccetto con i bur

Efisio
Member
1 mese fa

È uno stillicidio! Gioco facile per chi rema contro di Noi. La soluzione è sempre la stessa: “ UNIONE “

Remi'
Remi'
1 mese fa
Reply to  Efisio

Se si continua di questo passo la caccia si chiudera’ da sola perche’ siamo stanchi di essere presi in giro anche da chi ci dovrebbe tutelare e non dover leggere la gazzetta ufficiale prima di uscire per una giornata di caccia sono troppo stanco di tutto questo!!!

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