CPA Sardegna, presentata querela per la riunione CRF del 13 gennaio
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Ora sarà la Procura a stabilire di chi siano le responsabilità dei gravi fatti accaduti nella riunione del 13 Gennaio scorso del Comitato Faunistico della regione Sardegna.
Infatti oggi, l’associazione venatoria Caccia Pesca Ambiente Sardegna fa sapere di aver depositato, in data 13 Aprile 2016, presso il Tribunale di Cagliari, formale querela in merito ai fatti avvenuti durante tale riunione, di cui vi avevamo parlato in questo articolo “CFR Sardegna, cosa è successo nella riunione del 13 Gennaio“
“Purtroppo – si legge nel comunicato dell’Associazione – non è la prima volta che situazioni come quelle descritte nella denuncia si verificano, in palese dispregio di quelle che sono le elementari regole di trasparenza, imparzialità ed efficienza alle quali la P.A. deve improntare il Suo agire, con palese mortificazione dei diritti dell’intera categoria dei cacciatori e delle attività commerciali del settore, ai quali altro non rimane che sperare che i fatti esposti nella Querela, vengano valutati attentamente dall’Illustrissimo Procuratore al quale sarà assegnata la pratica”
Nell’attesa di vedere quale sarà il responso del procuratori, vi riportiamo nuovamente il resoconto dell’accaduto firmato CPA:
Resoconto riunione CRF di Mercoledì 13 Gennaio 2016.
Credo che nella riunione di CRF di mercoledì 13 Gennaio si siano superati tutti i limiti della democrazia e della decenza… Non si può accettare il comportamento arrogante da parte di nessuno, ma quando lo subisci da chi ti governa, il fatto diventa ancora più grave. Non è possibile rimanere indifferenti quando chi dovrebbe dare l’esempio e ostenta democrazia e trasparenza, non rispetta neanche i criteri minimi di un Paese democratico. In barba a quanto previsto dal Regolamento del CRF, ieri non hanno messo ai voti la proposta delle AA.VV. di prolungare (legittimamente) la caccia alla beccaccia e al tordo fino al 31 Gennaio 2016. Fatta la dovuta premessa, riepilogo quanto accaduto.
All’inizio della riunione l’Assessore ha fatto fare la verifica in merito alla richiesta di inserimento all’Ordine del giorno della discussione per l’allungamento della caccia alla beccaccia e al tordo, avanzata dalle AA.VV. C.P.A., FIDC e UCS con il consenso di altri quindici Rappresentanti del CRF. Già in questa prima fase abbiamo assistito al tentativo del segretario di far invalidare la richiesta, ma l’intervento dell’Assessore e del capo di Gabinetto hanno permesso che non si perdesse tempo a validare una proposta regolare inviata ai sensi del Regolamento. Quindi l’Assessore annunciava che la discussione su beccaccia e tordo poteva essere inserita all’ordine del giorno.
Al 1° punto si è parlato della proposta del Piano Faunistico Regionale, nonostante una precisa esposizione del Rappresentante dell’Assessorato all’Ambiente, da parte dei Componenti il CRF sono state evidenziate tante perplessità, soprattutto in merito agli ATC, che il PFR ne prevede 16.
Il primo ad intervenire è stato il Rappresentante della Confaglicoltura, il quale ha contestato il fatto che con gli ATC, i danni causati dalla fauna siano a carico dei cacciatori, evidenziando anche il problema che si verrebbe a creare a seguito della norma che prevede un indennizzo simbolico agli agricoltori e il mancato pagamento dei danni nel caso in cui i venissero causati dagli ungulati presenti nelle aree protette. Gli interventi successivi sono stati dei Rappresentanti delle AA.VV. FIDC, UCS che hanno sottolineando altre pecche previste nel PFR fra tutte la percentuale elevata delle zone interdette all’attività venatorie. A seguire il mio intervento, dove ho portando all’attenzione dei presenti la gestione e l’esperienza fallimentare degli ATC della Penisola. Nel proseguo della discussione ho fatto mettere a verbale che a il PFR va riscritto da capo, in quanto redatto da Province ormai decadute, rendendolo di fatto nullo. Poi ho proposto di sospendere la discussioni sul PFR e attendere l’esito della riforma degli Enti locali.
Al 2° punto si è parlato della proposta delle AA.VV. di allungamento della caccia alla beccaccia e tordo. Prima della discussione l’Assessore ha riferito di aver preso contatti con i Funzionari del Ministero dell’ambiente, i quali avrebbero detto che se si prolungasse la caccia a beccaccia e tordo, la Sardegna riceverebbe una diffida con conseguente commissariamento da parte del Governo Renzi. Il Direttore Generale dell’Assessorato, ha poi aggiunto che per la Sardegna ci sarebbe anche una procedura di infrazione. Ha replicato all’intervento dell’Assessore il Rappresentante della FIDC, esponendo con un esame approfondito la sentenza del TAR Liguria, che in quella Regione ha confermato la possibilità di cacciare alle due specie fino al 31 Gennaio 2016, dimostrando la validità giuridica del calendario venatorio. Il successivo intervento è stato fatto dal Rappresentante dell’UCS, il quale ha confermato le motivazioni illustrate dal Rappresentante della FIDC, ha inoltre evidenziando che al momento i tordi non sono ancora arrivati in Sardegna, pertanto, oltre che legittimo sarebbe giusto il prolungamento. A seguire il mio intervento, dove, oltre a sottoscrivere quanto detto da FIDC e UCS, ho ricordato alcuni passaggi giuridici che hanno permesso la stesura dei calendari venatori degli anni scorsi (che sono gli stessi di oggi…), sostenendo inoltre il danno economico che subirebbero le Aziende del settore se la caccia non venisse prolungata. Da parte degli uffici regionali c’è stato un secco no, quindi abbiamo chiesto di mettere ai voti la proposta delle AA.VV., è nata una accesa discussione che ha coinvolto l’assessore e i funzionari da una parte e le AA.VV.
Dall’altra. Dopo lunga e animata discussione, l’Assessore ha concluso dicendo che non poteva mettere ai voti la proposta per due motivi:
- Perché nell’Ordine del Giorno si parlava solo di discussione (Gli ho fatto notare che in TUTTE le altre convocazioni si è sempre parlato di discussione, e la parola votazione non è mai stata menzionata).
- Perché gli Uffici hanno detto che non è possibile procedere alla votazione per motivi procedurali.
In conclusione le ho detto che se avessero avuto la maggioranza dei voti avrebbe consentito la votazione e che la loro era solo una presa di posizione e per questo motivo avrei fatto di tutto pur di portali in Tribunale.
Il Presidente Regionale CPA
Marco Efisio Pisanu