Da Regione Lombardia arriva il contentino (che non accontenta nessuno!)
Dopo lo stop del TAR riaperta solo qualche specie da appostamento, beffa per chi caccia la piuma con il cane, dovrà far finta di cacciare anche per fare addestramento
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Dopo aver accumulato un ritardo di anni nell’approvare il piano faunistico venatorio regionale (dal 2016 la competenza è passata alla regione che non ha ancora aggiornato i vecchi piani provinciali!), dopo aver continuato in modo un imperterrito sulla strada del “calendario venatorio più complicato d’Italia” (composto da più di una decina di decreti diversi – lo capite che è inutile avere un calendario così complesso, sia da leggere che da redigere, visto che il TAR lo bastona comunque?), dopo l’ennesima approvazione tardiva (l’ultimo documento del CV è stato approvato il 15 luglio, i decreti sulle preaperture addirittura a fine luglio), dopo la seconda apertura fermata dal TAR in 3 anni, Regione Lombardia dà ai cacciatori un contentino che non accontenta nessuno.
Riaperta solo qualche caccia da appostamento
Con il decreto approvato ieri mattina (azz, come lavorano in fretta quando gli scotta il culo, ma approvare il calendario a marzo è troppo lavoro!), la regione ha disposto la riapertura dal 18 settembre della caccia nella sola forma da appostamento alle specie Colombaccio, Tordo sassello, Tordo Bottaccio, Cesena, Cornacchia grigia, Cornacchia nera, Gazza e Ghiandaia.
Questo fa il paio con il decreto di sabato in cui la regione chiariva che la sospensiva del TAR non interessava la caccia a Lepre, Minilepre, Coniglio selvatico, Volpe e tutte le attività di prelievo sugli ungulati, che quindi restano consentite secondo quanto disposto dal “calendario venatorio più complicato d’Italia”.
Chi è soddisfatto?
Di sicuro non lo è chi caccia con il cane da penna, fino a ottobre dovrà restare a casa. Come resteranno a casa tutti gli appassionati di caccia agli acquatici, sia che abbiano un appostamento, sia che facciano il temporaneo, sia che caccino in forma vagante. Certo, qualcuno di questi ripiegherà dando qualche schioppettata ai corvi (facendo anche cosa utile all’ambiente) ma non potrà certe essere soddisfatto di questo inizio di stagione.
Forse sarà contento qualche capannista, di certo non quelli che avevano il capanno nei pressi di 40 valichi montani in cui la caccia è stata interdetta dalle varie sentenze del TAR.
Forse saranno soddisfatti i lepraioli, anche se, visto l’andazzo (con la pressione venatoria che di certo aumenterà su una delle poche specie cacciabile in forma vagante) corrono il rischio di trovarsi a inizio ottobre senza più neanche un capo da cacciare.
Gli unici che probabilmente sono soddisfatti sono i gestori delle aziende faunistico venatorio private, lì la sospensiva del TAR non vale e possono cacciare tutto a eccezione dell’avifauna migratoria non allevata.
La beffa dell’addestramento cani
Come se non bastasse, la beffa delle beffe per chi caccia con in cane da penna, arriva dall’addestramento cani: la regione nell’ultima delibera dice che “è consentito secondo le disposizioni del calendario venatorio”. Peccato che stando alle varie integrazioni provinciali del calendario il periodo di addestramento cani termina il 12 settembre.
Quindi gli ATC, sentiti gli enti preposti (vedi Regione Lombardia), per fare addestramento stanno suggerendo ai cacciatori di segnare la giornata sul tesserino venatorio e portare con sé il fucile, ovviamente senza poter sparare. In pratica puoi addestrare i cani soltanto facendo finta di cacciare. Il tutto consentito solamente nelle giornate di mercoledì, sabato e domenica fino alle ore 13.00.
Era troppo lavoro scrivere due righe in più nel decreto per consentire normalmente almeno l’addestramento cani? Probabilmente sì per l’efficientissimo ufficio caccia di Regione Lombardia.
P.S. Vi ricordo che A QUESTO LINK potete firmare la petizione per chiedere le dimissioni dei dirigenti dell’ufficio caccia di Regione Lombardia.
P.S.S. Associazioni venatorie siete sicure che va proprio tutto bene così? Qui ho scritto due righe per voi “Associazioni venatorie tirate fuori le palle se ancora le avete!”
Premesso che l’articolo è totalmente condivisibile, due note. Noi cacciatori siamo totalmente divisi (sembriamo l’opposizone al governo attuale). Io caccio con il cane soprattutto fagiani e ho sempre ritenuto che chi spara a un tordo fermo su un ramo oggi non abbia senso e ci si dovrebbe chiedere perché lo fa (una volta i piccoli uccelli si mangiavano); un animalista mi ha chiesto una volta che senso avesse spaarare 36 g di piombo a un uccello che ha un peso equivalente o minore. Per me aveva ragione. Secondo punto: l’incompetenza di chi ha suggerito che per addestrare i cani si debba portare il fucile (buffo che non abbia specificato “carico”). Non esiste nessuna legge che dice che la caccia si deve esercitare conn il fucile. Se io vado senza fucile a minilerpi perché il mio cane è così bravo da prenderle che probelma c’è? Inoltre, se per “caccia” ci vuole il fucile, se durante la stagione, il mio cane prende un fagiano non sparato, in quanto fagiano non cacciato io potrei non segnarlo. Chi ha sentenziato l’obbligatorietà del fucile per addestrare il cane (basta segnare il giorno) in legge è sicuramente BOCCIATO. Finché ci saranno queste persone, siamo finiti.
Se x tè non ha senso sparare a un uccello su un ramo, sono cazzi tuoi, x me ha senso ok!!!
Ma fate disobbedienza e andate lo stesso
Spero che predino provvedimenti subito! Non è possibile tutti l’anni la solita menata
Siete degli incompetenti cosa aspettate a dimettersi
Non è corretto vedere Bignami, presidente del Tar regionale, accogliere le chiacchiere degli anticaccia e metterle in pratica proprio il giorno prima dell’apertura, questo denota mancanza di rispetto. Ha addotto spiegazioni che lasciano spazio a due considerazioni. La prima è che ISPRA, venendo sistematicamente ignorata, diventa di fatto un ente inutile, la seconda, riguardo al concedere alle aziende faunistiche venatorie la caccia alla piuma, essendo uccelli allevati , dimostra incompetenza sconcertante. Infatti i fagiani pronta caccia sono prodotti in allevamento e fino pagati interamente con i nostri soldi. Perché non ce li fanno cacciare? Vergognoso comportamento, dovrebbe dimettersi Bignami e non la dirigenza regionale. Aggiungo che il tempo dei sonni tranquilli per il ministero dell’agricoltura sono finiti, adesso prendano in mano la 157/92 e mettano in ordine tutto, in quanto è una legge molto discutibile. Altrimenti non saremo più tolleranti. Agli animalisti consiglio vivamente di andare a spulciare in nord africa, dove non sparano, ma fanno strage di tutti gli uccelletti quaglie e tortore a decine di migliaia, così diverrebbero più credibili.
Siamo in mano a dei politici incompetenti in materia legislativa venatoria,
In Regione Lombardia, fondamentalmente della caccia non gliene puo’ fregare di meno non rientra nel loro modo di fare e vedere le cose e questi sono i risultati.
Pero’ sono forti nelle videoconferenze, basta non alzare il culo dalla cadrega, forse non sanno che la caccia la si dovrebbe gestire nel limite del possibile sul campo e non dentro al Pirellone