Emilia Romagna, caccia di selezione consentita anche in zona arancione e rossa
La caccia di selezione è un servizio di pubblica utilità, per questo può essere equiparata a quelle attività che sono sottratte alle restrizioni anti-Covid
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La caccia di selezione in Emilia Romagna potrà proseguire anche in caso di zona arancione o rossa. Lo ha deciso la Regione (come aveva già fatto lo scorso anno), con l’ordinanza n. 24/2021, con cui ha ritenuto opportuno definire misure specifiche per tutto il periodo in cui la Regione Emilia-Romagna sia inserita in uno scenario che preveda divieti di spostamento.
Caccia di selezione, un servizio di pubblica utilità
Per gli amministratori regionali, la caccia di selezione (e l’attività di censimento ad essa connessa) deve essere “considerata un servizio di pubblica utilità e come tale il suo esercizio può essere equiparato a quelle attività che sono sottratte alle restrizioni determinate dai provvedimenti tesi al contenimento del contagio da COVID-19″.
Nell’ordinanza sono ben spiegati i motivi di questa affermazione e il perché è necessario consentire gli spostamenti per praticare la caccia di selezione. “La Regione Emilia-Romagna – si legge – ha normato il prelievo in selezione degli ungulati su solidi principi tecnici di gestione della fauna selvatica finalizzati al raggiungimento delle densità obiettivo previste dal Piano Faunistico-Venatorio, densità finalizzate a rendere compatibile la presenza di queste specie con le attività antropiche”.
“L’impossibilità di esercitare questa specifica forma di caccia e le attività ad essa connesse, al di fuori del proprio Comune, così come prevedono le restrizioni previste a seguito dell’emergenza sanitaria COVID-19 per le Regioni ricadenti nella fascia arancione, o anche nel proprio Comune per le Regioni ricadenti nella fascia rossa rende di fatto impossibile procedere ai previsti abbattimenti da parte dei singoli cacciatori i quali, ai sensi della normativa vigente, hanno un numero definito di capi in assegnazione da abbattere nel distretto di gestione nel quale operano”. Questo renderebbe impossibile l’attività di gestione faunistica “indispensabile a far fronte al pesantissimo impatto sulle produzioni agricole e sulle collisioni stradali con fauna selvatica” che, nell’ultimo quinquennio, ha contato 4500 incidenti con ungulati selvatici.
Cosa prevede l’ordinanza
L’ordinanza della regione Emilia Romagna consente, a partire dal 4 marzo 2021, lo svolgimento della caccia di selezione e dei censimenti anche al di fuori del territorio proprio comune, sia in caso di zona arancione che di zona rossa.
I cacciatori autorizzati (esclusivamente quelli con residenza anagrafica in Emilia Romagna) potranno cacciare e svolgere i censimenti nel comune di residenza, domicilio o abitazione, nell’ATC di residenza venatoria, nelle Aziende Faunistico Venatorie, Agrituristico Venatorie e nelle Aree per l’addestramento cani, nei distretti d’iscrizione per il prelievo degli ungulati e negli appostamenti fissi autorizzati dalla Regione.
Qui trovate il testo integrale dell’ordinanza n. 24/2021.