EOS 2023, com’è andata e quali sono le novità più interessanti che ho visto
La manifestazione di Verona è cresciuta sia in pubblico che in espositori, è piaciuta e può ancora migliorare. Diverse le novità presentate, soprattutto per il rigato.
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Quest’anno ero particolarmente curioso di visitare EOS: se da un lato ero certo della qualità dell’esposizione, con un numero di stand in aumento del 30% rispetto allo scorso anno e con diverse novità interessanti già annunciate, dall’altro volevo vedere quale sarebbe stata la risposta del pubblico a una manifestazione che alla sua prima edizione era sì piaciuta, ma non aveva convito del tutto, lasciando intravedere buoni margini di miglioramento.
Domanda: “Com’è andata EOS 2023?”
Così, vistando la fiera il lunedì, oltre a cercare le novità più interessanti, mi sono confrontato con alcuni espositori/amici facendogli a tutti la stessa domanda: “Com’è andata la fiera?”. Il responso è stato pressoché unanime: tanti visitatori, tanta gente, tanto pubblico (i numeri definitivi dicono 37.598 ingressi). E da più parti mi hanno sottolineato che si trattava di un pubblico preparato, curioso, alla ricerca non solo di un contatto con il prodotto ma d’informazioni e di confronto. Un buon segno per il settore, a cui aggiungo io, l’ottima presenza di giovani, anche del gentil sesso, cosa che a fine fiera mi ha lasciato un certo senso di fiducia per il futuro.
Insomma, EOS 2023 è piaciuta, a me, agli espositori e, a giudicare dai commenti sentiti fino a ora, anche a buona parte del pubblico che l’ha visitata. E probabilmente sarà piaciuta anche al Ministro dell’Agricoltura, Francesco Lollobrigida, che ha partecipato all’inaugurazione. Altro segnale importante, soprattutto per le parole che ha speso in difesa del settore venatorio e per quelle di elogio rivolte al settore armiero.
Le novità più interessanti che ho trovato a EOS 2023
Come sempre ho visitato l’evento cercando fra gli stand le novità più significative per le cacce che pratico abitualmente, come farebbe un qualsiasi visitatore, e i prodotti più interessanti da testare e recensire per il pubblico di IoCaccio.it. Fra la tanta gente e il poco tempo a disposizione, però, qualche novità potrei essermela persa. Per questo, se ce n’è qualcuna che aggiungereste alla lista che trovate qui sotto, segnalatemelo nei commenti. Iniziamo.
Fra le armi, l’ha fatta da padrone Benelli, che mi ha veramente colpito per il numero di novità portate in fiera. Ha presentato: il calibro 20 del nuovo Montefeltro (di cui vi ho parlato qualche mese fa); una limited edition finemente incisa del Raffaello (che mi ha conquistato, aggiudicandosi la copertina di questo articolo); cinque nuove varianti della Endurance, che diventa così la linea di punta delle carabine semiautomatiche made in Urbino; i nuovi M2, sia in calibro 12 che 20, aggiornati in estetica e soluzioni tecniche; e due nuove vesti mimetiche della LUPO, la Grey Eleveted 2 e la Open Country.
La scena in casa Benelli, però, la rubata tutta la LUPO Be.S.T. HPR, una prima assoluta per vocazione d’uso, dove l’acronimo sta per High Precision Rifle a sottolineare che si tratta di una carabina progettata per il tiro long range. Sarà interessante vedere come verrà accolta nel mercato italiano.
In Browning mi è piaciuta la nuova Bar, rinominata 4X, bella davvero. Ha linee più moderne ed eleganti, è ampiamente personalizzabile (se non lo avete ancora fatto a questo link potete divertirvi a configurarla) e promette un’aumentata precisione grazie un nuovo sistema di serraggio fra canna e carcassa. Questa l’abbiamo già messa fra le armi da testare nella prossima stagione.
Restando sul rigato, interessanti le 3 nuove versioni della Rover presentate da Sabatti, Varmint, All Round e Carbon, e la nuova Horizon All Terrain di Franchi, dichiaratamente ispirata agli scout rifle americani, compatta e con ampia dotazione, che si propone come una carabina adattabile a ogni contesto, sia venatorio che di tiro.
Per la canna liscia, oltre ai già citati M2 di Benelli, grosse novità non ne ho trovate. Ho apprezzato, comunque, Beretta che ha ampliato il catalogo per i piccoli calibri, presentando il sovrapposto Ultraleggero in calibro 20 e l’A400 Upland in calibro 28.
In ambito munizioni, per chi come me è particolarmente attento alla sostenibilità ambientale, ho visto con piacere un crescente interesse, sia dei produttori che del pubblico, verso i prodotti green. In particolare, Fiocchi sta puntando forte sulla Green Core, la borra biodegradabile sviluppata in Baschieri, che ormai carica su un’ampia gamma di munizioni, sia in piombo che nella nuova versione totalmente no-toxic in bismuto, utilizzabile in tutte le armi e disponibile anche per i calibri 20 e 410.
Mi è piaciuta molto anche la proposta della spagnola BIOAMMO, distribuita in Italia da Paganini, che già da qualche anno propone cartucce interamente biodegradabili (sia borra che bossolo). Novità particolarmente interessante è la BIOAMMO BLUE, munizione con zero plastica, zero piombo e zero acciaio, caricata con una lega metallica che mima per peso specifico e durezza il piombo, promettendo risultati di letalità simili. Anche questa l’abbiamo già segnata tra le novità da provare.
Ottiche, visori e termici, ce n’erano per tutti i gusti, ma non voglio addentrarmi nelle novità di questo settore perché oggi è così ampio e in così rapida evoluzione che meriterebbe un giorno di fiera solo lui per poter vagliare con calma tutti i nuovi prodotti. Non vi appesantisco la lettura neanche con il capitolo vestiario, vi dico solo che ho passato diverso tempo tra gli stand di Zotta Forest, Montecoppolo e Righeschi dove, dal tecnico moderno di Zotta al classico di Righeschi, c’erano capi per tutti i contesti venatori e per tutti gli stili.
Voglio, però, citarvi ancora due cose che ho visto e che reputo interessanti: la prima è una nuova linea di crocchette dedicata completamente ai cani da caccia, che promette un ottimo rapporto qualità/prezzo, si chiama HunterDog e conto di presentarvela presto in dettaglio; l’altra, per chi come è appassionato di caccia ai corvidi, è il nuovo richiamo di Stefano Penazza, alias SP Calls, un richiamo in budget (costa sui 40 euro) che dal suono sentito in fiera promette di diventare un valido competitor dei più noti richiami oggi in commercio.
EOS può ancora migliorare?
Sì, e son certo che lo farà, perché fra gli spazi che offre VeronaFiere, il coinvolgimento dei produttori italiani con Conarmi e le capacità organizzative di Pintails, EOS ha tutte le potenzialità per diventare una delle fiere di settore più significative a livello europeo.
Per questo mi sento di lasciare due consigli a chi si occuperà della prossima edizione. Da visitatore consumer vorrei trovare, più convegni, più iniziative, più show, per dirla con una parola, più esperienzialità, dal food al testing, qualcosa che trasformi la visita in fiera in un’esperienza da vivere e ricordare. Da direttore di un media di settore, invece, vista la crescente presenza di pubblico, mi piacerebbe avere una giornata dedicata esclusivamente agli addetti, dove armieri, media, produttori e portatori d’interesse possano confrontarsi con maggiore tranquillità.
Chissà se EOS 2024 mi accontenterà. L’appuntamento comunque è già fissato, ci vediamo tutti a VeronaFiere dal 17 al 19 febbraio 2024.