Introduzione alla caccia con il chioccolo
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La caccia con il chioccolo ha, per me, due aspetti fondamentali: il sapersi posizionare e il saper chioccolare. Tutti e due questi aspetti concorrono al buon carniere giornaliero. Il cacciatore che la pratica deve essere un profondo conoscitore della miriade di sentieri che insistono sul bosco, ossia quelli che permettono di muoversi e cacciare.
La tecnica di caccia
La tecnica consiste nell’individuare il posto, posizionarsi, e lì incominciare a chioccolare. Se dopo tre, quattro minuti non si riceve nessuna risposta ci si sposta in un’altra zona, e così via.
Il cacciatore in questa caccia non usa “mediatori” (gabbie con richiami vivi), così come nella caccia al capanno, ed è quindi lui che ha dovuto imparare la lingua del selvatico. Ed è sempre lui che lo deve incuriosire; qui si instaura un dialogo tra il cacciatore e il selvatico che si cela nella macchia e che lui deve fare uscire allo scoperto, facendogli superare la sua innata diffidenza; chioccolare bene è…un’arte!
Nel 1800 Filippo Pananti, in un poemetto didascalico (riportato di seguito) invita il chioccolatore/imitatore, oltre a d imitare il canto della preda, a metterci del suo……invito molto pertinente che io ho adottato e giro ai nuovi chioccolatori….sperimentate!
I canterelli
di Filippo Pananti
Ma tutto il fischio e l’arte imitativa
Non ha di bello mai tanto operato
Quanto voce d’augel verace e viva;
Chi sempre imita,non sarà imitato;
Che copie e copie,cose dozzinali,
Vorrei veder più cose originali.
I richiami e come usarli
I richiami da usare in questa caccia non sono molti, ed anche se non è semplice scrivere come debbano essere usati questi strumenti, io comunque ci provo.
Il chioccolo: si colloca tra i denti e si stringe con una lieve pressione.
Funzionamento: aspirare a colpi dolci, intervallati da due secondi di pausa, cercando di imitare il classico verso del merlo. Schema: chiò… chiò… chiò… chiò/chiò e poi ripartire da capo (questa è una delle cadenze classiche e gli ultimi due colpi sono ravvicinati e senza pausa)
La civetta: si colloca tra i denti e si stringe con lieve pressione, qui si soffia invece di aspirare, due o tre soffi a colpi secchi e brevi e uno prolungato, cercando di imitare il verso dell’uccello. Schema: tuì… tuì… tuì… tuìiiii
In merito Amedeo Giacomini scrive…”Come le voci a lui d’intorno si faranno più fioche, prendendo il pivuicco, tra gli indici e i pollici delle due mani serrate a pugno, lo recheràalle labbra, e spinta la punta della lingua a chiudere le fessure, tra i denti, netrrà, soffiando, un suono lungo e battagliero simile a quello di una civetta quando s’appresta alle notturne sue caccie. (Il pivuicco in questo caso è il richiamo della civetta)
Il gufo: si colloca tra i denti e si stringe con una lieve pressione,si soffia nel beccuccio in modo lento e alla fine prolungato, cercando di produrre il tipico verso dell’uccello. Schema : hoo… hu-huhoo… ooou. Noi lo chiamiamo impropriamente gufo, ma in realtà quello è il verso dell’allocco
Termino questo breve articolo con una citazione di Mugellesi e Cenci che fa capire molto bene l’atmosfera di questa arte venatoria….
“…si tratta di una caccia romantica, fatta su misura per amanti della solitudine e del contatto più intimo e diretto con la natura. Il cacciatore diviene infatti parte di questa ne respira i profumi, ne segue ogni palpito, ogni lontano sussurro.
La dimensione in cui cicaliamo è forse simile a quella che ci è dato assaporare dalla caccia del capanno all’albero secco; con la fondamentale differenza, però, che nella caccia con il chioccolo il dialogo che l’uomo instaura con le sfuggenti creature arboree è diretto, il cacciatore non lascia che siano altri a parlare per lui, non può contare sulla mediazione delle gabbie, non si limita ad un ruolo da passivo ed indiscreto spettatore od ascoltatore di un altrui conversazione; è bensì lui a dover imparare una lingua, anzi, un vitale dialetto ricco di sfumature, di cadenze, di storpiature che lo rendono famigliare e convincente al cospetto delle esigenti orecchie dei selvatici..
La conseguenza di ciò è che la caccia con il chioccolo trae il suo fascino anche nell’essere una disciplina difficile, un rituale per specialisti…..”
LA CACCIA CON IL CHIOCCOLO
1 – Il chioccolo: un po’ di storia
2 – Introduzione alla caccia con il chioccolo
3 – Dove praticare la caccia con il chioccolo
Se siete interessati al libro di Marco Stagnaro “Tutti i segreti della caccia con il chioccolo“, un manuale tecnico/pratico di oltre 700 pagine con disegni, tavole illustrate e foto in cui trovate preziosi suggerimenti sulla realizzazione dei richiami e sul loro utilizzo oltre ad aneddoti, esperienze e perfino ricette, potete rivolgersi direttamente all’autore, contattandolo all’indirizzo mail toma54@hotmail.it.