Lombardia

Lombardia, Rolfi: “Dalla Regione nuovo impegno per difendere la caccia tradizionale”

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“In settimana partirà la richiesta di deroga all’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale per storno, fringuello e peppola, nonché la deroga per la cattura di tordi, cesene e merli. L’iniziativa è stata condivisa con le associazioni venatorie lombarde. Intendo dare nuovo slancio al tema per superare le note resistenze di Ispra alla concessione di deroghe, comunque previste anche dalla normativa europea”. 

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Lo ha annunciato oggi il nuovo Assessore all’Agricoltura della Regione Lombardia, Fabio Rolfi, precisando: “Ho richiesto un incontro ai nuovi vertici Ispra che voglio allargare anche ai rappresentanti delle altre Regioni coinvolte dal tema e ai parlamentari del territorio. E’ necessario fare fronte comune per difendere un settore che ha un forte indotto occupazionale e che rappresenta una tradizione ancora viva del nostro territorio“.

Le richieste a ISPRA

La richiesta che sarà inoltrata all’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale ha l’obbiettivo di autorizzare le seguenti attività:

  • il controllo di esemplari della specie Storno, da attuarsi mediante prelievo venatorio da parte di cacciatori espressamente autorizzati;
  • il prelievo venatorio di esemplari delle specie Storno, Fringuello e Peppola per consentire, in condizioni rigidamente controllate e in modo selettivo, la cattura, la detenzione o altri impieghi misurati di determinati uccelli in piccole quantità. In questi due casi, per una parte molto limitata della stagione venatoria, su una ridotta percentuale della superficie regionale utile alla caccia e da parte di un numero di cacciatori identificabili nominalmente.
  • la cattura di esemplari delle specie Tordo bottaccio, Tordo sassello, Cesena e Merlo da cedere ai cacciatori come richiami vivi per la caccia da appostamento, per consentire, in condizioni rigidamente controllate e in modo selettivo, la cattura, la detenzione o altri impieghi misurati di determinati uccelli in piccole quantità. In questo caso per un periodo ben definito della stagione venatoria, in impianti di cattura pre-individuati quanto a numero e ubicazione territoriale ed espressamente autorizzati dalla Regione, su quantitativi prefissati di uccelli catturabili per ciascuna specie, a opera di soggetti abilitati e con modalità sottoposte a controlli da parte dei soggetti competenti.

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