Marche, selezione e censimenti anche in caso di zona rossa
I cacciatori marchigiani potranno spostarsi per svolgere la caccia di selezione, le attività di censimento e l'addestramento dei cani anche nello scenario di massima gravità
🔥 Entra nel nuovo Canale WhatsApp di IoCaccio.it 🔥
Come già fatto da Emilia Romagna e Toscana, anche la regione Marche ha consentito con una specifica ordinanza lo svolgimento della caccia di selezione e delle attività di censimento anche in quei territori che dovessero diventare zona arancione o rossa.
Ok per selezione e censimenti
L’ordinanza della regione Marche autorizza, a partire dal 6 marzo, gli spostamenti per svolgere la caccia di selezione e i censimenti, sia in situazione di scenario di elevata gravità con un livello di rischio alto (zona arancione) che di massima gravità con un livello di rischio alto (zona rossa). Per la selezione l’ordinanza sarà valida fino al 15 marzo, mentre per i censimenti avrà effetto fino al 15 aprile.
Nello specifico, gli spostamenti sono consentiti a tutti i cacciatori residenti nelle Marche, all’interno del Comune di residenza, domicilio o abitazione, nell’ATC di residenza venatoria, nei distretti di gestione in cui il cacciatore è stato autorizzato a esercitare il prelievo degli ungulati, nelle Aziende Faunistico Venatorie, Agrituristico Venatorie.
Inoltre, sono consentiti gli spostamenti per lo svolgimento delle attività complementari alla caccia, quali il recupero degli ungulati feriti, il trasporto e trattamento delle carcasse presso gli appositi centri di raccolta, il conferimento dei campioni biologici presso le ASUR di competenza.
Allenamento cani e Tesserino venatorio
L’ordinanza consente ai cacciatori marchigiani di spostarsi al di fuori del proprio Comune di residenza, domicilio o abitazione anche per l’allenamento e l’addestramento dei cani impiegati, che dovrà essere svolto all’interno delle aree autorizzate.
Infine, la Regione ha anche prorogato di un mese i termini per la riconsegna del tesserino venatorio 2020/2021, che dovrà essere restituito entro il 12 aprile.
Qui potete consultare il testo integrale dell’ordinanza regionale.
Il commento di Mirco Carloni, Assessore alla Caccia
Il vicepresidente della Regione Marche e Assessore alla Caccia, Mirco Carloni, ha commento così la decisione: “È purtroppo ormai nota la crescita del contagio nella Regione Marche, questo trend ha determinato le limitazioni imposte dalla “zona arancione” che interessa il territorio delle provincie di Ascoli Piceno, Fermo e Pesaro e Urbino e della “zona rossa” in cui ricadono le provincie di Ancona e Macerata. Pur nella delicatezza del momento contingente e nei limiti del quadro normativo, l’importanza ricoperta dalla caccia e dalle sue forme di attuazione, ci ha guidati ad emettere una ordinanza che prevede in deroga di effettuare gli spostamenti”.
L’obiettivo non dichiarato dei nostri governanti è quello di farci pagare vietandoci nello stesso tempo di andare a caccia ottendo così due vantaggi: prendere da noi i soldi e dagli anticaccia i voti.
Siamo già a marzo, entro la fine del mese bisogna versare le varie quote degli ATC . Ma l’anno scorso abbiamo perso tre mesi di caccia causa covid 19 …..e quest’anno ? siamo sicuri di andare a caccia? La federazione della caccia ha proprio bisogno di incassare ancora soldi….ma non ha vergogna? A mio parere avrebbe dovuto quest’anno non fare pagare almeno i tesserini!
Per quanto riguarda l’apertura e la chiusura dell’attività venatoria, è incomprensibile la differenza che c’è tra le nostre leggi Italiane e gli altri Paesi Europei ! Mi chiedo ma perché non si fa un calendario unico Europeo! Naturalmente tenendo conto delle varie specie cacciabili. Per esempio alla migratoria, in parecchi Paesi Europei la caccia è consentita sino alla fine di febbraio. Noi cacciatori non ne possiamo più! Sarei grato se a queste mie osservazioni mi fosse data una risposta! Grazie.
Noi siamo l’Italia, tutto ciò che fa parte dell’Europa fa comodo solo per quello che conviene a “LORO”(ai ns. Governanti). Noi cacciatori siamo solo limoni da spremere senza riguardo alcuno.