Piemonte, la Giunta approva il calendario venatorio 2017/18. Già annunciato il ricorso al TAR
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Nella seduta dello scorso 10 aprile la Giunta regionale del Piemonte ha approvato il calendario venatorio 2017-2018, proposto dall’Assessore Giorgio Ferrero. Il testo ufficiale sarà pubblicato nei prossimi giorni sul sito della Regione, ma le principali data sono già trapelate e, purtroppo, riportano le ormai consuete limitazioni dei periodi di caccia, a cui ci ha abituato negli ultimi anni l’Assessore Ferrero.
Queste le principali date di apertura e chiusura.
Preapertura
- Tortora nelle giornate del 2, 3, 6 settembre esclusivamente da appostamento temporaneo
- Cornacchia nera, Cornacchia grigia, Gazza e Ghiandaia nelle giornate del 2, 3, 6, 9, 10, 13, 16, 17, 20, 23, 24, 27 esclusivamente da appostamento temporaneo e con conseguente anticipo della chiusura
Stanziale
- Fagiano dal 24 settembre al 30 novembre. Dal 2 al 31 dicembre esclusivamente in base a piani numerici di prelievo predisposti dai Comitati di gestione degli A.T.C. e dei C.A
- Lepre comune, Minilepre e Coniglio selvatico dal 24 settembre al 9 dicembre
- Pernice rossa e Starna dal 1° ottobre al 30 novembre (l’anticipo al 24 settembre è previsto solo nelle AFV e nelle AATV)
- Coturnice e Fagiano di Monte dal 1° ottobre al 30 novembre
- Volpe dal 1° ottobre al 31 gennaio
Migratoria
- Quaglia e Tortora dal 1° ottobre al 30 ottobre
- Germano reale, Gallinella d’acqua e Alzavola dal 1° ottobre al 20 gennaio
- Beccaccia e Beccaccino dal 1° ottobre al 31 dicembre
- Cornacchia nera, Cornacchia grigia, Gazza e Ghiandaia dal 1° ottobre al 31 gennaio
- Colombaccio specie cacciabile dal 1° ottobre al 31 gennaio; dal 1° gennaio al 31 gennaio esclusivamente da appostamento temporaneo
- Tordo bottaccio, Tordo sassello e Cesena dal 1° ottobre al 10 gennaio
Federcaccia Piemonte annuncia il ricorso
Sul proprio profilo social (Il nuovo cacciatore piemontese) Federcaccia Piemonte, commentando un articolo pubblicato su La Stampa Torino, ha annunciato che impugnerà il calendario davanti al TAR: “E’ vero che il calendario non piace a Federcaccia Piemonte, e che certamente l’impugneremo, ma le motivazioni sono ben più serie piuttosto che quelle di… presunti dispetti da parte di giunta ed assessore! (n.d.r. riferimento all’articolo citato) I cacciatori piemontesi chiedono rispetto di leggi nazionali ed europee, e pretendono anche considerazione per la loro attività, praticata con i loro soldi e nella legalità più assoluta”.
“Questo calendario – rincara Federcaccia – è pessimo, una porcheria, un documento…zoppo e zeppo d’errori, e Federcaccia non starà certo con le mani in mano. Forse lo faranno altre associazioni venatorie più…vicine all’assessore ed alla politica regionale (non vi diciamo quali, le conoscete bene anche voi), ma non noi!”
La nota di Fidc Piemonte continua ricordando i prossimo appuntamenti che “sono fissati per il 14 giugno, quando il TAR s’esprimerà sulle specie vietate a partire da dicembre 2015 (pernice bianca, lepre variabile, allodola oltre ai migratori e agli anatidi cui fa riferimento La Stampa), e vedrà se investire della questione la Corte Costituzionale, e poi l’11 luglio, quando toccherà alla questione della “razionalizzazione” di ATC e CA, e siamo fiduciosi sul fatto che il Tribunale Amministrativo rispedirà a casa gli attuali comitati di gestioni!”
“Già si sente dire in giro – conclude Fidc Piemonte – che l’assessore, fiutando l’ennesima disfatta, sia pronto a far proseguire l’attività di ambiti e comparti piemontesi commissariandoli, e cristallizzando così l’attuale situazione, ma anche questa volta gli toccherà piegarsi al volere della giustizia amministrativa e passare alle nomine di nuovi comitati di gestione. Salvo cercare, come già fatto, di “dribblarne” le decisioni! Ormai ci abbiamo fatto il callo, e da buoni piemontesi “bogia nen”, non cediamo di un millimetro, non arretriamo mai di fronte a un nemico. L’affrontiamo!”