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PSA, Piemonte e Lombardia allargano la zona in cui è vietata la caccia

Le due regioni hanno deciso di vietare ogni forma di caccia nel raggio di 10 chilometri dal confine della zona infetta, in accordo con quanto suggerito dal Ministero della Salute

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Dopo l’ultima ordinanza del Ministero della Salute, le regioni Piemonte e Lombardia hanno aggiornato le disposizioni che limitavano la caccia nelle zone confinanti con l’area considerata infetta dalla Peste suina africana, per uniformarsi alle indicazioni ministeriali. Di fatto, hanno esteso la zona in cui la caccia è vietata a tutto il territorio nel raggio di 10 chilometri dal confine con la zona infetta.

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Piemonte, le disposizioni per le provincie di Alessandria, Cuneo e Asti

Il Piemonte, con l’ordinanza entrata in vigore il 24 gennaio, ha disposto il divieto di qualsiasi tipo di attività venatoria (comprese le attività di addestramento, allenamento e prove con i cani nonché le attività di gestione faunistica) in tutti i Comuni compresi nel raggio di 10 km dalla zona infetta.

Una misura che tocca i Comuni di tre province di Asti, Cuneo ed Alessandria. I Comuni interessati dall’ordinanza sono:

  • In provincia di Alessandria: Alessandria, Alice Bel Colle, Bergamasco, Berzano di Tortona, Bistagno, Borgoratto Alessandrino, Bosco Marengo, Carbonara Scrivia, Carentino, Casal Cermelli, Casalnoceto, Casasco, Castellar Guidobono, Castellazzo Bormida, Castelletto d’Erro, Castelspina, Cerreto Grue, Denice, Frascaro, Frugarolo, Gamalero, Masio, Merana, Momperone, Monleale, Montechiaro d’Acqui, Montegioco, Montemarzino, Oviglio, Paderna, Pontecurone, Ponti, Pozzol Groppo, Pozzolo Formigaro, Sarezzano, Spigno Monferrato, Spineto Scrivia, Terzo, Tortona, Viguzzolo, Villaromagnano, Volpedo, Volpeglino.
  • In provincia di Asti: Bruno, Bubbio, Calamandrana, Canelli, Cassinasco, Castel Boglione, Castel Rocchero, Castelletto Molina, Castelnuovo Belbo, Cessole, Fontanile, Incisa Scapaccino, Loazzolo, Maranzana, Mombaldone, Mombaruzzo, Monastero Bormida, Montabone, Nizza Monferrato, Olmo Gentile, Quaranti, Roccaverano, Rocchetta Palafea, San Giorgio Scarampi, San Marzano Oliveto, Serole, Sessame, Vaglio Serra, Vesime.
  • In provincia di Cuneo: Perletto, Pezzolo Valle Uzzone.

In quest’area anche le attività agro-silvo-pastorale saranno limitate per il loro svolgimento che dovrà essere chiesto un preventivo parere positivo del Servizio Veterinario della ASL competente per territorio.

Lombardia le disposizioni per la provincia di Pavia

Una decisione analoga è stata presa anche da Regione Lombardia con l’ordinanza entrata in vigore lo scorso 22 gennaio che interessa i Comuni in provincia di Pavia compresi nell’area di 10 Km dal confine con la zona infetta.

La zona interessato in provincia di Pavia

In quest’area è sospesa ogni forma di attività venatoria e di controllo, compresa l’attività di allenamento e addestramento cani. Inoltre, sono sospese le gare e le prove cinofile, la ricerca e raccolta dei tartufi, tutte le attività che prevedano l’impiego di cani (fatta salva la possibilità da parte delle Regioni di autorizzare l’attività di ricerca attiva PSA con l’ausilio di cani), il pascolo effettuato nella forma vagante e tutte le manifestazioni sportive/competitive in area boschiva.

Nei restanti comuni della provincia di Pavia restano sospese la caccia vagante con l’ausilio del cane, la caccia al cinghiale in forma collettiva (braccata e girata), tutte le attività di controllo del cinghiale eseguite in modalità collettiva e le attività di allenamento e addestramento cani.

Le disposizioni già in vigore in Liguria, Emilia-Romagna e Toscana

Questi divieti si aggiungono a tutte le limitazioni che sono già in vigore da diversi giorni nella zona infetta e nelle aree limitrofe. In particolare:

  • Nella zona infetta, 114 Comuni tra Piemonte e Liguria, sono vietate la caccia, la raccolta di funghi e tartufi, la pesca, il trekking, il mountain biking e più in generale tutte le attività all’aria aperta.
  • In Liguria, a partire dal 20 gennaio è sospesa per 30 giorni la caccia in braccata e la caccia in forma vagante con il cane in tutti i comuni confinanti con la zona infetta, qui il decreto.
  • In Emilia-Romagna è vietata ogni forma di caccia nei due Comuni di Zerba e Ottone, confinati con l’area infetta, ed è vietata la caccia vagante con il cane, la caccia collettiva al cinghiale e le attività di controllo del cinghiale eseguite in modalità collettiva nelle Provincie di Parma e Piacenza, qui il decreto.
  • In Toscana, in tutta la provincia di Massa Carrara è stata sospesa fino al 31 gennaio la caccia vagante con il cane, la caccia collettiva al cinghiale e le attività di controllo del cinghiale eseguite in modalità collettiva, qui il decreto.

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