Veneto

Veneto, il TAR blocca parzialmente la preapertura della caccia

Non si potranno cacciare Corvidi e Tortore. Resta invece aperto il prelievo per Colombaccio e Merlo

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A pochissime ore dall’avvio, il Tribunale Amministrativo del Veneto ha sospeso in via cautelare la preapertura della stagione di caccia 2020/2021. Il blocco riguarda solo alcune specie ed è arrivato in seguito al ricorso presentato dalle solite associazioni animaliste (Lipu, WWF, Enpa, Lav e Lac).

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Il “modus operandi” è lo stesso già visto in alte occasioni: ricorso presentato pochi giorni prima dell’inizio della stagione venatoria, con la richiesta di sospensione cautelare per evitare “il pericolo di compromissione del patrimonio faunistico”. Il TAR, non potendosi esprime sul ricorso prima dell’inizio della stagione, se individua alcuni possibili profili di censura è costretto a concedere la sospensione cautelare fino al momento della trattazione in camera di consiglio, che in questo caso avverrà il prossimo 23 settembre.

La decisione del TAR

Nello specifico il Tribunale ha sospeso il calendario venatorio regionale nella parte in cui consentiva dal 2 settembre il prelievo delle specie Gazza, Ghiandaia, Cornacchia grigia e nera e della Tortora selvatica, che quindi non potranno essere cacciate in preapertura.

Restano, invece, escluse dalla sospensione imposta dal TAR il Colombaccio e il Merlo che quindi potranno essere cacciate rispettivamente nelle giornate del 2 e 3 settembre e 2, 3, 5, 6 e 7 settembre. Qui il testo integrale del decreto del TAR.

Il commento della Regione

“Prendo atto del decreto di sospensiva – ha commentato l’assessore all’Agricoltura e alla Caccia, Giuseppe Pan – adottato in via cautelare, dato che la camera di consiglio non poteva riunirsi prima del 2 settembre. Osservo che la sospensiva non riguarda il prelievo venatorio in pre-apertura di merlo e colombaccio, specie in sovrannumero, secondo le valutazioni dei nostri tecnici e dell’Ispra, analogamente alle altre cinque indicate dal calendario regionale faunistico-venatorio e oggetto del provvedimento del Tar. Specifico inoltre che la sospensiva non interessa l’apertura della stagione venatoria che rimane confermata per tutte le specie”.

“Spiace che questa decisione, che risponde in modo puntuale e solerte alle istanze dei ricorrenti senza peraltro entrare nel merito del bilanciamento degli opposti interessi – prosegue l’assessore – venga a cadere nei giorni della vendemmia e delle raccolte ortofrutticole, quando la presenza in sovrannumero di alcune specie invasive come i corvidi, rappresenta una minaccia ancor più grave per coltivazioni e raccolti. Convocherò con urgenza le associazioni del mondo venatorio per informarle e valutare insieme le prossime azioni da intraprendere in sede amministrativa e legale”.

Il commento delle Associazioni Venatorie

Le associazioni venatorie EPS, Libera Caccia, Arci Caccia, EnalCaccia, Italcaccia e ANUU intendono costituirsi in giudizio al fianco della Regione. Lo hanno reso noto con una lettera congiunta in cui sottolineano che il calendario “è sostanzialmente identico a quello dello scorso anno che non è stato oggetto di impugnazione” e in cui si augurano che il TAR “sappia valutare correttamente le questioni in gioco, riconoscendo la legittimità di una regolamentazione che si è venuta a consolidare nel tempo senza alcun impatto per l’ambiente e per la biodiversità”.

Federcaccia, invece, ha già richiesto un’immediata delibera che consenta di ripristinare il prelievo della tortora, ricordando che “il Ministero e Ispra ritengono corretta una previsione di due giornate di prelievo in preapertura alla specie con un prelievo massimo di 5 capi giornalieri” e che “altri Tar hanno già ritenuto sufficienti le motivazioni prodotte dal nostro Ufficio studi e ricerche a sostegno della preapertura alla tortora”.

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