Emilia Romagna, dopo 11 anni torna cacciabile la Moretta
Dopo anni ISPRA ha aperto alla possibilità di inserire la Moretta nei calendari venatori delle regioni del Nord Italia. In Emilia Romagna potranno essere prelevati 101 capi e si dovrà seguire un corso di formazione per partecipare al prelievo.
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Con la delibera approvata lo scorso 23 ottobre la regione Emilia Romagna ha autorizzato nuovamente il prelievo della Moretta. Le modalità di caccia sono piuttosto stringenti e i carnieri davvero limitati, ma la notizia è comunque positiva: si tratta di un reintegro fra le specie cacciabili che arriva dopo ben 11 anni di stop e che lascia intravedere un piccolo cambio di atteggiamento in ISPRA.
Perché in Emilia Romagna non si cacciava la Moretta da 11 anni
Nei pareri forniti annualmente sui calendari venatori da più di 10 stagioni, ormai, l’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale suggeriva alle regioni di escludere la Moretta dall’elenco delle specie cacciabili.
Il motivo è semplice: esiste la possibilità di confonderla con la Moretta Tabaccata, specie particolarmente protetta e con popolazione in declino, che a livello globale conta circa 200 mila individui e che in Italia è svernante e in piccola parte nidificante con una popolazione di un centinaio di coppie considerata “in pericolo” dalla IUCN red list italiana a causa delle ridotte dimensioni.
In Italia abbiamo un Piano Nazionale d’azione per la Moretta Tabaccata, datato 2007. Ed è lo stesso piano che tra le azioni da mettere in atto per tutelare la specie prevede il divieto di caccia alla Moretta al fine di evitare abbattimenti accidentali causati dalla somiglianza della Moretta tabaccata con le femmine di Moretta.
È sulla base di queste indicazioni che nelle ultime 10 stagioni in Emilia Romagna, come in altre molte regioni, è stato vietato il prelievo della Moretta. Nella passata stagione (2022/23), ad esempio, soltanto Liguria, Veneto, Friuli Venezia Giulia, Toscana, Marche e Calabria ne hanno consentito il prelievo in contrasto con il parere ISPRA.
Perché ISPRA ha cambiato parere sul prelievo della Moretta
Quest’anno, però, ISPRA ha cambiato la sua impostazione gestionale aprendo alla possibilità d’inserimento della Moretta nei calendari venatori delle regioni del Nord Italia (Lombardia, Trentino Alto Adige, Veneto, Friuli Venezia Giulia, Emilia-Romagna).
Un cambiamento che deriva dal moderato aumento della popolazione svernante italiana di Moretta tabaccata (trend +2,5%/anno, 2011-2020) che per ISPRA rende “tecnicamente accettabile un controllato prelievo sulla Moretta” a patto che vengano messe in atto una serie di misure volte sia a “limitare i possibili effetti negativi sulla popolazione nidificante e svernante di Moretta tabaccata” sia a “garantire la conservazione della popolazione di Moretta svernante in Italia”.
Tra queste misure troviamo, ad esempio: l’attuazione di un piano regionale di monitoraggio delle popolazioni nidificanti sia per la Moretta che per la Moretta tabaccata; la stesura e l’attuazione di un piano per il miglioramento ambientale di almeno il 10% delle zone umide che forniscono habitat a queste due specie; e l’attuazione di un di prelievo attentamente monitorato e non superiore al 50% della media degli abbattimenti effettuati nelle ultime 3 stagioni in cui è stata cacciata la moretta.
Su questo cambio di ISPRA sembra aver giocato un ruolo fondatemene anche Federcaccia che ha così commentato l’approvazione della delibera dell’Emilia Romagna: “si tratta di un grande sforzo di Federcaccia Emilia-Romagna, di Federcaccia Nazionale e dell’Ufficio Studi e Ricerche che già da due anni aveva instaurato un dialogo con ISPRA affinché modificasse la propria posizione, da sempre di divieto assoluto di caccia alla specie. Con argomenti tecnici, evidenze scientifiche e proposte innovative portate da Federcaccia, anche ISPRA ha modificato la propria valutazione. Crediamo sia un passo importante avere scalfito il dogma caccia sì-caccia no, in favore del caccia come”.
Come potrà essere cacciata la Moretta in Emilia Romagna
La delibera regionale autorizza il prelievo della Moretta dal 1° novembre 2023 al 31 gennaio 2024 con un carniere massimo di 2 capi giornalieri e 5 stagionali.
In tutta la regione potranno essere prelevati un massimo di 101 capi e il prelievo potrà essere effettuato soltanto negli appostamenti fissi in zona umida che non siano collocati nei siti della Rete Natura 2000 (SIC, ZSC e ZPS) e nelle Aree contigue dei Parchi regionali, dove la caccia alla Moretta resta vietata.
I cacciatori che intendo partecipare al prelievo della Moretta dovranno frequentare un apposito corso di formazione e superare un esame pubblico per ottenere l’abilitazione al prelievo. Al fine di monitorare e garantire il rispetto del numero massimo di capi abbattibili, i cacciatori dovranno registrare entro la fine della giornata gli abbattimenti sul portale regionale web “Gestione interventi di caccia e controllo”.
Qui trovate il testo integrale della delibera regionale.
Wow, in Emilia Romagna a differenza di tante altre regioni x cacciarla serve un corso, pensa te….
I ns vallaroli (e mi ci metto dentro anche io) nn sono proprio buoni da niente ….. chissà quest’anno ci obbligheranno a fare un corso per sparare al germano.
E sulla questione “perché protetta”……ecco vorrei sapere perché è stata messa protetta, realmente e soprattutto perché nn si sono in puntate le.ass.ven davanti a una cazzata simile.
buongiorno, io ovviamente sono un cacciatore
e quindi mi sento coinvolto in questo progetto,
ma io non capisco come intendano verificare l’abbattimento di …101 capi, Ispra che sono i
salvatori delle specie in via “” di estinzione””
dovrebbero rivolgere la loro attenzione alle grandi
aziende faunistico venatorie
i cacciatori non influiscono sui prelievi , la nostra e solo passione, al contrario delle aziende che hanno un risvolto economico per loro contano solo i numeri di selvaggina abbatuti
quest’anno ci sono stati pochi colombacci