Caccia in deroga, ok al tavolo tecnico in Conferenza Stato-Regioni per definire le linee guida
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“Servono risposte chiare e veloci alle esigenze dei territori e del mondo venatorio. Ancora una volta la mia insistenza in Commissione Politiche Agricole delle Regioni, l’ultima nella riunione del 22 settembre scorso, ha dato i suoi frutti”.
Con queste parole l’Assessore all’Agricoltura della Regione Veneto, Giuseppe Pan, ha commentato il via libera all’istituzione di un tavolo tecnico in seno alla Conferenza Stato-Regioni, che avrà il compito di definire, con il supporto dell’ISPRA e la partecipazione del Dipartimento delle Politiche comunitarie, le linee guida per la concreta e corretta applicazione del regime delle deroghe previsto dall’articolo 19 bis della Legge Nazionale 157/1992.
“Attraverso questo tavolo – aggiunge Pan – c’è la speranza di riuscire a dare risposte attese da troppo tempo, risolvendo problemi incagliati da anni e ad oggi ancora irrisolti. In particolare sarà fondamentale determinare al di là di ogni ragionevole dubbio, che poi si trasforma in infinite contese anche giuridiche, le condizioni per l’esercizio della caccia in deroga prevista dalla normativa comunitaria sulla conservazione degli uccelli selvatici, richiamando l’ISPRA al puntuale assolvimento delle sue funzioni istituzionali nei procedimenti finalizzati all’esercizio dei prelievi in deroga oggetto di attivazione da parte delle Regioni e delle Province Autonome”.
L’iniziativa ha lo scopo di consentire alla Conferenza Stato-Regioni di determinare, anche in caso di inerzia dell’Istituto, le condizioni per l’attivazione del regime di prelievo in deroga. Ciò mediante l’assunzione dell’ultima quantificazione delle “piccole quantità”, operata dall’ISPRA in applicazione del protocollo d’intesa a suo tempo definito in sede di Conferenza dei presidenti delle Regioni e delle Province Autonome, quale base del riparto del numero di capi prelevabili per ciascuna specie “in deroga” tra le Regioni interessate. Il Tavolo sarà inoltre chiamato ad occuparsi anche della questione relativa ai richiami vivi.
Fonte Regione Veneto