Berlato, nuova proposta di legge con sanzioni più severe per chi disturba l’attività venatoria
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In attesa che il Parlamento introduca nel codice penale, il reato di “disturbo all’esercizio delle attività venatoria e piscatoria e molestie agli esercenti l’attività di caccia o della pesca“, come richiesto con un progetto di legge statale presentato lo scorso Marzo dallo stesso Sergio Berlato, il Consigliere regionale veneto ha presentato un nuovo progetto di legge, questa volta a carattere regionale, che prevede l’istituzione di specifiche sanzioni amministrative da 600 a 3.600 euro per chi intenzionalmente intenda arrecare disturbo o turbamento a chi esercita legittimamente l’attività di caccia o di pesca.
“Le tensioni e i problemi che affliggono l’esercizio venatorio e piscatorio nel nostro Paese sono un’anomalia prevalentemente italiana – ha commentato Berlato – spesso alimentata ad arte da mere strumentalizzazioni di natura politica o dall’estremismo animal-ambientalista. A causa del continuo ripetersi di episodi di disturbo intenzionale o impedimento volontario di queste attività si ritiene necessario porre un freno ad iniziative che si collocano molto al di fuori di una legittima espressione di dissenso nei confronti di attività che da qualcuno non sembrano essere condivise”.
“Chi esercita un’attività consentita dalle Direttive comunitarie e normata da rigorose leggi statali e regionali – continua Berlato – dopo aver pagato una corposa tassa di concessione governativa (euro 173,16) alla quale si aggiunge un’altrettanto corposa tassa di concessione regionale (euro 84 in Veneto), ha il sacrosanto diritto di chiedere alle istituzioni di essere tutelato dall’aggressione di qualche esagitato che, per un malinteso senso di democrazia, tenta in tutti i modi di impedire l’esercizio di attività legittime quali la caccia e la pesca.”
“Negli ultimi anni nel nostro Paese abbiamo assistito ad intemperanze di ogni genere motivate da contrarietà ideologiche che non giustificano in nessun modo l’utilizzo di metodi di protesta illegali. Con l’approvazione di questa legge – conclude Berlato – chi dissente dall’attività di caccia o di pesca dovrà manifestare la propria contrarietà in modo civile e legittimo, pena la condanna al pagamento di adeguate sanzioni amministrative a livello regionale e, se verrà approvata la legge statale, di pesanti sanzioni penali.
Consulta il Testo del progetto di legge