Divieto caccia Siti Natura 2000, ATC PS1 e PS2: “Decliniamo ogni responsabilità per l’aumento dei danni”
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In seguito alla sentenza del Consiglio di Stato dello scorso lunedì 22 ottobre che ha vietato la caccia in tutti i siti di Natura 2000 (SIC/ZSC – ZPS) della Regione Marche, gli Ambiti Territoriali di Caccia PS1 e PS2 hanno annunciato che fin da ora “declinano ogni responsabilità conseguente all’incremento dei danni alle colture agricole per effetto del divieto di caccia imposto nelle Aree Natura 2000”.
La situazione nella provincia di Pesaro e Urbino
“La superficie sottratta alla gestione programmata della caccia nella Provincia di Pesaro e Urbino – fanno sapere i due ATC – è pari a 34.032 ettari e rappresenta la percentuale più elevata a livello regionale con 12.091 ettari nell’Ambito territorio di Caccia PS1 e 21.941 ettari nell’ATC PS2.”
“In tale territorio – continua il comunicato degli ATC – operavano 20 squadre di braccata e 3 gruppi di girata al cinghiale nell’ATC PS2 e 20 squadre di braccata nell’ATC PS1. Considerato che nel territorio provinciale il cinghiale è causa di danni alle colture agricole è evidente che con il divieto imposto tale criticità aumenterà in modo esponenziale e incontrollato”.
“Inoltre – sottolineano i due ATC – con il blocco anche delle attività di controllo della fauna selvatica in sovrannumero (cinghiale in particolare), dovuto alla ormai nota sentenza della Corte Costituzionale n. 139 del 21 giugno 2017, ci troveremo a non poter contrastare l’incremento delle popolazioni di cinghiale su tutto il territorio Provinciale”.
Impossibile pagare i danni
Alla luce di tutto questo gli Ambiti Territoriali di Caccia PS1 e PS2 hanno dichiarato che sin da ora “non saranno più in grado di sostenere economicamente il pagamento dei danni provocati alle produzioni agricole, a causa delle limitate risorse disponibili provenienti solo dai propri soci cacciatori, che peraltro sono in continua diminuzione”.
Per questo i due ATC, chiedono alla Regione una piena presa di coscienza della gravità e insostenibilità della situazione invitandola a risolvere con estrema urgenza la gravosa problematica, “declinano ogni responsabilità conseguente all’incremento dei danni alle colture agricole per effetto del divieto di caccia imposto nelle “Aree Natura 2000”.