Grey Elevated II e Open Country, due nuovi camo per la Lupo di Benelli
Si amplia la gamma della bolt action Benelli con due nuovi modelli dai pattern mimetici scientificamente sviluppati per prevenire la stimolazione dei processi visivi degli ungulati, uno pensato per l'utilizzo in zone boscate, l'altro per i terreni di caccia più aperti.
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Dopo il tecnopolimero nero e il legno, quest’anno Benelli ha presentato 3 nuove varianti della sua Lupo: la particolare HPR (di cui Mattia ha già parlato qui) e le due versioni mimetiche Grey Elevated II e Open Country. Per entrambe il concept meccanico-strutturale resta identico a quello che abbiamo già conosciuto e apprezzato sulle Lupo Black e Wood. A cambiare è l’estetica, non per puro vezzo, ma con l’obbiettivo dichiarato di offrire al cacciatore di selezione armi capaci di mimetizzarsi perfettamente in diversi contesti. Ed è proprio sui pattern mimetici che vorrei concentrami in questo scritto.
Prima però, anche se ne abbiamo già parlato, credo valga la pena tornare a descrive gli aspetti costruttivi che più caratterizzano le Lupo di Benelli, se non altro per quei lettori che si accingono solo a scoprirle , magari attratti dalle nuove livree mimetiche. Quindi, partiamo da lì.
Il concept meccanico-strutturale delle Lupo di Benelli
Nelle Lupo tutta la struttura ruota attorno al lower receiver in Ergal, in sostanza uno chassis, un telaio in lega leggera con guardia integrata, che porta con sé la scatola di scatto e che incorpora i punti di ancoraggio per calcio, asta e upper receiver, la scatola di otturazione. Quest’ultima è in acciaio ed è accoppiata allo chassis grazie a due viti di fissaggio e a una fresatura trasversale sulla parte anteriore in cui trova alloggio l’inserto in acciaio incorporato nel lower receiver che funziona da recoil lug.
Questa struttura a chassis, atipica per una bolt action, mette assieme rigidità strutturale (quindi precisione), accoppiamenti con tolleranze strettissime (quindi ancora precisione) e leggerezza. Ma cosa forse ancora più importante per tutto lo sviluppo della piattaforma Lupo, permette di dividere l’affusto in calcio e asta, aspetto fondamentale perché ha permesso a Benelli d’integrare tra calciatura e chassis il sistema per la regolazione fine della piegatura. È il tipico sistema a piastrine per variare piega, vantaggio e trigger reach. Questo, assieme alla possibilità di variare LOP e altezza del nasello, fa della Lupo la prima bolt action ergonomica al mondo, adattabile alle caratteristiche fisiche di ogni tiratore. Novità non da poco.
Da un punto di vista meccanico-strutturale è degno di nota anche l’otturatore, un push feed con 3 alette di chiusura e azione a 60°, caratterizzato da due peculiarità: il trattamento superficiale al carbonio brevettato da Benelli, il BE.S.T., che restituisce una fluidità di scorrimento unica; e il restringimento della sezione centrale, che permette una presentazione più alta delle munizioni con conseguente capacità aumentata a 5 colpi e allineamento non sporgente del caricatore dal profilo dell’arma.
A chiudere l’insieme ci sono una canna flottante criogenica con camera e rigatura match grade, uno scatto regolabile tra 0.99 Kg a 2 Kg, e il progressive comfort integrato nel calcio.
Il risultato è una bolt action strutturalmente innovativa, dall’estetica moderna e intrigante, completamente adattabile e dolce allo sparo, che promette rosate subMOA e ora, grazie ai nuovi pattern camo, anche mimetismo assoluto.
Il mimetismo secondo Gore Optifide, il Concealment
Veniamo dunque alle vere novità delle varianti Grey Elevated II e Open Country, le finiture mimetiche. Benelli ha scelto di utilizzare due pattern sviluppati dalla Gore Optifide, su cui vale la pena spendere due parole perché non sono dei classici camo.
I mimetismi Optifide sono creati con un approccio scientifico che parte dallo studio della visione animale. Rispetto ai classici pattern che cercano di rendere l’oggetto da mimetizzare simile al contesto circostante, i camo Optifide cercano d’impedire all’animale sia di riconoscere il profilo dell’oggetto che si vuole mimetizzare sia di identificarlo come una minaccia qualora venisse individuato.
Per svilupparli Gore ha lavorato a stretto contatto con esperti di biologia e visione animale, studiando fattori come il rilevamento del contrasto, la percezione dei colori e la sensibilità ai movimenti, per cercare di comprendere i meccanismi visivi che negli animali regolano la percezione e il rilevamento del pericolo. Tali meccanismi in realtà non sono molto diversi dei nostri: tutti gli animali hanno una visione ambientale e una focale, la prima analizza velocemente le matrici ambientali (che in natura si ripetono in modo piuttosto standard), la seconda si attiva quando rilevano qualcosa d’insolito nella matrice ambientale per cercare di identificarlo velocemente focalizzando l’attenzione in un punto preciso.
Partendo da queste basi e adattandole alle capacità di percezione di colori, profondità e contrasto che hanno le diverse specie, Gore ha sviluppato dei mimetismi che mischiano macro e micro pattern per prevenire la stimolazione dei processi visivi, efficaci in vari ambienti e su varie specie. I macropattern destrutturano le sagome rendendole simili alle matrici ambientali in cui ci si vuole mimetizzare, i micropattern invece aggiungono un rumore di fondo all’immagine, con l’obbiettivo di impedire agli animali di identificare quello che stanno guardando con la visione focale (qualora la sagoma venisse individuata). L’intento è quello di apparire agli occhi degli animali come “niente di rilevante”, filosofia che in Gore riassumono con il termine “concealment”, ossia occultamento.
Questi pattern sono stati sviluppati ormai da qualche anno e oggi si trovano in commercio su diversi prodotti ad uso venatorio, tra cui le nuove Lupo mimetiche di Benelli.
Mimetismo e finiture delle Lupo BE.S.T. Grey Elevated II e Open Country
Il camo Optifade Elevated II, che in parte dal il nome alla Lupo BE.S.T. Grey Elevated II, è scientificamente studiato per prevenire la stimolazione dei processi visivi degli ungulati in ambienti boschivi. Si sviluppa su toni che vanno dal verde scuro al grigio chiaro e, mischiando macro e micro pattern, riproduce l’alto contrasto che crea sul fogliame la luce filtrante nel sottobosco.
Nasce come sistema di mimetizzazione per i cacciatori di ungulati che utilizzano i treestand e che quindi stanno in posizione elevata (da qui il nome) tra gli alberi, dove il contrasto luminoso per un ungulato che cerca di identificarci dal basso è ancora più accentuato, ma trova perfetta applicazione in ogni ambiente boschivo dove riesce a far sparire completamente il profilo della carabina anche su distanze piuttosto ravvicinate.
Sulla Lupo BE.S.T Grey Elevated II questo mimetismo si unisce al trattamento superficiale BE.S.T. che qui per la prima volta è stato presentato da Benelli in una nuova colorazione, in grigio, quel Metal Grey che dà la restante parte del nome alla carabina. Rispetto al nero lucido che abbiamo già visto su diverse armi Benelli, questo è un grigio opaco che ben si adatta al mimetismo scelto e che protegge scatola di otturazione, leva blocco otturatore, manetta, canna e coprifiletto. Resta lucido solo l’otturatore, per i motivi di scorrevolezza citati prima.
Il camo Optifide Open Country della seconda carabina, invece, come suggerisce il nome è studiato per i terreni di caccia più aperti. Utilizza sopratutto dei macro-pattern che lavorano bene nel destrutturare le sagome sulle lunghe distanze e si sviluppa sui toni del beige e del grigio, che la rendono adatta anche ai terreni rocciosi. In questo caso sulla Lupo Open Country è abbinato il trattamento BE.S.T. nero lucido, che riveste sempre le stesse componenti.
Calibri e prezzi
Sia la Lupo BE.S.T Grey Elevated II che la Lupo BE.S.T. Open Country sono disponibili in 4 calibri: .30-06 Springfield e .308 Winchester con canna da 56 cm, .300 Winchester Magnum e 6.5 mm Creedmoor con canna da 61. Per il 6.5 Creedmoor è utilizzo un passo di rigatura di 1:8 per gli altri tre calibri di 1:11. Per entrambi i modelli il prezzo di listino è fissato a 2.090 euro.