Come hanno fatto altri 36 mila cacciatori in tre giorni, anche noi ieri abbiamo raggiunto Vicenza per visitare l’Hit Show 2016. Vogliamo farvi un breve resoconto della nostra esperienza in fiera.
ARRIVO
Ce la prendiamo con calma, arrivando a Vicenza verso le 10.30 contando sul fatto di aver scelto il giorno teoricamente più tranquillo per visitare la fiera, il lunedì. In realtà capiamo subito che non sarà una giornata così tranquilla: parcheggio della fiera già al completo, parcheggi limitrofi pieni, auto parcheggiate ovunque e un bel po’ di cacciatori ritardatari (come noi) che cercano un posto auto.
Purtroppo, vediamo anche tanti agenti delle forze dell’ordine intenti a multare tutte le vetture posteggiate fuori dagli spazi…qui facciamo una piccola raccomandazione agli organizzatori per l’anno prossimo: delle indicazioni esterne per raggiungere i parcheggi in zona sarebbero state utili e avrebbero evitato a molti visitatori di trovare all’uscita della fiera una sorpresa sul parabrezza.
Noi, dopo aver smanettato mezz’ora con il navigatore, troviamo un parcheggio gratuito non troppo distante che tra l’altro era anche mezzo vuoto (queste la posizione del parcheggio link). 5 minuti di camminata e siamo all’ingresso.
INGRESSO
Chiediamo ad una gentile hostess dov’è l’area stampa, ci accreditiamo, e siamo dentro.
Ci accoglie un fitto brusio di sottofondo, lo scintillio di decine di canne di fucile e una marea di visitatori puntinata di giallo (quasi tutti hanno a tracolla una borsa gialla, che poi capiremo essere della CONFAVI). Riconosciamo fin da subito i colori e i marchi delle più prestigiose aziende del settore e ad una prima occhiata riusciamo a scorgere fucili, munizioni, ottiche e accessori vari.
LA VISITA
Ci inoltriamo tra gli stand e scrupolosamente iniziamo a cercare le novità di settore e alcuni “vecchi” prodotti che ci eravamo ripromessi di toccare con mano. Da buoni cacciatori di anatre ci soffermiamo su tutti i fucili camouflage che troviamo (e ce ne erano abbastanza per perderci un’oretta) e con piacere notiamo che sempre più stand scelgono di lucchettare i propri fucili in modo tale da consentire ai visitatori la prova d’imbracciata!
Poi la nostra attenzione è attirata da un gruppetto di visitatori che stanno ascoltando un responsabile Benelli intento a descrivere le caratteristiche del nuovo sovrapposto 828U. Si tratta di una delle novità principali della fiera, forse la più attesa, e non possiamo astenerci dall’avvicinarci e porre qualche domanda. Non me ne voglia Benelli, ma dopo averlo visto dal vivo posso dire che, la linea di questo sovrapposto non mi entusiasma (opinione totalmente personale dell’autore).
Visto anche l’ultimo stand dedicato ai fucili ci dirigiamo verso le munizioni, e anche qui le novità non mancano: vediamo la nuova linea caccia della Fiocchi, le MG2 Mythos della Baschieri e Pellagri, e la nuova collezione della Nobel Sport. Tutte cartucce molto belle da vedere ma che aspettiamo con ansia di testare sul terreno di caccia.
Prima di lasciare questo padiglione (altra piccola nota per gli organizzatori: qualche indicazioni in più all’interno per orientarsi in fiera sarebbe stata utile) ci troviamo davanti una stampata di anatre e uccelli vari e dalla qualità capiamo subito che si tratta dello stand della Sporting Plast, un’altra eccellenza italiana riconosciuta nel mondo, anche qui non possiamo astenerci dall’andare a toccare con mano la qualità dei loro “paperi” in plastica.
Lasciato il padiglione 7 entriamo in una zona mista in cui notiamo delle linee di tiro per carabine ad aria compressa dove un buon numero di appassionati si stanno mettendo alla prova. Ci avviciniamo, vorremmo provare anche noi, ma la fame comincia a farsi sentire! Alla ricerca di qualcosa da mettere sotto i denti, ci dirigiamo verso il padiglione 2. Qui l’ambiente della fiera si trasforma, dagli ampi spazi bianchi e luminosi della zona di esposizione si passa agli stretti spazi cupi (in stile garage) della zona dedicata alle vendite. L’ambiente che ci circonda è degno di un mercato rionale, però interamente dedicato alla caccia, o quasi. E sì, perché qua e là fanno capolino anche delle “bancarelle” di ferramenta e prodotti gastronomici, che secondo noi ci azzeccano poco con il tema della fiera.
Finalmente riusciamo a mettere un panino sotto i denti (e qui facciamo l’ultima nota per gli organizzatori: ci sarebbe piaciuto veramente molto trovare un servizio di ristorazione a tema con il contesto della fiera), qualche minuto di relax, e andiamo a visitare l’ultimo padiglione che ci resta.
Qui l’ambiente, tornato ampio e luminoso, è per lo più popolato da tour operator venatori. Mentre curiosiamo tra gli stand, nel costante brusio di sottofondo sentiamo distintamente un profondo quaaaack quaaack quaack… riconosciamo l’inconfondibile voce del Raspy di Saimon Calls, un amico di iocaccio.it che non possiamo non salutare. Così, guidati dal richiamo, lo raggiungiamo, quattro chiacchiere, ci presenta l’amico Federico e ci conferma che la fiera ha fatto il pienone, sopratutto il sabato.
Li lasciamo, visitiamo gli ultimi stand e dopo 4 ore e mezza possiamo lasciare soddisfatti l’Hit Show 2016.
CONCLUSIONI
A Vicenza abbiamo trovato una fiera sicuramente interessante da visitare, che ci è piaciuta e che pensiamo abbia dei margini di miglioramento importanti per poter attrarre ancora più visitatori negli anni a venire.
L’anno prossimo ci tornereste?! Nonostante i 500 e rotti km di viaggio, probabilmente si, a patto di trovare importanti novità dalle aziende di settore e qualche importante novità a livello organizzativo.
La cosa che vi è piaciuta di più?! Sicuramente i visitatori! Una folla di cacciatori, educati e disponibili, molti giovani curiosi e interessati alle novità di settore e tanti senior sempre pronti a rispondere a quando chiama la passione.
Se l’Hit Show aveva ancora bisogno di dimostrare qualcosa quest’anno ha sicuramente dimostrato che il movimento venatorio italiano è vivo e vegeto, e che i cacciatori, se mossi da iniziative valide ed interessanti, sono ancora in grado di rispondere prontamente, unitamente e con forza.