Nuovo studio sulla migrazione prenuziale del Tordo Bottaccio in Calabria
Un'altra ricerca scientifica dimostra che la migrazione prenuziale del Tordo bottaccio inizia nella seconda decade di febbraio
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La rivista internazionale di ornitologia The Ring ha pubblicato un nuovo lavoro scientifico sulla migrazione prenuziale del Tordo bottaccio in Calabria, intitolato “Timing of pre-nuptial migration of the song thrush turdus philomelos in Calabria (southern Italy)”, degli Autori Eugenio Muscianese, Giuseppe Martino, Pasquale Sgrò, Sergio Scebba e Michele Sorrenti.
La ricerca, promossa dalla Federazione Italiana della Caccia attraverso l’Ufficio Avifauna Migratoria e l’UCIM, dimostra ancora una volta che la migrazione prenuziale del Tordo bottaccio in Calabria inizia a partire dalla seconda decade di febbraio, confermando quanto emerso dagli altri lavori pubblicati che hanno studiato la specie in Lazio, Puglia, Campania e in Umbria con la telemetria VHF.
Lo studio e i risultati
Lo studio è stato svolto a partire dalla seconda decade fino alla terza decade di marzo nel triennio 2012-2014, mediante la cattura, l’analisi biometrica e l’inanellamento di 440 Tordi bottaccio. Le catture sono avvenute in due siti distinti posti nella campagna calabra, più precisamente nel comune di Santa Severiana in provincia di Crotone e nel comune di Condofuri in provincia di Reggio Calabria.
I dati raccolti hanno permesso agli studiosi di evidenziare ancora una volta che la migrazione del Tordo bottaccio verso i luoghi di riproduzione non comincia prima della seconda decade di febbraio, come dimostrato dalla frequenza degli inanellamenti (il cui picco è stato registrato fra la terza decade di febbraio e la prima di marzo) e dall’analisi del grasso corporeo degli individui inanellati. Infatti, per affrontare una migrazione che dura solitamente più di 1400 km è essenziale che i tordi accumulino importanti depositi di grasso prima della partenza, depositi che non sono stati trovati negli individui inanellati prima della seconda decade di febbraio.
Il commento di Federcaccia
“I risultati di questa ricerca sono già stati utilizzati dalla Regione Calabria per la redazione dei calendari venatori e per mantenere la chiusura della caccia alla specie al 31 gennaio – sottolinea Federcaccia. Su questo argomento la Regione Calabria, con Federcaccia Calabria presente ad opponendum, ha vinto ben due ricorsi al TAR, che ha ritenuto valide le motivazioni presenti in delibera di calendario, in discostamento dal parere ISPRA che proponeva la chiusura della caccia alla specie il 10 gennaio la prima volta e il 20 la seconda.
“Ancora una dimostrazione – continua Federcaccia – che l’approccio scientifico e le ricerche promosse da FIdC hanno un impatto diretto sulle aspettative dei cacciatori e che la strada tracciata è quella giusta. È in corso in questi giorni la discussione sui Key Concepts e anche questo lavoro è parte delle evidenze portate da FIdC al Ministero dell’Ambiente”.
Federcaccia conclude ricordando che lo studio e la pubblicazione sono dedicati alla memoria di Gennaro Giuffrè, compianto presidente regionale FIdC Calabria, che volle con forza la realizzazione della ricerca. Chi fosse interessato a ricevere copia dell’articolo può contattare la Segreteria dell’Ufficio Avifauna Migratoria all’indirizzo mail avifauna.segreteria@fidc.it oppure può scaricarlo a questo link.