PSA, ricompensa di 100€ per chi abbatte un cinghiale nel pavese
Regione Lombardia ha deciso di erogare un contributo economico per incentivare gli abbattimenti e ridurre il rischio che il virus della peste suina africana possa diffondersi verso la pianura
🔥 Entra nel nuovo Canale WhatsApp di IoCaccio.it 🔥
È passato ormai più di un anno dall’arrivo della PSA in Piemonte e Liguria e la situazione non accenna a migliorare. Nonostante la posa di oltre 100 km di rete metallica, che avrebbe dovuto se non bloccare almeno rallentare il diffondersi del virus, il fronte epidemico continua ad avanzare costantemente a ovest e a est, ed è arrivato ormai a lambire i confini di Lombardia ed Emilia Romagna.
Dopo gli ultimi ritrovamenti nel comune di Carrega Ligure, a soli 10 km dal confine emiliano, l’ipotesi di uno sconfinamento regionale si fa sempre più concreta e preoccupante. Questi ritrovamenti sono avvenuti in modo casuale, non a seguito di una ricerca attiva e questo, secondo l’unità di crisi, lascia temere che in zona il virus sia già più diffuso rispetto ai monitoraggi oggi disponibili. Lì non ci sono barriere e da lì, attraverso l’Oltrepò pavese, la PSA potrebbe trovare la via per arrivare nella Pianura padana dove vengono allevati più di 5 milioni di suini.
L’ipotesi spaventa parecchio il settore suinicolo e in questo contesto va letta la decisione presa da Regione Lombardia di offrire una ricompensa per chi abbatte femmine di cinghiali nei territori della provincia di Pavia.
Ricompensa da 50 a 100 euro ad abbattimento
L’abbattimento di femmine adulte e sub-adulte di cinghiale nel raggio di 50 chilometri attorno alla zona di restrizione II è una delle misure di prevenzione previste nel “Piano nazionale di sorveglianza ed eradicazione della PSA 2023” e l’obbiettivo con cui regione Lombardia vuole metterla in atto è chiaro: incentivare gli abbattimenti per ridurre il numero di cinghiali nel pavese ed evitare che il virus si diffonda in quella direzione.
La delibera regionale prevede una ricompensa di 100 euro per ogni femmina di cinghiale adulta e subadulta abbattuta nei territori comunali dell’Oltrepò Pavese e un contributo di 50 euro per gli abbattimenti effettuati nei restanti territori comunali della provincia di Pavia.
Gli abbattimenti, ovviamente, potranno essere effettuati esclusivamente dagli operatori abilitati alle attività di controllo faunistico e dai cacciatori abilitati al prelievo venatorio del cinghiale, nel rispetto delle misure di biosicurezza. I capi abbattuti dovranno transitare attraverso un Centro di sosta o un Centro di lavorazione delle carni dove saranno analizzate dai rilevatori biometrici. La ricompensa prevista sarà ripartita tra le figure abilitate al prelievo e i rilevatori biometrici.
Qui il testo della delibera e qui gli allegati con la procedura operativa.
Una cosa saggia e di buon senso sarebbe consentire la caccia ai cinghiali tutto l’anno!
Quali problemi comporterebbero?!?! Si avrebbe da mangiare tutto l’anno della carne squisita a poco prezzo, facendo contenti tutti, specialmente ai più poveri!!!
La carne di cinghiale è piuttosto magra ed è poco calorica. Contiene una buona dose di ferro, indispensabile per il trasporto di ossigeno a organi e tessuti e di potassio, minerale utile per il corretto funzionamento dei muscoli del cuore e per la trasmissione degli impulsi nervosi. Spero che il governo abbia lungimiranza di valutare una opportunità molto conveniente su tutti gli aspetti senza avere controindicazioni negative.