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Libera Caccia replica alla CCT: “Senza argomenti, ricorre alle offese personali”

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Continua il botta e risposta tra la Confederazione Cacciatori Toscani e Libera Caccia sulla recente sentenza della Corte Costituzionale che ha sancito l’illegittimità costituzionale degli ATC toscani. Dopo l’ultimo comunicato della CCT è la volta di Libera Caccia, che tramite la voce del suo Vicepresidente, Sisto Dati, rispedisce al mittente le accuse mosse nei suoi confronti.

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ANLC CCT senza argomenti, ricorre alle offese personali.

Quando la normale e civile dialettica viene sostituita dalle offese, vuol dire che qualcosa non sta andando per il verso giusto e che qualcuno sta perdendo le staffe. Però, quando le offese personali arrivano da certi soggetti hanno il sapore di vere e proprie medaglie! Vuol dire che si sta mettendo il dito nella piaga e ciò evidentemente fa molto male.

La scarsità di argomenti per rispondere ai disastri fatti dalla Giunta regionale con l’Assessore Remaschi, porta il CCT a cambiare tema, cercando, con polemiche ignobili, di nascondere il loro appoggio a tutte le decisioni della sinistra toscana che governa la regione che tanti danni ha fatto e sta facendo sulla pelle dei cacciatori, chiamati solo a pagare e stare zitti.

Il nervosismo fra i dirigenti della Confederazione è ormai più che evidente; non si spiegano in altro modo le offese rivolte alle guardie Anlc presenti nello stand associativo del Game Fair. Le guardie di cui sparla il CCT sono guardie eco-zoofile della provincia di Grosseto, titolate a portare armi e manette, persone iscritte alla Libera Caccia ma non al servizio stand associativo bensì a supporto della organizzazione generale del Game Fair, come ogni anno! Offendere queste persone e il loro meritorio lavoro è davvero inqualificabile e può essere giustificato solo con il desiderio di distrarre l’attenzione dalla pochezza della propria politica venatoria.

La Libera Caccia non prende soldi e non eroga stipendi. Per altri forse non si può dire la stessa cosa e sarebbe giusto sgombrare il campo da ogni dubbio facendo la massima chiarezza su questo aspetto così importante.

La Libera Caccia ha chiesto che tutte le associazioni venatorie siano rappresentate in ogni Atc. Non ci sembra né un’offesa alla rappresentatività democratica né una richiesta dettata da egoismo associativo. Solamente se tutte le componenti sociali e associative saranno presenti nelle “stanze dei bottoni” si potrà sperare in una gestione oculata e nella massima trasparenza di appalti e spese.

La Libera Caccia da anni propone che la presenza nei comitati di gestione sia sempre gratuita, per il presidente e per i componenti. A noi sembra una richiesta dettata dal buon senso; a qualcun altro, invece, non è proprio andata a genio e non l’ha mai appoggiata.

La Libera Caccia offre tessere a prezzi onesti ai cacciatori proprio perché non ha spese inutili per i faraonici e costosi apparati burocratici che si vedono altrove.

La Libera Caccia in Toscana è l’unica associazione venatoria che continua a crescere in termini di migliaia di tesserati ogni anno. Al contrario, in qualche altra associazione le emorragie di iscritti sembrano ormai fuori controllo. Forse c’è una spiegazione per questo innegabile stato di cose.

Adesso l’ultima trovata del CCT è quella di sostenere la legge che è stata approvata l’altro giorno in Consiglio regionale. Ebbene, ci permettiamo di far presente che quella legge è la stessa che non è passata la settimana scorsa in quanto illegittima!!!!

Il CCT e il PD, quindi, rispondono alla sentenza della corte costituzionale con un’altra legge illegittima che espone a multe e sanzioni i cacciatori! Si perché ogni atto basato su una legge illegittima sarà nullo e per di più ne saranno responsabili anche i consiglieri che l’avranno votata.

Chiederemo alle minoranze di vigilare e ostacolare in tutti i modi questa ennesima scelta che mette a rischio solo i cacciatori.

Ma siccome non abbiamo idee, come sostiene il CCT, noi proponiamo di fare subito la legge che chiede la Corte Costituzionale, di costituire gli Atc sub provinciali che servono, e renderli operativi da subito così da essere pienamente in linea con la sentenza. Qualcun altro, invece, vuole prendere tempo fino a dicembre per motivi che forse non sono poi così misteriosi come sembrerebbe.

Per chi non ha scheletri nell’armadio è più importante fare le cose come dice la legge che perdere un giorno di caccia. Per noi è più importante fare in modo che le persone possano andare a caccia in serenità.

Vicepresidente Nazionale Vicario ANLC
Sisto Dati

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