Dopo la sospensione dalla CCT, l’ArciCaccia attacca la FIdC Toscana
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In Toscana i rapporti tra Federcaccia e ArciCaccia sono ormai incrinati da mesi. Da quando il Presidente Nazionale di ArciCaccia, Sergio Sorrentino, ha preso la direzione anche dell’ArciCaccia Toscana qualcosa nel rapporto collaborativo che avevo permesso alle due Associazioni di creare la Confederazioni Cacciatori Toscani sembra essersi guastato.
Tant’è che solo pochi giorni fa, durante il consiglio della CCT, l’Arci Caccia è stata sospesa temporaneamente dalla Confederazioni Cacciatori Toscani.
Ora dell’ArciCaccia arriva un nuovo duro attacco nei confronti della Federcaccia toscana, che secondo Arci si starebbe preparando a legittimare un nuovo contenitore associativo “per dare ai “transfughi” l’approdo di una polizza a prezzo vantaggioso”.
Di seguito il comunicato dell’ArciCaccia Nazionale.
Ormai si è perso il buongusto anche di chiamare le cose con il proprio nome. In Toscana, la FIdC ha preso la gestione del Logo della CCT – secondo lei legittimamente – e lo utilizza per non mettere la faccia, non assumersi le responsabilità di quelli che sono i veri obiettivi.
Quanto recitano i comunicati CCT (Confederazione di Associazioni di cui siamo cofondatori) attuali e futuri, è di esclusiva responsabilità della FIdC/CCT (un cuore e una capanna).
Le giravolte per tentare di mettere le Associazioni Venatorie l’una contro l’altra con Comunicati autoreferenziali è di esclusiva pertinenza del gruppo dirigente della FIdC. Per noi il lavoro unitario continua, malgrado arroganti atteggiamenti dell’associazione maggiore sulla presenza negli ATC della Lombardia e della Toscana, l’ARCI Caccia è protagonista insieme alle Associazioni che, con coerenza e convincimento operano per rapporti unitari. Così facciamo anche in Toscana. Anche in questa regione la FENAVERI esiste per i nostri soci, così come per quelli della FIdC, dell’ANUUMigratoristi e dell’ENALCaccia. Queste associazioni trasferiscono, anche per i toscani, 50 centesimi di adesione alla Federazione Unitaria, della quale la FIdC esprime il Presidente Nazionale, rappresentativo per l’Italia nella sua interezza.
La FIdC operante in Toscana è particolarmente attenta ai fatti degli altri, per tutelare interessi propri, tanto vero che ha discusso in Consiglio Nazionale FIdc (guarda caso non nella CCT) di legittimare un contenitore associativo in costruzione, per dare ai “transfughi” l’approdo di una polizza a prezzo vantaggioso. Una problematica, costruita per dare casa alla nascente costola della FIdC, che poteva essere facilmente risolta prendendo coerentemente la Tessera della FIdC, che già nei fatti è la loro associazione di riferimento. Forse questa soluzione, però, ancorché lineare potrebbe non affascinare i cacciatori toscani, che in questi anni sembrano aver lasciato in abbondanza le associazioni riunite nella CCT. Noi attendiamo fiduciosi risposte alle nostre proposte di modifica dello statuto della CCT. Attendiamo anche il chiarimento dei rapporti fiduciari tra dirigenti CCT e quelli delle Associazioni Venatorie aderenti, che negli anni trascorsi non hanno risolto il tema dei rapporti economici interni, delle compensazioni e di quant’altro a partire dal 2015. Dirigenti e assemblea sui quali ricadono le responsabilità dei rapporti fiduciari non risolti fin dal 2015. Intanto FIdC discute di traghettamenti e di polizze. Sembrano più temi commerciali che problematiche legate all’unità e al rispetto necessario tra le Associazioni Venatorie.
La FIdC se ne faccia una ragione, il Congresso dell’ARCI Caccia si è svolto e i comportamenti, i contenuti, le regole valgono per tutti coloro che prendono la nostra tessera, riconoscibile e inconfondibile, in tutta Italia.
Di queste ed altre ansie, il Presidente Nazionale della FIdC e della FENAVERI, ci aggiornerà a Caccia Village a Bastia Umbra, laddove, finalmente, sembra si riunirà la Presidenza Nazionale della FENAVERI.
Vi terremo tutti informati.