Dalle AssociazioniToscana

ArciCaccia Vs Federcaccia/CCT: “Lasciate che vengano a noi!”

In Toscana continua lo scontro tra ArciCaccia e Federcaccia/CCT. Nell’ultimo comunicato ArciCaccia ribadisce ancora una volta le proprie posizioni, accusando nuovamente  la FIDC: “Ma non eravate per l’Associazione unica? Avevamo capito male, FIC è stata un’invenzione temporanea, in contrasto con le autonome personalità giuridiche regionali. Si fa un’Associazione di comodo, per portare a casa gli iscritti dell’ARCI Caccia. Sarebbero gli apolidi? Sarà una tessera della FIdC o una sottomarca per favorire l’iscrizione degli ex? Forse la si potrà offrire anche a qualche critico della FIdC, quella a denominazione di origine controllata? Questo agitarsi non c’entra con la gestione della fauna, con i problemi dei cacciatori, con i rapporti con gli agricoltori, con la società”.

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Di seguito il comunicato integrale.

Logo Arci Caccia LASCIATE CHE VENGANO A NOI!!

La CCT/FIdC si faccia una ragione delle scelte congressuali dell’ARCI Caccia, non sono un incidente ma una democratica decisione. La FIdC si sente in diritto di concordare pre-legittimazioni ad Associazioni “nasciture” e, questa, è una novità storica. Non c’è precedente cui richiamarsi. La libertà di scelta la esprimono i cacciatori singoli o associati. Continuano ad avere più Associazioni cui iscriversi, grazie alla Costituzione, “vivaddio”, che consente di promuovere trasparenti Associazioni a volontà; è stato anche per il piccolo concorso dell’ARCI Caccia. Altro che dissenso ci sarebbe stato se c’era ancora solo l’Associazione unica!

La FIdC/CCT ha arricchito il vocabolario del nostro mondo: casa comune, ridurre ad unicum, associazione unica e confederazione con singoli soggetti e collettivi, transfughi e annessioni, srl, consorzi, autocertificazioni fiduciarie discrezionali, ecc….

Sarà utile recepire tutto nel calendario venatorio così da “mimetizzare” con la caccia, parole e contenuti di casta, da addetti ai lavori.

La FIdC invita i cacciatori ad iscriversi. E ci mancherebbe altro! È un diritto che vale a pari dignità anche per le altre Associazioni Venatorie.

È ovvio: si va alle Associazioni per prendere le tessere e alle Compagnie di Assicurazione per le polizze. La legge ratifica questa condizione elementare da applicare che non ha bisogno di interpretazioni.

In tanti, dalla FIdC sono passati in ARCI Caccia, in altre Associazioni e viceversa. L’affettuosa, mirata accoglienza rivolta da FIdC, ai soci dell’ARCI Caccia, ora è specifica e chiara.

Noi siamo attenti e rispettosi della volontà dei soci, accettiamo gli assensi e i dissensi, ma altra cosa è il favoreggiamento ad altra Associazione. Abbiamo chiesto – e chiederemo sempre – un’adesione consapevole, riconoscibile, al simbolo e ai principi della nostra identità.

Di scissioni e fondazioni di Associazioni ce ne sono state molte dopo il testo unico che prevedeva l’iscrizione obbligatoria, con la conquista dell’associazionismo democratico, articolato e diffuso. Libertà associativa e unità hanno sempre visto l’ARCI Caccia, protagonista con altri, delle aggregazioni unitarie che si sono susseguite.

Abbiamo sostenuto la Confederazione Cacciatori Toscani di 2° grado, anche dopo le dimissioni di parte della leadership toscana, definita transfuga da altri (non crediamo in malafede). Siamo lieti della proposta di FIdC all’Enalcaccia per partecipare al percorso unitario anche in Regione costruendo, come rivendica giustamente l’Enalcaccia, la FENAVERI in Toscana. Non era allora il caso di discutere apertamente, insieme, alla luce del sole e non riservatamente?

Come ha funzionato la CCT: benissimo dice FIdC/CCT! Ma gli iscritti alla FIdC, e non solo all’ARCI Caccia, sono diminuiti e andati non solo a casa, ma in parte in altre Associazioni Venatorie (ANLC). Non doveva essere la CCT il luogo per fare questa discussione con i cacciatori? Chiediamo, noi a voi CCT/FIdC, visto che insistete, l’autocertificazione fiduciaria, discrezionale, dei passaggi economici tra soci, Associazioni, CCT e ritorno. Noi non c’eravamo a quei tempi. Per gli 2015 e 2016 quote e servizi forniti dall’ARCI Caccia perché non li hanno risolti il Segretario della CCT, l’ex Presidente Regionale di ARCI Caccia, la Presidenza e gli altri organi dirigenti?  Sono gli unici che possono avere certezza personale di atti autofiduciari discrezionali (lo dice la parola stessa!). Chi dovrebbe comprendere è chi nel 2015 e nel 2016 ha versato le quote alle Confederate della Toscana e, loro tramite alla CCT. Ne hanno avuto di tempo per autocertificare il discrezionale!

Nel contempo in CCT/FIdc hanno inventato la “sospensione” extra statutaria.

Chiediamo noi, quali provvedimenti intende prendere la CCT verso i responsabili del ritardo tecnico? Che ne dice di ciò la FIdC preoccupata di “effetti domino”? Sospensione, espulsione, si rientra accompagnati dai genitori? Ci pare che l’urgenza sia di altro tipo: una copertura assicurativa nella disponibilità di quanti si sono dichiarati in disaccordo con l’esito del Congresso dell’ARCI Caccia e sono in “aspettativa” per annunciare quanto occultato ad oggi ed esplicitamente confessato nel Comunicato di Federcaccia Nazionale: andare in FIdC. Si cerca un “gommone” nello Statuto di una nuova Associazione, casualmente presentato in Consiglio Nazionale FIdC.

Ma non eravate per l’Associazione unica?

Avevamo capito male, FIC è stata un’invenzione temporanea, in contrasto con le autonome personalità giuridiche regionali.

Si fa un’Associazione di comodo, per portare a casa gli iscritti dell’ARCI Caccia. Sarebbero gli apolidi? Sarà una tessera della FIdC o una sottomarca per favorire l’iscrizione degli ex? Forse la si potrà offrire anche a qualche critico della FIdC, quella a denominazione di origine controllata?

Questo agitarsi non c’entra con la gestione della fauna, con i problemi dei cacciatori, con i rapporti con gli agricoltori, con la società.

Diciamola tutta, i traghetti “porta soci” sono in costruzione da diversi anni: case comuni e altro, non hanno convinto gli interpellati: dal CPA che si è defilato, all’ANUU, all’ARCI Caccia, e neppure la stessa FIdC che predica “l’unicum” ma ha paura del vero nuovo e non vuole sciogliersi, premessa indispensabile di una nuova aggregazione.

Sono anni che si fanno riunioni in Toscana tra FIdC, ARCI Caccia Toscana e Nazionale della FIdC spesso ad escludendum dell’ARCI Caccia Nazionale a sancire la non ingerenza nelle loro cose.

Il senso di responsabilità e la benemerenza di FIdC è rivolta agli allergici allo Statuto dell’ARCI Caccia e al primato del volontariato, come indica lo statuto stesso. Forse quelli che si sono dimessi per autocertificata incompatibilità con la prospettiva di lunga e rappresentativa vita dell’ARCI Caccia, si aspettano indulgenze per il percorso condiviso con FIdC per gli apolidi?

Le credenziali da valorizzare, per le quali FIdC ha concordato la nuova associazione, sono la litania della casa comune (sconfessata), il contrasto con gli ambientalisti pelosi o il tentativo di bloccare, con ricorsi, il Congresso dell’ARCI Caccia, nel tentativo di eludere il Regolamento, oppure la derubricazione della FENAVERI; cose note e documentate alla FIdC Nazionale.

Intanto l’unità chiama, l’ARCI Caccia risponde.

In Campania si formalizza un nuovo pezzo di unità larga, con nomi chiari e senza ANNESSI.

Fonte www.arcicaccianazionale.it

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