A Hit Show, grazie a Federcaccia, si è parlato di progetti di ricerca e gestione della fauna
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Sabato scorso, a Hit Show 2017, si è svolto l’incontro organizzato da Federcaccia Veneto dal titolo “FIdC – Ricerca e gestione della fauna: risultati e applicazioni in Italia e in Europa” in cui è stato fatto il punto della situazione sui progetti di ricerca e gestione della fauna portati avanti della Federazione Italiana della Caccia, tra gli ospiti Renata Briano (Europarlamentare e Vicepresidente Intergruppo Biodiversità, Ruralità e Caccia) e Filippo Segato (Segretario Generale Face).
Di seguito vi riportiamo il resoconto dell’incontro pubblicato dalla stessa FIdC.
Organizzato da Federcaccia Veneto con la collaborazione del Nazionale, nel pomeriggio di sabato si è svolto all’intero della Fiera di Vicenza un incontro per fare il punto sui progetti di ricerca e gestione della fauna intrapresi dalla Federazione e le loro ricadute in Italia e in Europa
Per quest’ultimo palcoscenico, sempre più fondamentale per le tematiche faunistico venatorie, hanno portato il loro contributo l’Europarlamentare e Vicepresidente Intergruppo Biodiversità, Ruralità e Caccia On. Renata Briano e il Dott. Filippo Segato.
Ad aprire le sessioni di lavoro, l’intervento del presidente nazionale Gian Luca Dall’Olio, che ha ricordato come nel panorama associativo italiano, la creazione degli uffici tecnico gestionali di Federcaccia abbia rappresentato nel 2009 una novità assoluta, ma senza alcun dubbio, come i fatti hanno poi dimostrato, una scelta utile e necessaria. Puntare sulla professionalità e la ricerca ha consentito infatti in questi anni di presentarsi ai confronti con le Istituzioni e gli altri portatori di interesse con sempre maggiori argomenti e una crescente credibilità, in Italia e in Europa.
Un impegno anche in termini di investimenti professionali e umani che la Federazione è fermamente convinta a proseguire, così come la sua condivisione con le altre AAVV perché anche attraverso questa via la meta da raggiungere è sempre quella di un mondo venatorio unito.
Fra i problemi del mondo venatorio – ha ricordato il Presidente – non c’è solo quello delle date di chiusura alle ormai ben note specie di migratori, ma più in generale i ritardi e le inadempienze del sistema, delle Regioni e di conseguenza dello Stato nel fornire, da anni, i dati sui prelievi che l’Europa ci chiede. Anche in questo la ricerca ci auguriamo possa fare da stimolo.
Un netto e deciso richiamo contro il bracconaggio in tutte le sue forme ha concluso l’intervento del presidente Dall’Olio.
Carlo Romanelli ha poi introdotto la presentazione in anteprima del video divulgativo – a breve disponibile sul sito FIdC – realizzato dall’Ufficio Avifauna Migratoria per illustrare con interviste e immagini le principali ricerche in atto. Un lavoro dove si è voluto trasmettere con un mix di linguaggio scientifico nella spiegazione delle ricerche e di poesia delle immagini un aspetto importante della caccia a cui sempre più praticanti pongono la loro attenzione.
Dopo la proiezione, applaudita e apprezzata, è intervenuta brevemente Nicoletta Perco, responsabile italiana del Progetto di reintroduzione dell’Ibis eremita, sposato anche da Federcaccia, che purtroppo è stato quest’anno duramente messo a rischio proprio da una serie di inqualificabili episodi di bracconaggio. Contro questi, ovviamente la dottoressa Perco ha richiamato l’attenzione del mondo venatorio, visto come un aiuto e non un nemico del progetto, sottolineando proprio come la collaborazione di molti cacciatori nel segnalare e controllare spontaneamente gli esemplari nella loro sosta sul territorio sia di grande aiuto agli operatori.
Atteso l’intervento dell’On. Briano, che ha illustrato l’attività dell’Intergruppo presso il Parlamento Europeo facendo il punto sulle ultime attività della Commissione, in particolare sulla conclusione del Fitness check delle Direttive natura a livello europeo che sembra volgere alla decisione di non procedere con una loro revisione. Il rischio, sottolineato anche da Filippo Segato, è però la richiesta di una loro applicazione ancora più stretta. Entrambi hanno sottolineato, anche per scongiurare questa possibilità, l’importanza di avere dati e risultati scientifici da presentare alla Commissione, evidenziando l’ottimo rapporto di collaborazione e il contributo fondamentale rappresentato per il nostro Paese proprio dall’ufficio gestione faunistica della nostra Federazione.
Prima di lasciare la parola ai tecnici dell’ufficio e ai collaboratori, il Vice presidente Lorenzo Carnacina ha voluto ringraziare tutti coloro che si impegnano a vario livello nelle ricerche portate avanti da Federcaccia, sottolineando anche lui come questo modo di approcciarsi alle tematiche faunistiche e venatorie sia l’unica strada da seguire oggi e in futuro per promuovere e sostenere l’attività venatoria di fronte alle istituzioni e alla società.
Anche da parte sua è giunto un forte richiamo a recuperare l’etica della caccia e del confronto “onesto” con il selvatico combattendo con forza il bracconaggio e gli attacchi all’ambiente da qualsiasi parte provengano.
Ad aprire la seconda parte dei lavori Michele Sorrenti, che ha illustrato i contributi della Federcaccia all’approccio europeo alla caccia alla migratoria, evidenziando, il buon grado di relazioni raggiunto a livello europeo fra il nostro Ufficio avifauna e la Face e attraverso questa con la Commissione europea, ma anche a livello nazionale negli ambiti istituzionali – ad esempio il tavolo di lavoro per il piano di gestione di allodola, starna e coturnice – dove i tecnici dell’Ufficio sono coinvolti, che riconoscono la correttezza e la fondatezza degli studi svolti e delle argomentazioni presentate. Proprio sull’allodola Sorrenti ha portato a conoscenza i presenti di una recentissima interrogazione al parlamento Europeo della rappresentante danese in merito ai presunti quantitativi di carnieri di questo selvatico in Italia, in merito ai quali è stata prontamente fornita da FIDC alla FACE, che interverrà sulla Commissione, statistiche aggiornate sui prelievi e gli studi FIDC, insieme all’informazione dell’uscita imminente del Piano di Gestione Nazionale..
Alessandro Tedeschi ha illustrato tutti gli studi in atto sulla beccaccia, in cui quelli basati sulla telemetria satellitare fanno la parte del leone fornendo importantissimi contributi a una corretta conoscenza e gestione della specie. Anche la nuova applicazione per smartphone Tempo reale, scaricabile gratuitamente dal nostro sito, sta cominciando a muovere i primi passi, dando interessanti risultati grazie ai dati forniti da ogni singolo cacciatore che vanno a confluire in un unico database.
Antonella Labate ha portato i primi risultati del Progetto Cesena in Lombardia, promosso dalla Federcaccia Regionale. I 22 soggetti che sono stati dotati di trasmettitore stanno fornendo le prime informazioni, che dovranno essere ovviamente elaborate e studiate anche nel prosieguo della ricerca. Al momento della relazione, il 12 febbraio, è interessante comunque sottolineare come un unico soggetto catturato a Como si è spostato di 45 km verso sud, mentre tutte le restanti cesene hanno mostrato limitati movimenti si un paio di km al massimo dal punto di cattura e rilascio.
A concludere l’intenso pomeriggio di lavoro, Valter Trocchi ha illustrato con dovizia di particolari le iniziative legate alla piccola selvaggina stanziale, concentrandosi in particolare sui piani di gestione di starna e coturnice, mettendo in luce situazione attuale, prospettive e corrette operazioni di gestione e mantenimento delle popolazioni esistenti, così come di quelle di reintroduzione che non siano mere operazioni di rilascio di soggetti cosiddetti “pronta caccia”.