Abruzzo

Abruzzo, il TAR decide sul calendario venatorio: limitati i periodi di prelievo

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Finalmente si avviano alla conclusione, purtroppo non con un esito positivo, le vicissitudini sul calendario venatorio abruzzese. Ieri, infatti, il Tribunale Amministrativo Regionale di Pescara ha discusso la sospensiva cautelare relativa al ricorso presentato da WWF e Lega nazionale per la difesa del cane, che aveva già portato alla sospensione integrale del calendario venatorio 2019/2020 fino al 25 settembre.

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Cosa ha deciso il TAR

Purtroppo il TAR ha accolto in buona parte la domanda di sospensiva presentata dalle associazioni animaliste, limitando fortemente i periodi di prelievo di quasi tutte le specie. La motivazione, come si legge nella sentenza, è piuttosto semplice: per i giudici del TAR in assenza di un aggiornato piano faunistico venatorio, non appare congruo il discostamento della Regione dal parere espresso dall’ISPRA“.

Questi, in particolare, i punti che per i giudici si discostano in modo illegittimo dal parere ISPRA e per i quali è stata quindi sospesa l’efficacia:

  • per la Tortora, laddove la Regione stabilisce la preapertura della caccia all’1 e al 2 Settembre anziché alla terza domenica di Settembre
  • per le specie Quaglia, Fagiano, Cesena, Tordo Bottaccio, Tordo Sassello, Alzavola, Fischione, Folaga, Gallinella D’acqua, Germano Reale, Marzaiola, Pavoncella, Porciglione, Canapiglia, Codone, Frullino, Mestolone e Moriglione, laddove stabilisce la preapertura della caccia al 15 settembre, anziché all’ 1 ottobre e ha previsto la chiusura della caccia al 30 gennaio 2020, anziché al 20 gennaio 2020
  • per la Beccaccia, laddove consente la caccia sino al 20 gennaio 2020 anziché sino al 31 dicembre 2019
  • per il Beccaccino, laddove consente la caccia sino al 30 gennaio 2020 anziché sino al 31 dicembre 2019
  • laddove consente la caccia in forma vagante oltre il 31 dicembre 2019 (l’ISPRA ammette eccezioni al divieto di caccia in forma vagante oltre il 31 dicembre per la caccia al cinghiale e alla volpe in squadre autorizzate)

I nuovi periodi di prelievo

Al netto dell’ordinanza del TAR questi dovrebbero essere i nuovi periodi di prelievo:

  • Quaglia dal 2 ottobre al 31 ottobre
  • Tortora dal 15 settembre al 15 dicembre (a settembre solo d’appostamento)
  • Merlo dal 15 settembre al 30 dicembre (a settembre solo d’appostamento)
  • Fagiano dal 2 ottobre al 30 gennaio (a gennaio solo in presenza di un piano di prelievo)
  • Lepre dal 2 ottobre al 22 dicembre (lo scorso anno era dal 16 settembre al 16 dicembre)
  • Starna dal 2 ottobre al 30 novembre (solo dove è stato predisposto un piano di prelievo)
  • Coturnice dal 3 ottobre al 30 novembre (con limitazioni)
  • Allodola dal 2 ottobre al 30 dicembre
  • Alzavola, Canapiglia, Codone, Mestolone, Moriglione, Fischione, Germano Reale, Marzaiola, Folaga, Gallinella d’acqua, Porciglione e Pavoncella dal 2 ottobre al 20 gennaio (a settembre e a gennaio esclusivamente d’appostamento)
  • Beccaccia dal 2 ottobre al 31 dicembre
  • Beccaccino dal 2 ottobre al 31 dicembre
  • Cesena, Tordo bottaccio e Tordo sassello dal 15 settembre al 20 gennaio (l’anno scorso apriva al 2 ottobre)
  • Colombaccio dal 2 ottobre al 10 febbraio (a gennaio e febbraio solo d’appostamento)
  • Cornacchia Grigia, Ghiandaia e Gazza nei giorni 1 e 2 settembre e dal 15 settembre al 15 gennaio (a settembre e gennaio solo d’appostamento).
  • Volpe dal 2 ottobre al 30 gennaio

Cosa succede ora

Ora si aspetta un comunicato da parte dalla Regione, che deciderà se far partire la stagione venatoria direttamente il 2 di ottobre o se consentirà già negli ultimi giorni di settembre il prelievo delle specie che secondo la sentenza del TAR potevano già essere cacciate a partire dal 15 settembre (Tortora, Merlo e Corvidi).

Da segnalare, inoltre, che la trattazione di merito del ricorso è stata fissata per il giorno 4 dicembre 2019, quindi in tempo utile perché il TAR possa rivedere la propria decisione sulle date di chiusura. Qui il testo integrale dell’ordinanza.

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Antonio luzii
Antonio luzii
5 anni fa

Le uniche specie migratorie sono sul lungomare ,di solito dopo le 21.30 di sera, passere,colombelle, scrofe, etc.etc

Licio
Licio
5 anni fa

I cacciatori rendono all’erario una cifra considerevolmente elevata . Le specie a cui si fa cenno non vengono mai viste da nessuno se non dai cacciatori . Molte specie estinte continuano ad esistere e reimmesse grazie ai cacciatori . Non esistono tra quelle oggetto di caccia specie in pericolo estinzione ! E allora ?

Mario
Mario
5 anni fa

A tutti i cacciatori non pagate più la licenza di caccia ,

vincenzino lenzi
vincenzino lenzi
5 anni fa
Reply to  Mario

Bravo approvo!!!!!!

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