Veneto

Anche in Veneto il TAR colpisce il calendario venatorio

Niente caccia a Tortora, Moriglione, Pavoncella e Combattente, e chiusura anticipata per Quaglia, Cesena, Tordo sassello e Anatidi. Pesano la mancanza dei Piani di gestione nazionale e il parere ISPRA che anche se non vincolante è sempre più determinante per i giudici del TAR

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Dopo Abruzzo, Sicilia e Lombardia, anche in Veneto i ricorsi delle associazioni animaliste hanno colpito il calendario venatorio 2021/2022, convincendo il TAR a ridurre il numero di specie cacciabili e i periodi di prelievo.

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Già ad agosto il Tribunale di Venezia aveva sospeso in via cautelare prima il prelevo della Tortora, poi quello della Pavoncella, ed ora ha deciso per lo stop della caccia a Combattente e Moriglione. Esprimendosi in modo favorevole anche per l’anticipo della chiusura a Quaglia, Tordo sassello, Cesena e Anatidi.

Le motivazioni del TAR: per Tortora, Moriglione e Pavoncella mancano i piani di gestione

I motivi che hanno spinto il TAR a decidere per la sospensione della caccia a diverse specie sono gli stessi che abbiamo già visto negli ultimi anni in molte altre sentenze. Per Tortora, Moriglione e Pavoncella pesa ancora la mancanza dei piani di gestione nazionale della specie, in assenza del quale secondo i giudici non può essere concesso il prelievo venatorio, come stabilito dalle Direttive comunitarie per le specie con popolazioni in declino.

Per il Combattente il discorso è analogo, ha un trend in declino, mancano i monitoraggi sull’andamento delle popolazioni e questo basta a ISPRA per sconsigliarne il prelievo (da notare che ISPRA è lo stesso ente che dovrebbe fare i monitoraggi) e ai giudici per sospenderlo.

Vale la pena ribadire per chi legge alcuni aspetti relativi alla mancanza dei Piani di gestione. Per la Tortora il piano è già stato scritto, ha già ricevuto l’ok da parte delle regioni e da 6 mesi si attende che il MITE lo porti all’approvazione definitiva. Per la Pavoncella esiste già un Piano di gestione internazionale multispecie che, secondo una recente sentenza del TAR delle Marche, se messo in atto dalle Regioni può avere validità ed essere utilizzato per concederne il prelievo. Per il Moriglione, siamo in attesa da due anni che ISPRA finisca la stesura del Piano, due anni in cui la caccia è stata vietata quasi ovunque ma nessuna altra azione (ad esempio, miglioramenti e ripristini ambientali) è stata messa in campo per tutelare la specie e favorirne l’incremento.

Ribadiamo questi aspetti per ricordare che se ci fosse la volontà politica degli enti coinvolti di portare all’approvazione i Piani di Gestione, queste specie potrebbero tornare in breve tempo ad essere cacciabili (con tutti i presupposti della sostenibilità del prelievo) e sarebbero maggiormente tutelate dalle azioni di salvaguardia che tali piani devono prevedere.

Quaglia, Turdidi e Anatidi: chiusura anticipata per motivazioni non congruenti

Anche il motivo che ha spinto il TAR ad imporre l’anticipo della chiusura per Quaglia, Tordo sassello, Cesena e Anatidi è qualcosa di già visto in molti altri ricorsi: la regione si è discostata dal parere ISPRA senza fornire, secondo il giudice, “motivazioni congruenti”.  

Così, la Quaglia invece di chiudere il 31 dicembre dovrà essere chiusa il 31 ottobre, la Cesena e Tordo sassello il 20 gennaio invece che il 31, così come tutti gli Anatidi che non potranno essere cacciati oltre la seconda decade di gennaio.  Per queste specie si spera che la Regione nella seduta di merito del ricorso, in programma per il 1° dicembre, riesca a dimostrare ai giudici del TAR che le sue scelte di discostarsi dal parere ISPRA sono in realtà supportate da congrue motivazioni.

Ancora una volta così il parere ISPRA, che le regioni sono obbligate a richiedere ma non vincolate a rispettare, diventa vincolante col trucco delle “motivazioni congruenti” e ancora una volta i giudici del TAR saranno chiamati a decidere se è meglio cacciare un Tordo o un Germano fino al 20 o al 30 gennaio… e noi ancora una volta ci chiediamo: avranno questi giudici le “congrue competenze” per decidere su questi argomenti? È giusto che la gestione venatoria sia decisa nelle aule dei tribunali da persone senza alcuna competenza in materia di gestione faunistica? Crediamo sia ormai evidente a tutti che le norme che regolano la caccia in Italia vanno cambiate.

Qui il testo integrale del decreto del TAR.

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Hunter74
Hunter74
3 anni fa

Prima o poi finirà questo girotondo arcobaleno tra Ispra, animalisti e Tar. Una pulcinellata tutta italiana. Anzi….Italionda

Rubino
Rubino
3 anni fa

Bisogna mettere in campo tutte le forze per far in modi che queste persone continuino a decidere senza averne le necessarie competenze. Organizziamoci e diamo
le congrue motivazioni ai giudici. Che fine fanno i fondi che vanno alle associazioni venatorie?

Eliana
Eliana
3 anni fa

continuare a cacciare per “sport” quando la biodiversità è in pauroso declino, è quanto mai inutile e dannoso

Hunter74
Hunter74
3 anni fa
Reply to  Eliana

Eliana. Cosa vuol dire la biodiversità è in declino? Sai dirmi a parole tue e non per sentito dire cosa intendi per biodiversità. Cercate di disquisire su argomenti di vostra conoscenza anzichè sparare frasi fatte senza sapere di ciò che state parlando. Biodiversità in declino. Mah…..?

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