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Tortora selvatica, il TAR blocca la preapertura in Veneto

Secondo le ultime indicazioni europee il prelievo può essere consentito con carniere dimezzato ma manca ancora il Piano di gestione nazionale della Tortora e i pareri ISPRA non sono aggiornati secondo l'ultima nota del MITE

Ancora una volta un Tribunale Amministrativo sospende l’efficacia di una delibera regionale che autorizza la preapertura della stagione venatoria e ancora una volta lo fa utilizzando lo strumento della sospensione cautelare. È successo diverse volte negli ultimi anni e ormai le associazioni animaliste hanno ampiamente imparato il “trucchetto”: presentano il ricorso pochi giorni prima dell’inizio della stagione venatoria, con la richiesta d’istanza cautelare per evitare “il pericolo di compromissione del patrimonio faunistico”; il TAR, non potendosi esprime sul ricorso prima dell’inizio della stagione, se individua alcuni possibili profili di censura concede la sospensione cautelare fino al momento della trattazione in camera di consiglio. Quello della sospensione cautelare dovrebbe essere uno strumento decisionale utilizzato con parsimonia, perché queste misure provvisorie vengono disposte in assenza di contraddittorio, ma negli ultimi anni sono state applicate diverse volte in ambito venatorio, probabilmente troppe.

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Veneto, bloccata la preapertura alla Tortora

Gli ultimi in ordine di tempo a farne le spese sono i cacciatori del Veneto dove il TAR ha bloccato la preapertura della caccia alla Tortora, prevista per le due giornate dell’1 e 2 settembre, a seguito del ricorso presentato da un’associazione animalista. Secondo i giudici del TAR esistono le condizioni di “estrema gravità ed urgenza tali da non consentire neppure la dilazione fino alla data della camera di consiglio”, prevista per l’8 settembre.

In sostanza, per il TAR nelle due giornate di preapertura (in cui vi ricordiamo era consentito il prelievo massimo di 5 capi a cacciatore) si “potrebbe verosimilmente causare un danno irreparabile alla specie”.

Per l’Europa il prelievo può essere consentito con carniere dimezzato

Ovviamente, i giudici ignorano le ultime novità stabilite in ambito europeo nel corso degli incontri riguardanti il Piano Internazionale di Gestione Adattativo del Prelievo della Tortora In Europa, in cui tutti gli Stati membri che hanno preso parte al workshop (per l’Italia erano presenti rappresentati del Ministero italiano per la Transizione Ecologica) hanno concordato la possibilità di mantenere aperta la caccia alla specie nell’areale europeo centro-orientale (in cui è inserita l’Italia ad eccezione di Liguria, Piemonte e valle d’Aosta), con la previsione di adottare misure stringenti di limitazione e controllo del prelievo che riducano quello realizzato negli anni precedenti del 50%. Decisione che è anche stata notificata dal MITE alle Regioni con la nota n. 79230 del 20/07/2021.

La regione Veneto, nonostante avesse emanato il calendario venatorio prima di questa data, ha in buona parte recepito le indicazioni europee dimezzando il carniere stagionale massimo portandolo da 20 a 10 capi per cacciatore e prevedendo di limitare il prelievo alla sola forma d’appostamento per tutto il mese di settembre.

Manca ancora il Piano di gestione nazionale della Tortora

È facile immaginare che il TAR abbia deciso per il blocco della preapertura non prendendo in considerazione le indicazioni europee ma esclusivamente il parere ISPRA sul calendario venatorio veneto. Questo parere è stato dato prima che il MITE notificasse alle Regioni gli ultimi sviluppi europei e consiglia di sospendere il prelievo della tortora per la mancanza del Piano di gestione nazionale della specie.

Vi ricorderete che a fine marzo il MITE aveva avvertito le Regioni: se non avessero raggiunto un accordo sull’entità dei prelievi, non si sarebbe potuto approvare il Piano di gestione nazionale e senza di questo ci sarebbe stata una moratoria del prelievo. Nonostante l’accordo tra le regioni sia arrivato in tempi relativamente brevi,  a oggi il Piano non è ancora stato approvato in via definitiva e per questo ISPRA ha consigliato a tutte le regioni di non autorizzare il prelievo della tortora.

Sulla questione è intervenuta l’Onorevole Maria Cristina Caretta annunciando di aver presentato un’interrogazione parlamentare al Ministro Cingolani per chiedere che fine abbia fatto il piano di gestione. “La mancata presentazione del piano di gestione, al netto dell’approvazione in sede di Conferenza Stato-Regioni ha portato alla decisione del TAR del Veneto di sospendere la caccia da appostamento alla tortora selvatica prevista l’1 ed il 2 settembre prossimi – ha commentato Caretta – umiliando non solo l’intero comparto venatorio, ma mortificando il ruolo stesso della Regione incardinato nelle procedure previste dalla legge dello Stato. Forse è giunto il momento di alleggerire il carico di lavoro dell’ISPRA stimolando la nascita di appositi istituti regionali”.

Cosa succede ora

L’unica strada con cui la regione veneto può autorizzare nuovamente il prelievo in preapertura della Tortora è preparare una nuova delibera che recepisca in toto le indicazioni europee e sottoporla al parere ISPRA alla luce delle nuove indicazioni fornite dal Ministero.

Seguendo le indicazioni fornite dalla Cabina di Regia venatoria, per rendere il prelievo totalmente conforme a quanto deciso in sede europea, la regione oltre a quanto già fatto dovrebbe anche fissare un limite massimo di tortore prelevabili pari alla metà dei capi prelevati nelle ultime stagioni venatorie, dimezzare l’orario delle giornate di preapertura e predisporre un sistema veloce di rendicontazione dei prelievi.

Resta da capire se la Regione vorrà seguire questa strada e se ci saranno i tempi tecnici per ricevere il nuovo parere ISPRA.

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Alberto Nobili
Alberto Nobili
2 anni fa

Da più parti leggo che il calendario venatorio della Regione Marche è il migliore d’Italia. Vorrei tanto sapere qual è il peggiore, così, tanto per fare un confronto. Intanto, qualcuno mi spieghi (in attesa di sapere qual é il peggiore d’Italia) dove sta così tanta miglioria. Purtroppo io non ce la vedo. Ma se, gli altri calendari, ti consentono di portare a passeggio cane e fucile (scarico), be, allora si, che quello della Regione Marche è il migliore. Almeno qui, puoi sparare, a quaglie e tortore a settembre se le trovi ancora. Non aggiungo altro, tanto per me è tutto negativo. Convincetemi del contrario.
Saluti a tutti.
Alberto.

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