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Lazio, approvato il calendario venatorio 2024/2025

La Giunta ha confermato il solido impianto dei calendari delle scorse stagioni con qualche piccola novità, come il ripristino della chiusura al 30 gennaio per la caccia alla Beccaccia al 30 gennaio.

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Quest’anno anche la Regione Lazio ha anticipato i tempi di approvazione del calendario venatorio, approvando ieri quello per la stagione di caccia 2024/2025. Rispetto allo scorso anno c’è qualche novità significativa: niente caccia alla Tortora (come vi abbiamo già raccontato qui, la Commissione UE ha chiesto una sospensione temporanea del prelievo); nessuna chiusura posticipata a Febbraio per il Colombaccio; chiusura per la caccia alla Beccaccia riportata a fine gennaio.

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Per il resto il calendario è invariato, l’apertura rimane fissata alla terza domenica di settembre per la maggior parte delle specie, il cinghiale sarà cacciabile a partire dal 2 novembre, la chiusura resta al 31 gennaio sia per gli acquatici che per i turdidi e resta in calendario anche il Moriglione con un tetto massimo di 834 prelievi. Come al solito per la preapertura si dovrà attendere la delibera della Giunta.

Di seguito tutti i dettagli del calendario venatorio 2024/2025 della regione Lazio.

Periodi di caccia e specie cacciabili

Come di consueto la stagione venatoria inizierà ufficialmente la terza domenica di settembre e terminerà il 31 gennaio. La caccia è consentita 3 giorni a scelta ogni settimana con l’esclusione del martedì e del venerdì. Dal primo ottobre ogni cacciatore con la residenza anagrafica nel Lazio potrà usufruire di 20 giornate gratuite per cacciare la selvaggina migratoria in tutti gli ATC regionali.

Queste le specie cacciabili e le date di apertura e chiusura:

  • Quaglia dal 15 settembre al 31 ottobre
  • Lepre dal 15 settembre al 9 dicembre
  • Fagiano, Coniglio selvatico e Merlo dal 15 settembre al 30 dicembre
  • Starna dal 2 ottobre al 30 novembre (solo nelle aree che hanno attivato i piani di prelievo)
  • Allodola dal 2 ottobre al 30 dicembre
  • Alzavola, Canapiglia, Codone, Fischione, Germano Reale, Marzaiola, Mestolone, Folaga, Gallinella d’acqua, Porciglione, Beccaccino e Frullino dal 15 settembre al 30 gennaio
  • Moriglione (solo cacciatori autorizzati) dal 15 settembre al 30 gennaio (carniere massimo regionale 834 capi – richiesta obbligatoria all’ATC per accedere al prelievo)
  • Colombaccio dal 15 settembre al 30 gennaio
  • Beccaccia, Cesena, Tordo bottaccio e Tordo sassello dal 2 ottobre al 30 gennaio
  • Cornacchia Grigia, Gazza e Ghiandaia dal 15 settembre al 30 gennaio
  • Volpe dal 15 settembre al 30 gennaio

Il Cinghiale

Per quanto riguarda il Cinghiale, il prelievo sarà consentito dal 2 novembre al 30 gennaio. Nelle zone vocate assegnate alle squadre autorizzate la caccia al cinghiale sarà consentita nelle seguenti giornate:

  • a novembre nei giorni 2, 3, 6, 9, 10, 13, 16, 17, 20, 23, 24, 27, 30
  • a dicembre nei giorni 1, 4, 7, 8, 11, 14, 15, 18, 21, 22, 26, 28, 29
  • a gennaio nei giorni 4, 5, 6, 11, 12, 15, 18, 19, 22, 25, 26, 29, 30

Nelle “Zone bianche” (zone non assegnate alle squadre autorizzate), la caccia al cinghiale sarà consentita ai soli cacciatori non iscritti alle squadre autorizzate per tre giorni a settimana a scelta.

Carnieri

Il carniere giornaliero massimo per ogni cacciatore è di 20 capi totali, con le seguenti limitazioni:

  • non più di 2 capi di Moriglione
  • non più di 3 capi complessivi fra Lepre, Starna, Beccaccia, Coniglio e Fagiano, di cui non più di 1 Lepre, 1 Starna e non più di 2 Beccacce, 2 Conigli e 2 Fagiani
  • non più di 5 capi per specie di Alzavola, Beccaccino, Canapiglia, Codone, Frullino, Marzaiola, Mestolone e Quaglia
  • non più di 10 capi per specie di Allodola, Colombaccio, Fischione, Folaga, Germano reale e Tordo sassello.

Nell’intera stagione venatoria 2024/2025 a ciascun cacciatore è consentito abbattere complessivamente:

  • non più di 5 capi per specie di Lepre e Starna
  • non più di 10 capi di Moriglione
  • non più di 20 capi per specie di Fagiano e Beccaccia
  • non più di 25 capi per specie di Alzavola, Beccaccino, Canapiglia, Codone, Frullino, Marzaiola, Mestolone e Quaglia
  • non più di 50 capi per specie di Allodola, Fischione e Folaga
  • non più di 100 capi di Tordo sassello

Addestramento e allenamento cani

L’addestramento e l’allenamento dei cani da caccia è consentito dal 18 al 31 agosto dall’alba fino alle ore 11 e dal 1 al 12 settembre dall’alba fino alle ore 19, con l’esclusione dei giorni in cui verrà eventualmente autorizzata la preapertura.

Potrà essere svolto nei giorni di lunedì, mercoledì, giovedì, sabato e domenica, nei terreni liberi da colture in atto o incolti, per i quali non sussista il divieto di caccia e mantenendo una distanza non inferiore ai 500 metri dalle zone di tutela faunistica. Nelle ZPS l’attività di addestramento è consentita a partire dal 1° settembre.

Qui il testo integrale del calendario venatorio 2024/2025 della Regione Lazio

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ANDREA
ANDREA
1 mese fa

La soppressione della caccia alla tortora un vero scandalo. L’ISPRA si occupa di prendere provvedimenti solo contro la caccia, ma non vi è nessun tipo di azione nei confronti della perdita di territorio ed habitat.
L’agricoltura intensiva con uso di tonnellate di pesticidi, non viene neanche presa in considerazione, al contrario si vieta l’uso di munizioni in piombo che incidono in maniera irrilevante sull’ecosistema.
Ad esempio nella provincia di Viterbo, la coltivazione intensiva della nocciola ha praticamente distrutto l’habitat per ogni specie di fauna selvatica stanziale e migratoria, autorizzando ed incoraggiando l’utilizzo di recinzioni elettrificate e di ogni tipo di pesticida.
Non credo che la diminuzione degli habitat e delle fauna selvatica sia a carico dei cacciatori, ma degli enti che dovrebbero gestirlo e tutelarlo.
Saluti.

TIZIANO
TIZIANO
25 giorni fa
Reply to  ANDREA

andrea ha perfettamente ragione!!!!!!!!!! nel viterbese hanno praticamente massacrato l habitat naturale per la stanziale, bonificato ogni zona umida azzerando praticamente la presenza di acquatici, e per favorire gli impianti di nocciole ( i proprietari di terre ricevono finanziamenti dall’ UE)….. con conseguenza che non resta spazio per nessun tipo altra coltivazione, ne tantomeno per zone libere!!!!! SCANDALOSO!!!!

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