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Caccia di selezione: come scegliere il calibro della carabina

Dopo aver visto qual’è l’attrezzatura necessaria per la caccia di selezione, in quest’articolo tratteremo questo tema: Come scegliere il calibro per la nostra carabina.

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Idealmente parlando, si dovrebbe preparare una carabina per ogni tipologia di ungulato da prelevare, poiché ogni specie ha le proprie caratteristiche, chi ha bisogno di molta energia per l’abbattimento, chi necessita della lunga distanza, e a chi basta un piccolo calibro, quindi come già detto in passato partiamo dalle nostre necessità.

Il Capriolo

Per il capriolo la gamma di calibri eticamente consigliati va da dal .222 rem al .270w. Sono calibri piccoli che sembrano nati proprio ed esclusivamente per questo: l’energia, la precisione e la percentuale di accuratezza dei tiri sono molto elevati, ne completano il successo la facile reperibilità nelle armerie e il grande ventaglio di disponibilità di palle con peso diverso. Molti cacciatori me compreso, preferiscono calibri con radenza maggiore o per sopperire ad elevati angoli di sito, o per poter avere disponibilità di un tiro più lungo, personalmente mi piacciono i calibri radenti per la costanza che mantengono nella distanza, il mio preferito per la caccia al folletto del bosco è il 22-250 rem: bel calibro teso, e l’impatto col selvatico è energicamente perfetto anche in distanze notevoli.

Vedo colleghi che usano calibri che per questo gracile ungulato risultano decisamente esuberanti, come magari .300Win o .300Weat. Se la decisione dovesse derivare da un ragionamento del tipo “acquisto una sola carabina per fare tutta la selezione che mi serve, e questo calibro è un discreto compromesso” capisco la problematica e ne accetto la soluzione anche se non condivido appieno la scelta; se invece la decisione deriva dal ragionamento “beh così a distanze siderali sono sicuro che il selvatico muoia sul colpo” no, mi spiace, non posso condividere minimamente questo modo profondamente sbagliato di fare selezione.

Utilizzare calibri esuberanti su un animale così delicato per il gusto di fare lo sniper di turno, non mi stancherò mai di dirlo, non è una cosa da vantarsi, sempre meglio avvicinarci più possibile, quello sì è una cosa di cui potersi bullare veramente. Se usiamo calibri con rapporti di energia maggiori, secondo il mio parere stiamo proprio sbagliando tutto, pensiamo a quello che stiamo facendo, perché con ogni probabilità quando andremo a recuperare le spoglie del capriolo rischieremo di trovare i resti di un animale coinvolto in una esplosione!

Muflone e Camoscio

Nella selezione di Muflone e Camoscio (e qui riporto pareri di miei colleghi in quanto sfortunatamente non riesco a praticare questi tipi di selezione) noto una uniformità di pareri: calibri a partire dal evergreen 7rem a salire ma con tiri bei tesi, in quanto molte volte si hanno tiri con angoli di sito che necessitano di aver poco calo, anche se ho sentito i possessori del .308W esserne molto molto soddisfatti e decantarne la bellezza e la risaputa precisione del tiro.

Daino

Nella selezione del daino (in questo caso proprio mancante nel mio territorio) riporto le parole di un appassionato selezionatore di mia conoscenza, che abita dalle parti di Porretta Terme: “il daino è un animale meraviglioso, è un animale che merita un bel 7” ovviamente intendeva sia il voto 7 per indicare il gradimento verso quell’ungulato sia il calibro 7rem che a suo avviso era quello più adatto per il prelievo.  Calibri come il .270W o il .308W rappresentano gli estremi utili oltre i quali appunto non sarebbe etico spingersi.

Cervo

Nella selezione del cervo, mi sentirei di scoraggiare calibri inferiori al 7rem e non mi spingerei onestamente oltre  il .300 rum (calibro molto bello, teso e ricco di energia, ma se equipaggiato con palle sbagliate, questo rischia di far gettare gran parte della carcassa) in mezzo a questi estremi ne possiamo collocare un ampio ventaglio tipo il .300W, il 308W, il 30-06S, il .300Weat, 8x68S sono calibri adatti a questo tipo di massiccio ungulato.

Cinghiale

Discorso similare mi sentirei di fare per il cinghiale che da noi non viene cacciato, bensì controllato, quindi magari  dinamiche diverse dal controllo, potrebbero portare ad avere necessità diverse, magari tiri più corti o viceversa tiri più “sporchi”, da considerare che anche questo ungulato è molto tenace e quadrato e quindi andare con “l’artiglieria pesante” come col cervo, è vivamente consigliato.

Il 7stw

Un calibro del quale ho sentito parlare benissimo, ma a patto di riuscire a trovarne la quadratura con una buona ricarica, è il 7stw un calibro definito da chi lo usa un “tutta caccia”, forse un po’ esuberante per il capriolo, ma dai risultati decisamente da tenere in considerazione.

Conclusioni

Come avete potuto vedere, abbiamo elencato una serie di calibri alcuni vengono definiti europei ed il loro valore (diametro) è espresso in mm quindi per fare un esempio un 6,5mm risulta effettivamente avere quella misura una volta misurato col calibro; gli altri, vengono comunemente chiamati calibri americani ed il loro valore viene espresso in centesimi di pollice, quindi quando indichiamo un calibro .270 intendiamo in realtà 0,270 pollici considerando che 1 pollice corrisponde a 25,4mm  si evince quindi che il .270 corrisponderebbe a circa 6,86mm.

Come vedete cari colleghi il mondo delle munizioni è molto vasto e non esiste una verità assoluta che ci permette di essere perfetti, tutto sta nello scegliere la munizione più adatta alle nostre esigenze e alle nostre caratteristiche di selecontrollori, ricordiamo selecontrollori, non genio guastatori che fa esplodere ponti.

Alla prossima e Weidmannsheil!

Photo credit: Jäger im Gebirge (license)

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