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Campania, ecco il testo del Calendario Venatorio 2023/2024

Torna la preapertura e l'inizio generale della stagione di caccia alla terza domenica di settembre. Anche se restano alcune criticità il calendario nel complesso è stato migliorato.

Anche in Campania è stato pubblicato in via definitiva il calendario venatorio per la stagione di caccia 2023/2024. Lo scorso anno non avevamo esitato a definire il calendario come il peggiore di sempre e con la stessa onesta quest’anno dobbiamo dire che la Regione ha fatto uno sforzo importante per migliorarlo, sopratutto per quanto riguarda le motivazioni scientifiche portate a sostegno delle scelte fatte (basti pensare che il testo passa da 33 a 84 pagine).

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Il risultato sono alcune novità positive, come il ritorno della preapertura per Merlo, Ghiandaia e Tortora, e il ripristino dell’apertura alla terza domenica di settembre per la maggior parte delle specie e una nuova modalità per consentire l’addestramento cani anche ad agosto. Restano comunque alcune criticità, come la chiusura al 20 gennaio per Beccaccia, Tordi e Acquatici. Di seguito tutti i dettagli del calendario venatorio 2023-2024 della Campania.

Ritorna la preapertura

La prima nota positiva del calendario 2023-2024 è il ritorno della preapertura. Tre le specie che potranno essere cacciate nei primi giorni di settembre, Tortora selvatica, Merlo e Ghiandaia.

Merlo e Ghiandaia potranno essere cacciati nei giorni 3, 9 e 10 settembre, esclusivamente da appostamento e soltanto fino alle ore 12. Stessa limitazione di orario anche per la Tortora che però potrà essere cacciata solo nei giorni 3 e 10 settembre e soltanto da quei cacciatori che al momento della stampa del tesserino venatorio abbiano specificato l’opzione “caccia in gestione della tortora” (carnieri massimi, 5 capi giornalieri e 10 stagionali, ogni prelievo dovrà essere annotato digitalmente sul sito “campania-caccia”).

Le specie cacciabili e i periodi di caccia

Come già accennato, l’inizio generale della stagione venatoria è stato fissato per la maggior parte delle specie alla terza domenica di settembre. La stagione terminerà il 30 gennaio, con la possibilità di cacciare Gazza e Cornacchia fino al 10 di febbraio. Queste le specie cacciabili e i periodi di caccia previsti:

  • Tortora dal 17 settembre al 15 ottobre
  • Merlo dal 17 settembre al 30 novembre (chiudeva a dicembre)
  • Colombaccio dal 17 settembre al 31 gennaio (a settembre e a gennaio solo da appostamento)
  • Quaglia dal 17 settembre al 30 novembre
  • Fagiano dal 17 settembre al 31 gennaio (dal 1° dicembre solo in presenza di piani di prelievo elaborati dagli ATC)
  • Starna e Coniglio selvatico dal 1° ottobre al 31 dicembre (esclusivamente in presenza di piani di prelievo elaborati dagli ATC)
  • Lepre dal 1° ottobre al 31 dicembre
  • Allodola dal 1° ottobre al 31 dicembre
  • Alzavola, Marzaiola, Canapiglia, Codone, Fischione, Germano reale, Mestolone, Folaga, Gallinella d’acqua e Porciglione dal 17 settembre al 20 gennaio
  • Beccaccino e Frullino dal 17 settembre al 31 gennaio
  • Beccaccia dal 1° ottobre al 20 gennaio
  • Cesena, Tordo bottaccio e Tordo sassello dal 1° ottobre al 20 gennaio
  • Cornacchia grigia e Gazza dal 1° ottobre al 10 febbraio (nel periodo dal 1° gennaio al 10 febbraio solo da appostamento)
  • Ghiandaia dal 1° ottobre al 15 gennaio
  • Volpe dal 1° ottobre al 31 gennaio

Divieto di utilizzo delle munizioni in piombo

Sul divieto di utilizzo delle munizioni in piombo nelle zone umide, la Regione ha scelto di dettagliare in modo preciso le nuove limitazioni, uniformandosi alle indicazioni fornite dalla circolare ministeriale di febbraio.

Viene sottolineato che il divieto è esteso alle aree umide ricadenti nella rete Natura 2000 (SIC e ZPS) e alle due aree RAMSAR regionali (Oasi di Castelvolturno o Varicosi e Oasi del Sele-Serre Persano). Sul possesso di munizioni in piombo in zona vietata, il calendario precisa che “se il cacciatore viene trovato in prossimità delle zone umide vietate con il fucile scarico, non c’è il rischio della diffusione dei pallini di piombo nell’ambiente e quindi egli non può essere sanzionato”.

Cinghiale

Quanto al prelievo del cinghiale, sarà consentito dal 15 ottobre al 15 gennaio in forma collettiva e in battute autorizzate, nei giorni di giovedì, sabato e domenica a ottobre e novembre e nei giorni di giovedì e domenica a dicembre e gennaio, per un totale di 33 giornate di caccia.

La caccia di selezione al cinghiale, invece, è consentita tutto l’anno, e può essere esercitata da 3 ore prima del sorgere del sole fino a 3 ore dopo il tramonto, anche con l’utilizzo di strumenti per la visione notturna.

Carnieri

Per la fauna stanziale è consentito un prelievo complessivo massimo a giornata di due capi, con la limitazione a un capo per le specie starna, coniglio, lepre comune e due capi per fagiano e volpe. Il prelievo stagionale per la fauna stanziale non dovrà superare i 10 capi per la lepre e i 5 capi per la starna e per il coniglio. Per il cinghiale è consentito il prelievo massimo di 5 capi giornalieri.

Per la fauna migratoria è consentito un prelievo complessivo massimo a giornata di 20 capi (che scende a 15 nelle aree pSIC, SIC, e ZPS) con le seguenti ulteriori limitazioni: massimo 15 capi a giornata per merlo (dal 17 al 30 settembre massimo 5 capi giornalieri), cesena, tordo bottaccio, tordo sassello; massimo 10 capi per anatidi (eccetto il codone), rallidi (eccetto il porciglione), e colombaccio (dal 1° gennaio massimo 5 capi giornalieri); massimo 5 capi per quaglia, allodola e tortora; massimo 3 capi per beccaccia, codone e porciglione.

Il prelievo stagionale per la fauna migratoria non dovrà superare: 20 capi per beccaccia, 25 capi per la quaglia e allodola, 10 capi per la tortora; 15 capi per codone e porciglione.

Addestramento cani

Come l’anno passato il calendario limita l’addestramento e l’allenamento dei cani da caccia al periodo compreso tra il 1° e al 15 settembre con l’esclusione del martedì e venerdì.

Quest’anno, però, gli uffici territorialmente competenti potranno anticipare l’inizio delle attività di addestramento fino a 45 giorni prima, dopo aver accertato tramite monitoraggio l’assenza di esemplari di fauna selvatica in fase di nidificazione o di dipendenza dalla prole dai genitori.

A questo link potete consultare il testo integrale del calendario venatorio 2023/2024 della Regione Campania.

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Giuseppe Aliperti
Giuseppe Aliperti
8 mesi fa

Che dire;ogni anno ci si aspetta sempre qualcosa di nuovo; meno burocrazia,ma come possiamo constatare é successo esattamente il contrario.
Adesso non basta più il tesserino venatorio cartaceo,bisogna munirsi anche di quello digitale per effettuare la caccia alla tortora.
Il tutto per creare ancora più caos per chi vuole essere in regola.
Non so proprio per quanto tempo ancora riuscirò a trovare ancora la motivazione di far prevalere la passione sulla razionalità.
Anche se è sempre vero che : “la passione è qualcosa che non si può spiegare, ma solo viverla…….”

Antonio Di Costanzo
Antonio Di Costanzo
8 mesi fa

i nocivi,Gazze,cornacchie, e corvi e c ecc andrebbero cacciati tutto l’anno,sono i primi distruttori di nidi di piccoli uccelli,e sono diventati tantissimi e quasi urbanizzati.

Michele Scarpato
Michele Scarpato
8 mesi fa

siamo la regione più penalizzata d Italia,un presidente della regione che è contro di noi e le associazioni venatorie che non ci tutelano affatto perciò cari cacciatori quando andiamo a votare votiamo bene perché altrimenti la caccia rimarrà solo un bel ricordo

Pietro
Pietro
8 mesi fa

caro Michele sono un cacciatore come te ed hai pienamente ragione. solo voglio farti notare una piccola miglioria del calendario ma il tasto dolente è il continuo e infinito aumento delle cartucce che ha raggiunto prezzi assurdi . basta pensare che io usi le RC 30 in 3 anni da 5,20 a 8,00 e sono le più economiche.

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