Attualità Venatoria

L’Independent attacca i cacciatori italiani. FACE: “Accuse infondate”

Per il quotidiano britannico in Italia sarebbe stata autorizzata una strage di Tortore e i cacciatori starebbero "facendo cadere le ultime tortore dal cielo". In realtà è il solito articolo di disinformazione contro la caccia

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Il caso del Piano di gestione nazionale della Tortora è arrivato fino nel Regno Unito. Secondo un articolo pubblicato la scorsa settimana dal quotidiano britannico Independent i cacciatori italiani sarebbero i principali responsabili della drastica diminuzione della popolazione di tortore in Italia.

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Il tono dell’articolo, intitolato Italy allows hunters to shoot 7.5m rare turtle doves: ‘This will accelerate decline until no birds are left” (tradotto “L’Italia permette ai cacciatori di sparare a 7.5 milioni di rare tortore selvatiche: Questo accelererà il declino fino a che non ci saranno più uccelli”) è palesemente accusatorio. Nello specifico si sostiene che in Italia sia stata praticamente consentita una strage di tortore.

Secondo i dati riportati dal quotidiano, nel nostro paese nella prossima stagione potrebbero venire uccise ben 7,5 milioni di tortore. Un dato che esce dal solito stupido calcolo del carniere potenziale: numero di cacciatori in attività x massimo carniere stagionale consentito, ossia 500.000 cacciatori x 15 capi stagionali prelevabili, così come previsto dal Piano di gestione nazionale in via d’approvazione.

Un dato che ovviamente non trova riscontro nella realtà, sia perché il numero di cacciatori che si dedica a questa caccia è estremamente esiguo (stiamo parlando di qualche migliaio di praticanti) sia perché quasi nessuno raggiunge il massimo carniere stagionale nelle 2-3 giornate di preapertura in cui la caccia a questa specie è consentita.

Continuando nella sua arringa contro i cacciatori italiani l’Independent, riportando il commento di Axel Hirschfeld di CABS (associazione tedesca animalista e anticaccia che non ha bisogno di presentazioni) è arrivato anche ad accusare le associazioni venatorie italiane, e Federcaccia in particolare, di “non aver fatto nulla per fermare il declino” di questa specie, anzi di avere contribuito ad accelerarlo.

La reazione del Presidente di FACE

Le accuse riportate dall’Independent a carico dei cacciatori e delle associazioni italiane hanno provocato una dura reazione da parte Torbjörn Larsson,Presidente di FACE la Federazione Europea per la Caccia e la Conservazione di cui Federcaccia fa parte.

Larsson ha risposto con una lettera pubblica, indirizzata all’editore all’Independent, in cui smonta i dati riportati dal quotidiano sottolineando l’importanza del lavoro svolto dei cacciatori a favore della tutela delle specie a rischio di estinzione.

“L’articolo afferma che in Italia vengono uccisi 7,5 milioni di tortore ogni anno, ma un rapido controllo dei dati mostra che ne vengono prelevate soltanto 135.000ha fatto notare il Presidente di FACE, il quale ha riportato anche dati incoraggianti sull’aumento della popolazione di tortore nel nostro paese. “I più recenti dati governativi UE mostrano che la popolazione riproduttiva di tortora in Italia è stabile nel trend a breve termine e in aumento nel trend di lungo periodo”.

Questi risultati, ha continuato Larsson, sono stati conseguiti grazie al fatto che ogni anno migliaia di ettari di habitat naturale della tortora vengono gestiti direttamente dai cacciatori e con fondi derivanti dalle associazioni di cacciatori, che quindi sono parte attivissima nella conservazione della specie, che l’Independet dà come a un passo dall’estinzione su suolo italiano.

Su questo punto il Presidente Larsson prosegue additando il sensazionalismo a tutti i costi perseguito dai certo media quando riportano notizie relative alla caccia. “Affermazioni come ‘continuare a far cadere le ultime tortore dal cielo’ o ‘sparare finché non rimane più nessun uccello’ – spiega – sono semplicemente sensazionalistiche e hanno un tale livello di inesattezza e disinformazione che non dovrebbe essere tollerato da nessun giornale”.

 Infine, Larsson invita a una riflessione partendo da questa constatazione: in quei Paesi dove la caccia alla tortora è vietata, come Regno Unito, Germania, Belgio e Paesi Bassi, si sono registrati i cali di popolazione più significati, arrivati fino al 90% delle coppie nidificanti. “Forse – si domanda il presidente FACE rivolgendosi all’editore dell’Independent – dovreste riflettere sul motivo per cui il Regno Unito e altri Paesi in cui la tortora non è cacciata stanno fallendo così miseramente nel preservare la specie, prima d’incolpare erroneamente i cacciatori italiani. Si può imparare molto dal controllo dei fatti, ma questi potrebbero non essere abbastanza sensazionali per i suoi lettori?”

Per chi vuole approfondire a questo link trovate un approfondimento sullo status generale di questa specie e sui fattori chiave che ne stanno causando il declino => La tortora selvatica, un migratore dagli ampi orizzonti.

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Girolamo Gentili
Girolamo Gentili
3 anni fa

Le solite affermazioni catturacitrulli divulgate tramite stampa accondiscendente, dogmatica e di parte che non ha assolutamente a cuore la ricerca oggettiva delle vere motivazioni che hanno condotto la specie in esame ad una drastica diminuzione, guarda caso proprio nei Paesi d’origine di questi ecologisti da salotto. Anche fuori dall’Italia lo sport preferito dai benpensanti (definirli protezionisti è troppo qualificante) pare sia quello di cercare dei capri espiatori e pronunciare condanne in piena trance mistica senza alcuna attinenza con la realtà ambientale modificata (spesso distrutta) dall’antropizzazione di cui tutti siamo responsabili, compresi gli illustri giornalisti dell’Indipendent, se non altro per la carta su cui scrivono idiozie come questa. Più facile additare al pubblico ludibrio i cacciatori che chiedere al popolo bue un comportamento ecologico razionale.

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