Wilderness Italia: “Auguri all’Orso Bruno Marsicano”
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Franco Zunino, Segretario Generale Associazione Italiana Wilderness, commenta il recente comunicato stampa rilasciato dal Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise (qui il link al comunicato) in cui è riportata la notizia di 11 nuovi orsi nati nel 2016.
LA PUBBLICITÀ È L’ANIMA DEL COMMERCIO E 11 È IL NUMERO MAGICO!
Da qualche anno in dicembre le autorità del Parco Nazionale d’Abruzzo si premurano di avvisare l’opinione pubblica della situazione dell’Orso bruno marsicano, quasi un regalo di Natale, conseguente al fatto che il conteggio degli orsi di solito si tenta prima della loro discesa in letargo. Quest’anno la neve non è ancora arrivata, ma il “regalo” ci è stato comunque propinato.
Grazie, ovviamente, a queste solerte persone che ci comunicano quanti orsetti sono nati in primavera. Sebbene saremmo stati più lieti di apprendere non quanti orsacchiotti hanno visto la luce, ma di quanto piuttosto sia formata la popolazione di questo raro ed emblematico animale; in quanto è notorio e, soprattutto, notorio lo dovrebbe essere non tanto per le autorità quanto per il nucleo di studiosi più o meno stipendiati a tempo pieno per “seguire” l’orso, che non tutti i nati i primavera giungono poi all’autunno. Ed anzi, è notorio che la mortalità naturale di quest’animale è certamente di almeno il 50% nei primi anni di vita (preda anche dei fin troppo numerosi lupi!). Ma si sa, come dice il nostro titolo, la pubblicità è l’anima del commercio, e l’opinione pubblica non è sempre edotta sulla vita degli orsi, per cui ingannarla diviene facile se si usano le parole giuste e se si trova la sempre disponibile gran cassa della stampa, che raramente ha il coraggio di contestare la voce ufficiale, tanto più se proviene da persone vicine alla politica al potere (Regione e Stato). Interessante, poi, il “giochino” matematico di dirci quanti orsi sono nati dal 2006 al 2016 e non già quanti orsi formino la popolazione OGGI.
Apprendiamo da altra fonte ufficiale che almeno nel 2014 si stimava una “presenza stabile di un intervallo compreso tra 45 e 69 orsi” (un dato estremamente vago, se consideriamo quanti milioni di euro ci è costato per ottenerlo!). Quanti se ne stimano al dicembre 2016? Non ce lo dicono. Eppure la conta degli orsi morti è sempre uno dei compiti principali dei suddetti studiosi, anche in questo caso sempre solerti ad avvisare la stampa affinché ci faccia su il solito scandalo di parte ad ogni nuova notizia di morte. Ma quanti ne sono morti quest’anno? E quanti ne sono rimasti vivi? Perché il giochino del numero 11 abbinato ai nuovi nati comincia a divenire stantio, e, quindi, sempre meno credibile: è il terzo anno consecutivo che ci viene propinato (11 nel dicembre 2014, 11 nel dicembre 2015, 11 nel dicembre 2016)! Vogliamo crederci, perché esiste sempre il cosiddetto “caso”, ma il tarlo del dubbio ci arrovella comunque.
Se fosse vero, e ce lo auguriamo, vorrebbe comunque dire una presenza di orsetti vivi a dicembre non superiore ai 4/5, se siamo fortunati e non certo agli 11 che ci hanno propinato. In pratica, probabilmente la popolazione non è in crescita, perché altrimenti ce lo avrebbero detto anziché enfatizzarci gli 11 nati a primavera. Se siamo fortunati, la popolazione è stabile; se siamo sfortunati è in continua decrescita. E poi, altra curiosità, visto che pagano una equipe apposta per seguirli e “trattarli”, quanti sono gli orsi “problematici” (il che vuole dire quasi persi, vista la loro ormai irreversibile domesticità)? Sì, forse è venuto il momento di cominciare a pensare ad una cattura di riproduttori: domestici per domestici, almeno salviamo la stirpe!
Ma cosa è stato fatto di concreto per far crescere la popolazione dell’orso ed evitarne lo sbandamento nelle “ridotte” dei paesi (ultima segnalazione: a Capistrello!), per riportarlo alle sue montagne, a parte la sottoscrizione dei magniloquenti quanto inutili PATOM e Protocolli per contrastare i suoi “nemici”? Non ce lo dicono, segno che sono in attesa di una crescita contando più sulla mano di Dio che non dell’uomo!
Una domanda sorge quindi spontanea: chi sono i nemici, i VERI nemici, dell’orso? Magari in buona fede, ma sempre nemici (cause e soggetti). Quelli della solita favola che li identifica negli allevatori? Nei cacciatori? Negli inesistenti bracconieri? Addirittura, negli ignari automobilisti? O negli ipotetici “spargitori di veleni”? Sarebbe utile saperlo, e chi più delle autorità del Parco ce lo può dire? Perché se la popolazione decresce o non cresce, una ragione ci deve pur essere. E se la decrescita o non crescita è un misfatto, vuole dire che ci sono dei nemici. Chi sono? Chi ha commesso, sta commettendo o favorendo il misfatto?
Buona Natale.
Murialdo, 17 Dicembre 2016
Franco Zunino
Segretario Generale Associazione Italiana Wilderness