Attualità Venatoria

Un piano di comunicazione per rilanciare la caccia, sarà finanziato dalle aziende di settore

Con un accorato appello sul futuro della caccia in Italia il presidente del Comitato Nazionale Caccia e Natura ha presentato l'iniziativa che punta a mettere in atto una campagna informativa dal forte impatto mediatico

“Vi scrivo spinto da un senso di urgenza, perché credo che oggi in Italia ci troviamo ad un bivio e le scelte che compiremo incideranno in maniera profonda sul futuro di tutto il nostro comparto”. Si apre così l’appello di Maurizio Zipponi, presidente del Comitato Nazionale Caccia e Natura, l’organizzazione senza scopo di lucro che riunisce diverse aziende italiane del settore caccia. Un appello con cui il presidente del CNCN punta coinvolgere tutto il mondo venatorio in un ambizioso progetto di comunicazione per rilanciare la caccia in Italia.

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È necessario un cambio di passo

La caccia è sotto attacco, da anni ormai. Il referendum, fallito, con cui si puntava ad abolirla e il tentativo d’inserire nella proposta di legge che ha portato la tutela ambientale in Costituzione qualche strana formulazione che potesse minacciarne lo svolgimento, sono solo gli ultimi attacchi ricevuti in ordine di tempo.

“Per far fronte a questi ripetuti attacchi – sostiene Zipponi – è necessario un deciso cambio di passo, perché continuare come fatto fino ad oggi con grande impegno, ma con mezzi e risorse limitate, non è più una strada percorribile.

“Per cercare di imprimere una vera svolta alla situazione attuale e dare avvio ad una nuova stagione per il mondo della caccia – prosegue il presidente del CNCN – dobbiamo dare il tutto per tutto, riunire le forze a disposizione chiamando a raccolta tutti gli attori del nostro comparto che sono collegati a vario titolo al CNCN: dai produttori di armi e munizioni, alle associazioni venatorie, alle associazioni come Assoarmieri fino a realtà come Fondazione UNA, che si fa portavoce delle istanze di rinnovamento del settore”.

Un piano di comunicazione del rilanciare la caccia

Così, con l’obiettivo di far sentire la voce e le ragioni di un intero settore, il Comitato Nazionale Caccia e Natura ha deciso di avviare a un progetto di rilancio della caccia da realizzare attraverso un piano di comunicazione dal forte impatto mediatico, che troverà spazio sia sulla stampa tradizionale che sui social media.

Questi gli obiettivi che si pone il CNCN:

  1. Promuovere la caccia come un’attività sostenibile che svolge un ruolo fondamentale e imprescindibile per la tutela della biodiversità e degli equilibri della natura.
  2. Posizionare il cacciatore come “Paladino del Territorio” che, in quanto tale, agisce in natura nel pieno rispetto della normativa vigente e, dunque, lontano dalla figura del bracconiere. Il “Paladino del Territorio” è anche impegnato nella tutela delle specie protette e degli equilibri della fauna, oltre che nella salvaguardia dei principi della biodiversità.
  3. Rinvigorire l’orgoglio di un settore che ha un impatto economico e occupazionale rilevante e che può ulteriormente rafforzare il suo contributo in tal senso con la creazione di filiere specializzate come quella delle carni di selvaggina.
  4. Riallacciare la relazione con le nuove generazioni per far conoscere il bagaglio culturale e valoriale di un’attività che è parte integrante della nostra tradizione e affonda le sue radici nella storia dell’Uomo: caccia significa da sempre prendersi cura della propria comunità, imparare a conoscere la natura, gli equilibri fra la flora e la fauna, tutelare l’ambiente e il territorio che ci ospita.

Per attuarlo serve il contributo di tutti

Il progetto è ambizioso e per far sì che la campagna di comunicazione abbia un forte impatto sarà necessario un importante impegno economico. “A questo scopo – ha spiegato Zipponi – stiamo raccogliendo importanti contribuzioni tra gli operatori del settore, in primis dalle aziende produttrici di armi e munizioni, che andranno a finanziare direttamente il piano di comunicazione straordinario.”

In piccola parte l’impegno economico assunto dalle aziende sarà compensato da un ritocco minimo del prezzo delle munizioni e dei componenti. “Siamo consapevoli che, dopo gli anni non facili della pandemia, ogni piccolo sforzo può apparire oneroso, ma Vi prego di considerarlo non come una spesa ma come un investimento necessario per difendere l’esistenza stessa di ciò che per tutti noi non è solo un lavoro o una professione, ma una vocazione e una vera passione.

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nanni Rabbò
nanni Rabbò
2 anni fa

Mi scuso se rompo le p…….e, siamo già ad aprile….. ma quando parte il progetto di rilancio della caccia ?
quando parte il cambio di passo? si potrà conoscere la data?
o come al solito saranno parole ….parole…….

Ephisi
Member
2 anni fa

Mi sembra un’ ottima iniziativa, non nuova per la verità, ma mai portata a compimento, ahimé. E’ il momento di ” uscire dai divani ” , siamo gli ultimi Guardiani dell’ Ambiente e guai a Noi mollare . Io, nel mio piccolo, ci sono.

Alberto
Alberto
2 anni fa

Io, leggendo i commenti degli amici cacciatori, debbo dire che sono abbastanza scettico. Qui in Italia, siamo soliti chiudere la porta dopo che sono usciti i buoi. Giusto per fare un esempio, guardiamo cosa sta succedendo adesso, con la dipendenza energetica gas – luce. Secondo me (ho 63 licenze di caccia consecutive), questo “PIANO DI COMUNICAZIONE PER RILANCIARE LA CACCIA”, servirà soltanto ad aggiungere altri balzelli, sopra alle spalle, già fortemente tartassate, di noi poveri illusi cacciatori. Penalizzare con aumenti fabbriche di armi, munizioni, abbigliamento e quant’altro, già fortemente in sofferenza per la crisi della caccia, significa dare a loro una ulteriore mazzata. E poi, se si procedesse in questo senso, non si otterrebbe altro, che far ricadere il tutto sul cliente finale, che sarebbe il cacciatore. Che la caccia, necessiti di rilancio, questo è sicuro, ma la strada da percorrere secondo me, è un’altra. Ci vorrebbero spot pubblicitari con sportivi appassionati cacciatori di un certo livello e partecipazioni a contradditori nei vari talk show. Gli spot come pagarli? Abolendo gli ATC, che servono soltanto a creare recinti e limitare gli spostamenti dei cacciatori. La licenza di caccia, deve consentire, come era una volta, di poter praticare l’attività venatoria, su tutto il territorio Nazionale. Basta con certe regole e limitazioni assurde. Se non ci si muoverà in questo modo (sempre secondo me), la caccia, continueranno a praticarla, soltanto quei ricconi che si possono permettere di andare a l’estero ed esercitare l’attività venatoria – per specie – quando vogliono e come vogliono. Gli altri (stranieri) si arricchiscono, mentre noi (come Italia) soccombiamo. Ci hanno messo in crisi, quattro STRONZI e se non sappiamo sconfiggerli, è meglio che appendiamo il fucile al classico chiodo.

nanni Rabbò
nanni Rabbò
2 anni fa
Reply to  Alberto

Bravo Alberto !!! condivido appieno le tue osservazioni.
Speriamo che siano capite anche dai responsabili del settore.
E’ giunta l’ora… non se ne può più….
Il cacciatore deve poter andare a caccia per tutto il territorio nazionale con la la sola licenza di caccia, e abolire gli inutili ATC i quali non ho mai capito a che cosa servono….

nanni Rabbò
nanni Rabbò
2 anni fa

Speriamo sia la volta buona, tanti auguri al presidente Maurizio Zipponi, il programma intrapreso è palese sia condiviso da tutti i cacciatori. Ma a parer mio la cosa più importante è far conoscere dettagliatamente che cosa è la caccia nelle scuole incominciando dalle elementari sino ad arrivare alle università. Portare come materia di studio l’attività venatoria facendo capire che la caccia è nata con l’uomo, e come l’uomo per vivere ha bisogno di : mangiare ,bere, dormire, studiare, lavorare, procreare figli, andare a caccia. andare a pescare. andare a funghi , insomma la caccia non è un passatempo ma una passione antica è per lui una ragione di vita. dovrà sfruttare al meglio tutto quello che la natura gli ha messo a disposizione naturalmente darsi delle regole al fine di mantenere un’equilibrio logico e naturale di buon senso. Chi non sarà d’accordo pazienza dovrà farsene una ragione. L’idea di nominare il cacciatore come ” PALADINO DEL TERRITORIO” è MERITATISSIMA.
Per finire basta con regole diverse tra Regioni, un calendario unico , regole uniche uguali per tutta l’italia.

Fabio
Fabio
2 anni fa

Speriamo di vedere qualche spot pubblicitario in televisione riguardante il mondo venatorio.

Maurizio
Maurizio
2 anni fa

Era ora…un po’tardi, ma meglio tardi che mai

Bianchi Diego
Bianchi Diego
2 anni fa

Mah che dire, io non so se andrò ancora a caccia nel 2023 , per questa stagione ho pagato (2022). Però caro C.N.C.N. dove eravate quando la Lombardia ha sospeso la caccia ? Stagione venatoria 2021.Mi auguro che con il vostro impegno, riusciate a dare una svolta e oserei dire pure una raddrizzata alla Lombardia!

Fabio Acaccia
Fabio Acaccia
2 anni fa

Iniziativa di eccezionale importanza. Speriamo non sia troppo tardi e speriamo ci sia la fattiva collaborazione di tutte le aziende del settore e di tutti gli altri soggetti interessati a far rinascere l’attività venatoria.

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