I migliori fucili per la caccia alle anatre? Guida alla scelta
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Quali sono i migliori fucili per la caccia alle anatre?
Una domanda a cui è difficile rispondere in modo esaustivo, visti gli innumerevoli prodotti che offre il mercato.
Qui, sperando di non suscitare le ire e le critiche di nessuno, vi darò il mio personale giudizio analizzando le caratteristiche fondamentali che deve avere un fucile per la caccia alla anatre e indicandovi alcuni dei prodotti più validi presenti sul mercato.
Caratteristiche fondamentali: mimetismo e gigliatura
“Il camo è il nostro colore preferito”. Come recita anche uno dei comandamenti del gruppo di cui sono Presidente, Quackers Italia & Wood Team. Questo vale ovviamente anche per le armi: di certo non vogliamo che proprio sul più bello, mentre siamo nascosti nel nostro capanno super-mimetizzato e un branco di Germani sta curando sul nostro gioco, arrivi un raggio di sole a specchiare sulla canna lucida del nostro semiauto. Quindi, prima caratteristica fondamentale, colorazione camouflage/mimentica essenziale.
Seconda cosa da prendere in considerazione: stiamo parlando di caccia agli acquatici che il 99% delle volte si svolge in prossimità di specchi d’acqua. In queste zone alcune Regioni hanno già reso obbligatorio l’utilizzo di leghe alternative al piombo, ed è molto probabile che in un prossimo futuro questa regola venga applicata per tutte le zone umide italiane e europee. Quindi, meglio scegliere un fucile con la cosiddetta canna “Gigliata”, ossia adatta all’utilizzo di leghe alternative.
Io non sprecherò più fiato con chi mi dice che l’acciaio non ammazza, quando va a caccia con cartucce da 2 soldi e soprattutto con un vecchio archibugio, che al massimo un giglio, gli può essere cresciuto dentro al carrello, per la scarsa pulizia e manutenzione dell’arma.
Lunghezza della canna
Direi che è fondamentale, visto il tipo di “tiro” che si andrà ad effettuare, anche la lunghezza della canna. In molti mi dicono, anche in negozio (lavoro in una armeria a Imola): “Ma è inutile ed è uguale, la lunghezza non fa la differenza!” Grandissima “minchiata” (perdonate il virtuosismo).
Io vi suggerisco di utilizzare minimo una canna 71 cm, così anche una cartuccia magnum si potrà avere una resa ottimale, senza fare inutili fiammate fuori dalla canna che servono solo a far scena. 76 cm per me inizia ad essere una lunghezza importante, anche nel brandeggio. Piuttosto me la giocherei con una prolunga con porta strozzatore (vedi ad esempio Gemini, che fa ottimi prodotti che sparano l’acciaio – faremo un articolo anche su questo) giusto per andare a cercare i tiri più estremi.
Vi racconto questa. Mi ricordo un tiro, di un po’ di anni fa, con una cartuccia supermagnun della Winchester, una Blinde Side, con il mio fedelissimo Maxus camo, e con una prolunga da 10 cm, strozzatore 2 stelle tutto trattato in nanoceramica blu diamante… totale, canna da 81. Fermai in acqua 2 germani a… telemetrati.. beh lontani…notevolmente fuori dal gioco! Non sono abituato a certi tiri, ma quando ti ritrovi che li hai messi li e dopo 30 minuti che li hai chiamati in tutti i modi possibili (anche per nome) e questi proprio se ne sono fregati altamente… beh, feci un tentativo, e 2 su 3 li fermai (l’altro in volo, se ne andò, nonostante un mio tentativo di seconda… padellona!).
Cameratura
John Ford diceva: “Quello che non c’è non si rompe”. Io dico: “Se è camerato 89 spara tutto, un camerato 76 no”. Poi che vi sia realmente utile, o no, bisogna vederlo, sopratutto in base a dove si va a caccia. Anche se ho amici che cacciano in Veneto in canaletta e dicono che masticano delle supermagnum come se fossero “chewing gum”!
Insomma nella vita non si sa mai, capita un animale fuori tiro, o un animale che battezzi morto e poi ti rendi conto che di vogata è già fuori dal gioco. Con la giusta cameratura e il giusto strozzatore, arrivi un bel po’ in là. Comunque già il magnum è un bel prodotto, ma mai mettere limite alla provvidenza.
Quali fucili vi consiglio
E ora, finalmente parliamo di armi.
Non li citerò in ordine di classifica, voglio sottolinearlo, ne tanto meno farò una lista esaustiva. Parlerò solo delle armi che ho avuto modo di provare e che ritengo valide per la caccia alla anatre… prima che si pensi male!
Browning
Da un paio di anni Browning ha riportato sul mercato il celebre Auto 5 con una veste e una tecnologia rinnovata. Tra le varie versioni presentate, una è interamente dedicato alla caccia agli acquatici: il Browning Auto 5 Grand Passage.
Si tratta di un semiautomatico supermagnum con tecnologia inerziale pensato per resistere alla salsedine e alle intemperie in maniera molto più concreta rispetto al passato (anche se già i fucili camo hanno una protezione notevole, essendo ricoperti). Tutte le parti in metallo, infatti, sono sottoposte ad un trattamento in “Cerakote finish”, una tecnologia a base di ceramica che riesce a proteggere l’arma da qualunque agente atmosferico. Il colore è opaco (spento) quindi non riflette mentre le parti in polimero, calcio e astina, hanno la classica finitura mimetica Realtree Max5.
Chicca fianle gli strozzatori Invector DS, allungati con una guarnizione in ottone che impedisce ai fumi di scarico di passare tra canna e strozzatore, quindi dando resa massima alla cartuccia.
Sempre restando in casa Browning, non posso non accennare al vecchio Maxus, che da 2 anni a questa parte è stato aggiornato con due versioni camo, il MAX 5 e l’A-TACS AU (quest’ultimo per me è ancora meglio del famoso canneto!). Anche qui parliamo di un supermagnum, quindi camerato 89, che a differenza dell’Auto 5 monta un sistema a recupero di gas.
Benelli
Passiamo alla Casa armiera di Urbino. Vi confesso che nella mia rastrelliera ne sono passati tanti di fucili e il primo camo, agli albori delle mie esperienze di caccia in valle, fu proprio un Benelli: il famigerato M2 Comfortech Camo, camerato 76 con canna gigliata da 71 cm. Un fucile che mi ha dato soddisfazioni a caccia con qualunque munizionamento e stagione.
Da allora Benelli ha saputo sfoderare delle armi inerziali davvero superlative, su tutte l’ultimo nato, il Be Diamond, già soprannominato “il diamante di casa Benelli”. Un semiautomatico magnum che monta tutte le ultime novità tecnologiche di Benelli, a partire dal rivestimento BEST (Benelli Surface Treatment – un trattamento esclusivo coperto da segreto industriale) che rende la canna praticamente inattaccabile da qualunque agente atmosferico ed estremamente resistente all’usura e alle abrasioni.
Altre novità che troviamo sul Be Diamond sono il nuovo Comfortech 3, che attenua considerevolmente il rinculo, il nuovo nasello morbido CombTech, che riduce l’impatto sulla guancia che va ad appoggiare sul calcio, l’Easy Locking e l’Easy Loading, che garantiscono la chiusura sempre perfetta del carrello, e i comandi maggiorati per un agevole utilizzo anche indossando dei guanti. Tutto abbinato alla ormai collaudata canna Power Bore a tempra criogenica e agli strozzatori Crio: prestazione balistica assicurata anche nei tiri a lunga distanza. Unica pecca, per ora è commercializzato solo nella versione Total Black, quindi niente camo (qui potete leggere la recensione completa).
Altra arma da tenere in considerazione, quello che chiamo il “Mostro della Laguna”, il Super Black Eagle III, presentato da Benelli in Italia lo scorso anno (a me piace molto… anzi troppo e quest’anno mi sa che mi farò un regalo!). Canna gigliata, guarda caso solo di 70 cm, in versione nera o Camo, anche se le versioni camo per me più interessanti sono prodotto solo per gli States (chissà se riuscirò a trovare un camo estero…).
Il SBE 3 utilizza la maggior parte della tecnologia del Be Diamond, ad eccezione dell’esclusivo trattamento BEST. A differenza del Be Diamond è camerato 89 e ha strozzatori dedicati. In sintesi un arma pensata per gli acquatici (qui potete leggere la recensione completa).
Breda
Proseguiamo con un’altra storica azienda storica italiana, Breda, che per la sua arma di punta dedicata alla caccia agli acquatici ha scelto come nome quello di uno dei più possenti orsi viventi, il “Grizzly”.
Stiamo parlando di un altro semiatumatico supermagnum, con sistema inerziale, prodotto in 4 versioni: Black, Green Forest e 2 Camo (e che camo ragazzi!) Interamente in lega di Allumino 7075T6 ad alte prestazioni. Canne disponibili 71, 76 e, a richiesta, 81 cm.
Beh, far nostra la mitica frase pubblicitaria è il minimo: “Breda ogni colpo una preda”… a tanti piacerebbe eh?
Conclusioni
Sicuramente ce ne sono altri di fucili dedicati alla caccia alle anatre, come il Beretta Extreme Camo a recupero di gas, o il Fabarm XLR con una canna, la Tribore, da fare impallidire tanti, ma a citarli tutti mi ci vorrebbe una vita e voglio rimanere fedele alla promessa di parlarvi solo dei fucili che ho avuto modi di provare e che ritengo ottime armi.
Concludendo vi dico: un’arma giusta fa la differenza, sempre! Non dimenticatelo e avvicinatevi a questa caccia e a qualunque tipo di caccia, studiano e informandovi!
Al prossimo appuntamento in cui parleremo di Cartucce dedicata alla caccia all’anatra.
Mirco Costa
Presidente Quackers Italia & Wood Team